COMUNICATO STAMPA
Eccellenza "targata" al reparto di andrologia chirurgica del Cardarelli di Napoli che con tecniche USA d' avanguardia risolve l'impotenza dopo il cancro alla prostata
Una targa prestigiosa -che verrà conferita il 5 luglio 2012 - durante un workspop di alta formazione- riconosce l'eccellenza dell'unità di Andrologia chirurgica del Cardarelli di Napoli diretta dal professor Maurizio Carrino che utilizza innovative protesi AMS made in USA, disponibili con il Sistema Sanitario Nazionale, per salvare la sessualità e l'amore dopo tumore alla prostata.
La chirurgia andrologica del Cardarelli è tra i centri di eccellenza, d'avanguardia e di riferimento in Campania e in Italia per il trattamento dell'impotenza conseguente a interventi alla prostata e ad altre cause che affligge milioni di italiani
La prestigiosa targa di riconoscimento "L'arco di Apollo" verrà conferita il 5 luglio - durante un workoshop di alta formazione chirurgica che riunisce un pool tra i più esperti specialisti italiani - al professor Maurizio Carrino, urologo e andrologo, e all'unità di andrologia chirurgica da lui diretta presso il Cardarelli di Napoli. Una giusta gratificazione per un centro che rende disponibili con il Sistema Sanitario Nazionale, (e quindi gratis per il paziente) a livelli di eccellenza, tecniche di chirurgia pelvica protesica d'avanguardia basate sull 'impianto di protesi AMS ideate negli States, e alla cui diffusione contribuisce attraverso l'insegnamento, come centro Master, ad altri chirurghi della Penisola. La targa L'arco di Apollo è il riconoscimento per una doppia competenza: l'eccellenza del centro e la diffusione delle abilità chirurgiche. È una dimostrazione di come il professor Carrino e i suoi collaboratori abbiano raggiunto il traguardo di coniugare l'alta efficacia di sofisticati dispositivi tecnologici made in Usa con la tradizione della manualità, da sempre caratteristica della scuola chirurgica italiana.
Oggi per farsi curare a livelli di eccellenza e con tecniche avanguardistiche , le stesse praticate negli Usa, non è più necessario spostarsi all'estero o anche solo nel nord Italia, ma è possibile restare nella propria regione,o città grazie alla presenza di reparti di eccellenza di molti ospedali del Mezzogiorno. Tra questi l'unità di andrologia chirurgica dell'ospedale Cardarelli di Napoli diretta dal professor Maurizio Carrino merita una menzione particolare. È infatti all'avanguardia nel trattamento dell'impotenza, grazie all'impianto di protesi di nuova generazione AMS 700 che consentono all'uomo il ritorno a una normale sessualità dopo l'intervento alla prostata per tumore.
Secondo recenti il problema riguarda milioni di italiani che vivono una crisi di coppia a seguito dell'asportazione radicale della prostata. La prostatectomia porta infatti con sé problemi di impotenza con ovvie ripercussioni sull'attività e sull'intesa di coppia. Per tornare ad amare, se i farmaci stimolatori dell'erezione sono inefficaci, una valido aiuto arriva dall'impianto di protesi peniene tricomponenti di nuova generazione AMS 700 . "L'intervento chirurgico per eliminare il tumore alla prostata è risolutivo", spiega il professor Maurizio Carrino , "ma nonostante le tecniche laparoscopiche e robotiche e la nerve sparing , causa ancora impotenza in circa il 70% dei casi. Le protesi peniene idrauliche di ultima generazione consentono un'erezione simile a quella fisiologica con un meccanismo di funzionamento molto semplice basato sull'inserimento, all'interno dei corpi cavernosi, di due cilindri artificiali collegati ad una pompa di controllo, a livello dello scroto, e ad un serbatoio contenente del liquido. L'uomo può così ottenere un' erezione quando vuole con la stessa sensibilità e capacità di orgasmo che aveva prima dell'intervento premendo un attivatore a pressione posto sotto la cute dello scroto tra i due testicoli. In questo modo il liquido contenuto nel serbatoio si trasferisce ai cilindri e il pene si indurisce. Premendo di nuovo il liquido passa dai cilindri al serbatoio facendo ritornare il pene in condizione di riposo".Rispetto a quelle del passato, le protesi tricomponenti consentono una perfetta erezione con un ingrossamento e allungamento del pene risolvendo così anche la riduzione delle dimensioni del pene (un ulteriore effetto collaterale della prostatectomia) che si accorcia di
Il progetto L'arco di Apollo fa parte di un'iniziativa di sensibilizzazione di Tegea, la società italiana rappresentante e distributrice unica in Italia delle tecniche messe a punto negli States da American Medical System e che viene riconosciuta solo agli ospedali di eccellenza, che costituiscono un centro di riferimento e che al tempo stesso si qualificano come Centro Master, per l'insegnamento delle tecniche stesse, con un unico obiettivo: l'efficacia ,la sicurezza, la soddisfazione e il benessere psicofisico dei pazienti.che al tempo stesso qualificano come Centro Master, per l'insegnamento delle tecniche stesse, con un unico obiettivo: l'efficacia , la sicurezza, la soddisfazione e il benessere psicofisico dei pazienti.
