giovedì 15 marzo 2012

Emergenza polveri sottili a Padova. Radicali: perché il Comune non rispetta la legge? Sfilata di passeggini vuoti davanti al municipio per chiedere al Sindaco e all'Assessore all'ambiente l'applicazione del Piano Regionale per la Tutela dell'aria.

Emergenza polveri sottili a Padova. Radicali: perché il Comune non rispetta la legge? Sfilata di passeggini vuoti davanti al municipio per chiedere al Sindaco e all’Assessore all’ambiente l’applicazione del Piano Regionale per la Tutela dell’aria.  

 

Sabato 17 marzo alle 12:00 di fronte al Municipio, Veneto Radicale terrà un “Presidio per la legalità” con Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale, membro commissione Ambiente.

 

Padova, 14 marzo 2012. L’aria di Padova è tossica e la legge a tutela della qualità dell’aria il Comune non la applica. Dal 2005 al 2011 i limiti di legge per le polveri sottili sono sistematicamente violati. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (I.A.R.C.), per i dati sull’inquinamento da benzo(a)pirene, che dal 1999 al 2011 è sempre sopra i limiti di legge, inserisce Padova tra le aree più a rischio, accanto a città industriali come Taranto e Venezia o metropoli come Milano e Torino. I bambini del quartiere Arcella dal 2006 al 2011 respirano biossido di azoto oltre i limiti sanitari, un gas responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni, edemi polmonari che possono portare anche al decesso); da una indagine delle ULSS 12 e 13 del Veneto e dell’Università di Padova su una popolazione di bambini affetti da asma risulta che il biossido di azoto è il parametro più sensibile per individuare effetti nocivi sulla salute giungendo alla conclusione che gli inquinanti gassosi risulterebbero associati ad effetti sanitari maggiori di quelli prodotti dalle polveri. Il quartiere Forcellini–Camin, dove opera l’inceneritore e l’acciaieria, registra i dati peggiori. A febbraio 2011 si sono verificati picchi da 236 microgrammi per metro cubo d’aria, più di quattro volte il limite sanitario giornaliero e per 17 giorni consecutivi si è registrata una media giornaliera di 134µg/m3. Nello stesso quartiere, a metà strada tra l’inceneritore e l’acciaieria, sorgerà il Centro di ricerca contro i tumori infantili della Città della Speranza. Per le polveri sottili la legge impone di non superare il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d’aria per non più di 35 giorni l’anno, ma al 13 marzo si registrano già 47 superamenti.    

A tanto degrado dell’aria il Comune di Padova risponde con misure che non corrispondono alla legge, la quale impone al sindaco e assessore all’ambiente azioni condotte unitamente ai 20 Comuni contermini dell’”Area Metropolitana”. Dal 2006 il Comune non applica il Piano Regionale di Tutela dell’aria che impone al Sindaco l’adozione del Piano di Azione con allegata la Valutazione Ambientale Strategica, uno strumento essenziale per affrontare tutte le fonti di inquinamento presenti in città e nei 20 Comuni dell’Area Metropolitana, quindi gli impianti industriali, le attività legate ai rifiuti, la produzione energetica, il sistema agricolo e zootecnico, l’uso del territorio con aumento di cemento e sottrazione di superficie verde.   

Il Piano sanitario nazionale 2006-2008 ribadisce l’emergenza sanitaria connessa con la qualità dell’aria ambiente e in particolare si legge che “sulla base degli studi epidemiologici condotti in ambito internazionale ed italiano, si può affermare con assoluta certezza che all’inquinamento atmosferico è attribuibile oggi una quota rilevante di morbosità acuta e cronica, la diminuzione della speranza di vita dei cittadini che vivono in aree con livelli di inquinamento elevato, e che non sembra esserci una soglia al di sotto della quale non si osservano danni”.

I provvedimenti del Comune da anni rivelano la completa incoerenza tra gli obiettivi di qualità imposti dalla legge e il programma di interventi adottati; le misure sinora applicate risultano inefficaci, inutili e fallimentari poiché si limitano a provvedimenti emergenziali limitati al territorio comunale, centrati sul traffico e definiti alla sola stagione invernale. Uno studio del CNR, relativo al 2011, rivela esserci un forte legame tra mortalità e polveri pm10: nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento, si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate.

 

Sabato 17 marzo alle 12:00 di fronte al Municipio, Veneto Radicale terrà un “Presidio per la legalità” con i cittadini, per chiedere al Sindaco e all’Assessore all’ambiente il rispetto della legge, perché il degrado dell’aria è degrado di legalità. I Radicali manifesteranno con passeggini vuoti per significare il danno che subiscono in particolare i bambini e per sollecitare l’intervento dei medici e delle autorità sanitarie a tutela del diritto del bambino a vivere in un ambiente sano e pulito.         

 

Maria Grazia Lucchiari

Direzione Veneto Radicale - Comitato Nazionale Radicali Italiani

   

COMUNICATO STAMPA DI VENETORADICALE

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