lunedì 16 aprile 2012

Riforma del lavoro:da indagine, confusione e stallo per la maggior parte delle imprese


Comunicato stampa

Riforma del lavoro: confusione e stallo per la maggior parte delle imprese
Da un'indagine del centro Work in Progress, il 73% degli imprenditori ha deciso di sospendere le assunzioni in attesa di maggiore chiarezza

Avvocato Dilonardo: "Congelamento assunzioni pericoloso e rischio di incremento di disoccupazione e lavoro nero"


Nell'ultima settimana di marzo, Work in Progress - Centro di ricerche sociali sul lavoro e le nuove forme di occupazione ha avviato una rilevazione online sull'attuale riforma del mercato del lavoro.

Dall'indagine è emerso che su 100 imprenditori che stavano prendendo in considerazione la possibilità di assunzioni o di avvio di nuove collaborazione nei prossimi 6 mesi (in qualunque forma contrattuale), 73 si sono fermati in attesa di capire meglio le modifiche che verranno apportate all'attuale normativa e per prendere in considerazione eventuali altre forme di contratto alternative. Inoltre, 19 di questi pensavano di avviare forme di collaborazione flessibile (co.co.pro. o altre forme) ma,
temono che la riforma possa rendere questo tipo di contratto troppo complesso e costoso. Se ciò accadesse, 15 hanno dichiarato che rinunceranno all'avvio della collaborazione, mentre gli altri 4 preferirebbero aspettare e, eventualmente, valutare altre formule contrattuali.

"Un primo risultato questo dibattito lo ha ottenuto: il mercato del lavoro è sostanzialmente fermo e lo resterà per parecchio, tempo visto che difficilmente la riforma vedrà la luce prima di settembre/ottobre. - Ha dichiarato l'Avvocato Tommaso Dilonardo, presidente e fondatore del centro Work in Progress ed esperto di diritto del lavoro. - Si tratta di un congelamento pericoloso in una fase recessiva come quella che stiamo vivendo, anche perché si rischia seriamente che alcuni dei posti
congelati si perdano nell'attesa. Altro aspetto su cui penso si debba fare una seria riflessione è l'eventuale aumento dei costi per il contratto a tempo determinato e la riduzione del ricorso ai co.co.pro. In una fase difficile come questa, più che la trasformazione dei contratti atipici in posti di lavoro a tempo indeterminato, è probabile che vi sia una loro cancellazione, una riduzione dell'occupazione. Il rischio è, in sostanza, che si passi dal precariato alla disoccupazione o al lavoro
nero."


L'indagine è stata effettuata dal 26 al 30 marzo 2012, con tecnica C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interviewing). Numero totale degli intervistati: 172 soggetti con età  maggiore di 18 anni.


Work In Progress - Centro di ricerche sociali sul lavoro e le nuove forme di occupazione si occupa di  ricerche sociali su disoccupazione, in particolare giovanile, cercando di individuare buone prassi a livello europeo, mettere in rete ricercatori e esperti del settore per la produzione di paper e documenti con proposte ed indicazioni da sottoporre ai decisori ed ai media per ampliare il confronto.


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