mercoledì 28 marzo 2012

Cancro Primo Aiuto dona una Fiat Panda agli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza

L'associazione Cancro Primo Aiuto ha fatto dono di una Fiat Panda agli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza. Servirà all'Hospice dell'ospedale caratese per il servizio cure palliative domiciliari.

Nell'occasione erano presenti l'assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, il direttore generale dell'Asl di Monza, Humberto Pontoni, il presidente degli Istituti Clinici Zucchi, Renato Cerioli, il responsabile dell'Hospice, Amedeo Salvioni, e i vertici di Cancro Primo Aiuto, il presidente Alessio Barbazza e l'amministratore delegato Flavio Ferrari.

"E' dal 2002 che collaboriamo con gli Istituti Clinici Zucchi – ha spiegato Ferrari – Ed era una sfida da vincere: c'era chi si chiedeva come potesse il non profit collaborare con il profit. Penso che il lavoro tra noi e gli operatori di questa struttura sia la testimonianza di una sinergia di alto livello, tra chi crede che aiutare le persone in difficoltà dando risposte concrete a pazienti e famiglie sia una priorità".

"Tanti anni di lavoro con Cancro Primo Aiuto sono la testimonianza di una sintesi proficua tra esigenze e territorio – gli ha fatto eco Cerioli – che ci ha portato ad avere 27.000 accessi all'assistenza domiciliare e ai ricoveri in hospice. La donazione dell'auto è un ulteriore passo in avanti, perché gli operatori possano raggiungere il domicilio degli assistiti con tutti i vantaggi che ciò comporta sotto vari punti vista, non ultimo poter dare aiuto ai pazienti stando a contatto con i loro affetti".

L'iniziativa è stata particolarmente apprezzata anche dall'assessore regionale alla Sanità. "In un momento in cui è sempre più difficile riuscire a combattere contro tagli longitudinali nel settore sanitario – ha dichiarato Bresciani - che non sempre vanno nella direzione dei tagli di spese superflue, la consegna di quest'auto da parte di Cancro Primo Aiuto agli Istituti Clinici Zucchi  è la prova del valore di due punti fermi che credo vadano messi in evidenza e siano modello per chi opera nel settore sanitario e dei malati oncologici: il volontariato come elemento essenziale verso l'umanizzazione delle cure palliative e dell'assistenza e l'alleanza tra pubblico e privato attraverso il sistema della donazione che riduca i ricoveri inopportuni con assistenza domiciliare qualificata".

L'Hospice oggi conta su 10 posti letto e 2 posti in day hospital. Però "sul territorio di Seregno, Carate, Desio e Monza – ha ricordato Salvioni - la struttura degli Istituti Clinici Zucchi che fa riferimento al nostro Hospice ha accolto 1.900 persone e 1.053 sono state quelle assistite a domicilio".

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