giovedì 3 maggio 2012

Massacro globicefali isole Faroe, Zanoni scrive alla Presidenza danese




Comunicato stampa 03 maggio 2012

 

 

Massacro globicefali isole Faroe, Zanoni scrive alla Presidenza danese

 

Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) scrive insieme a sedici colleghi di altri Paesi una lettera alla Premier danese (presidenza di turno dell'Ue) per fermare l'annuale strage di cetacei. "Questa estate non vogliamo assistere all'ennesimo massacro. L'Ue dica No alle tradizioni sanguinarie"

 

 

«Il massacro dei globicefali nelle isole Faroe deve finire una volta per tutte». Lo dice Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell'intergruppo Benessere degli animali al Parlamento europeo che ha inviato una lettera insieme a sedici colleghi di altri Paesi alla Presidenza di turno dell'Ue danese, dal momento che le isole fanno amministrativamente parte del Regno Unito di Danimarca. «Chiediamo di assumere una presa di posizione forte contro il massacro crudele di questi cetacei nei confronti del Premier delle isole Faroe per mettere immediatamente fine a questa brutale mattanza», si legge nella lettera ufficiale.

 

Portare all'attenzione dell'Ue il problema della sanguinaria tradizione delle isole Faroe costituisce uno dei punti del programma animalista europeo di Zanoni. Questa barbara tradizione prevede che all'inizio di ogni estate centinaia di globicefali, specie di cetacei chiamati anche balena pilota e balena dalle pinne lunghe, vengono spinti in prossimità delle spiagge e massacrati con ami, lame, bastoni e funi. «Con tutto il rispetto delle tradizioni, queste non possono legittimare il massacro di animali in questo orribile modo», si legge nella lettera inviata alla Premier danese Helle Thorning Schmidt.

 

«La Danimarca ha improntato il suo semestre di Presidenza dell'Unione all'insegna di ecologia e sviluppo sostenibile. Coerentemente con questo, mi auguro che il governo di Copenaghen faccia il possibile per spingere le isole Faroe ad abbandonare questa orribile tradizione fatta di violenza e impregnata nel sangue», commenta Zanoni. «Azioni così brutali non si sposano con i valori di pace e rispetto alla base dei trattati europei».

 

 

 


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