DA APPUNTI DEL PROFESSOR MAURIZIO CARRINO DIRETORE UNITA'COMPLESSA DI ANDROLOGIA CHIRURGICA ,OSPEDALE CARDARELLI ,NAPOLI
"La possibilita' di ottenere un'erezione"bionica" a comando,rappresenta la realizzazione tecnologica di uno dei grandi sogni dell'homo erectus.La storia della medicina sessuale ha antiche radici,dalle pozioni afrodisiache a base di testicoli di toro alle zanne di elefante polverizzate e servite in infuso richieste dai popoli di cultura araba sino al viagra "la pillola dell'onnipotenza sessuale"che ha totalmente sconvolto le dinamiche sessuali di coppia. E
quando la pillola non funziona? Il 30% dei pazienti con disfunzione erettile grave puo'non riuscire ad ottenere un erezione anche con alti dosaggi di farmaci pro-erettogeni.E'in questi casi che si ricorre ad iniezioni di prostaglandine nei corpi cavernosi del pene ed in caso di insuccesso all'impianto di protesi.In quest'ottica la protesi peniena appare come l'ultimo espediente ad alta tecnologia per il mantenimento della potenza sessuale.Pertanto nell'immaginifico collettivo e' il presidio di chi non si rassegna all'eta',ai danni vascolari dei corpi cavernosi secondari a fumo,diabete,ipertensione e pretende ancora una vita sessuale attiva. Ad alimentare questa visione distorta della chirurgia protesica partecipano alcune posizioni preconcette (alla sua eta'!invece di ringraziare dio di essere guarito dal cancro!)ed un'aneddotica mediatica sulle imprese sessuali di noti personaggi politici. Ma non e' cosi'! La frequente diagnosi precoce di alcuni carcinomi (prostata,vescica,colon-retto) impone spesso una chirurgia demolitiva che non consente per la radicalita'oncologica di risparmiare i nervi dell'erezione (chirurgia nerve sparing) e giungono al nostro ambulatorio di chirurgia andrologica appena superati i 40 anni e con una giovane moglie,guariti dal cancro ma con gravissime patologie di relazione ed il desiderio di un unione fisica a testimonianza di reciproco amore.Con la stessa speranza ci contattano i pazienti con malformazioni congenite dei corpi cavernosi o gravi alterazioni del sistema vascolare del pene (lesioni traumatiche delle arterie del pene o incapacita' di mantenimento dell'erezione ,la cosiddetta fuga venosa).Molto spesso hanno alle spalle una storia di matrimoni bianchi perche' speravano diguarire dopo l'unione sacramentale. E'emblematico il recente caso di un giovane di 26 anni con lieve ritardo psichico e malformazione dei corpi cavernosi con una compagna di 23 anni con cui conviveva da 5. La coppia non aveva mai avuto rapporti completi ed il giovane mai un'erezione nella sua vita. Dopo una valutazione clinica concludemmo che l'unica soluzione era l'impianto di una protesi peniena ma gli psicologi non ci garantivano la capacita' psichica della gestione.La giovane partner intervenne con forza dicendo :"imparo io!". Oggi hanno un bambino ed ha il nome del chirurgo operatore".
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Per informazioni dottor Maurizio Carrino tel. Ospedale 081 / 7472468 -75-66 -337 / 866379
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