lunedì 25 giugno 2012

Russia: Enel e Eni, patto d'acciaio

tratto da: http://diarioelettrico.wordpress.com/2012/06/25/russia-enel-e-eni-per-un-patto-dacciaio/ 

A chi vorrebbe la loro privatizzazione, Eni ed Enel rispondono conquistando fette di mercato e nuove prospettive di business oltre gli Urali. Perché se è vero che San Pietroburgo non è più Leningrado, e la Russia non è più il nemico giurato dell'occidente, pure rimane "terra di conquista" (pacifica) per le due grandi utilities italiane.

Per ciascuno dei due gruppi la situazione è diversa. Mentre per Eni si tratta di dare seguito all'accordo siglato con Rosneft lo scorso aprile, potendo così avviare i primi progetti esplorativi offshore nel mare di Barents, per Enel è una novità assoluta. Nasce una collaborazione nel gas con il più grande operatore energetico privato russo, Lukoil, che guarda all'Europa e al Nord Africa.

A margine del XVI Forum di San Pietroburgo, Enel ha firmato un memorandum per la cooperazione nelle attività upstream, di esplorazione e produzione di idrocarburi, e midstream. Prevedendo anche la costruzione e gestione di infrastrutture per il trasporto di questi. Enel, che condividerà il suo know-how col partner russo, guarda soprattutto alle opportunità di sviluppo legate al gas naturale.

I due colossi energetici italiani, riconfermano così l'interesse verso il gigante eurasiatico. Enel deteneva già il 19,6% del consorzio Severenergia, proprio insieme a Eni e a Gazprom, quale socio di maggioranza. Inoltre, le attività di Enel contribuiscono per circa il 10% dell'elettricità nazionale russa,  partecipando alla modernizzazione del sistema energetico locale.

L'obiettivo di Putin è proprio quello di attirare prestigiosi investitori stranieri, per ora molti dei quali ancora in fuga. La sfida è ambiziosa in uno scenario di crisi globale e col petrolio sotto gli 80$ al barile.

Parallelamente all'accordo di Eni e di Enel, Rosneft e Lukoil hanno avviato un'intesa tra di loro. Lukoil, in cambio dell'accesso ai giacimenti artici di Rosneft, ha offerto a quest'ultimo l'accesso ai suoi progetti in Africa e Iraq, riconfermando la perfetta sinergia tra le imprese di stato, su cui abbiamo già detto. Relazioni e possibili scenari futuri che fanno pensare ad un ipotetico, ulteriore, coinvolgimento dei due gruppi italiani.

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