giovedì 20 ottobre 2011

SUDAN, EVERYONE DENUNCIA: “DEPORTATI OLTRE 300 PROFUGHI, ONU FACCIA DI PIU’"

COMUNICATO STAMPA
 20 ottobre 2011

SUDAN, EVERYONE DENUNCIA: "DEPORTATI OLTRE 300 PROFUGHI, ONU FACCIA DI PIU'"

All'inizio del mese di ottobre 2011 la ONG Gandhi (asefasc.org), il Gruppo EveryOne e una rete di organizzazioni per i diritti dei profughi avevano trasmesso all'Alto Commissario ONU per i Rifugiati e alle più importanti organizzazioni umanitarie istituzionali un appello urgente riguardante il pericolo di deportazione cui erano soggetti 361 profughi eritrei ed etiopi nel Sudan. L'appello indicava all'Alto Commissario l'esatta località di detenzione dei rifugiati, i loro nomi e una serie di numeri di telefono mobile a cui era possibile contattarli. Dopo aver ricevuto notizia dell'interessamento dell'Alto Commissario al caso, la ONG Gandhi, il Gruppo EveryOne e la rete di organizzazioni per i diritti dei rifugiati assistevano con sgomento, il 17 ottobre scorso,  alla deportazione degli eritrei ed etiopi, fra i quali vi erano donne e bambini. Ieri l'UNHCR (Alto Commissario ONU per i Rifugiati) ha emesso un comunicato riguardante l'accaduto.
L'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite condanna nel comunicato la deportazione degli oltre 300 eritrei, rifugiati e richiedenti asilo, dal Sudan, dopo settimane di detenzione e in violazione di un precedente accordo con le Nazioni Unite. Adrian Edwards, portavoce dell'Alto Commissario Onu per i Rifugiati ha dichiarato durante una conferenza stampa a Ginevra che la sua agenzia è sgomenta da questa violazione dei diritti dei profughi, poiché le autorità governative sudanesi avevano assicurato il rispetto degli accordi. Edwards ha detto che tale deportazione ha infranto i patti fra la sua agenzia e il governo del Sudan. Ora quei migranti sono a grave rischio di persecuzione. 
"Accogliamo positivamente la dichiarazione di Edwards," spiegano i co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "ma ricordiamo che durante la detenzione nessun rappresentante delle Nazioni Unite ha voluto stabilire un contatto diretto con i profughi prima della deportazione, nonostante avessimo trasmesso diversi numeri telefonici ai responsabili dell'UNHCR e di altre agenzie delle Nazioni Unite". 
La Ong Gandhi, il Gruppo EveryOne e la rete a sostegno dei profughi hanno inviato oggi un appello urgente ad Antonio Guterres, Alto Commissario ONU per i Rifugiati, sollecitandolo a chiedere al Governo eritreo la liberazione di tutti i migranti incarcerati dopo la deportazione in patria e conseguentemente il pieno rispetto dei loro diritti fondamentali. Le organizzazioni hanno esortato inoltre gli uffici dell'Alto Commissario ONU affinché rimangano in contatto con i profughi, monitorando la loro permanenza in Eritrea e assicurandosi che non vengano applicate misure repressive e persecutorie di qualunque natura nei loro confronti. "Ma è importante soprattutto," conclude l'appello di EveryOne, "che l'UNHCR eserciti la massima pressione sul governo del Sudan e su quello dell'Egitto, due paesi che deportano spesso, in violazione degli accordi internazionali, rifugiati e richiedenti asilo provenienti da paesi in crisi umanitaria".

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