lunedì 17 ottobre 2011

FERRAIOLI: NESSUNA LEGGE SPECIALE MA PROPOSTE PER IL FUTURO DEL PAESE ISOLANDO I VIOLENTI.

La Spezia,lì 17 Ottobre 2011
Spettabile Redazione,
di seguito Vi trasmetto una mia nota stampa.
Nel ringraziarVi per la Vostra gentile attenzione,
colgo l'occasione per salutarVi cordialmente.
Maurizio Ferraioli
Tel.329-8256232
 
NOTA STAMPA
 

FERRAIOLI: NESSUNA LEGGE SPECIALE MA PROPOSTE PER IL FUTURO DEL PAESE ISOLANDO I VIOLENTI.

Forse per identificare i Violenti, della Manifestazione del 15.10.2011 a Roma, sarebbe bastato applicare l'art.5 della Legge 22.05.1975 n.152 cosiddetta Legge Reale che recita:

"Art.5.È vietato prendere parte a pubbliche manifestazioni, svolgentisi in luogo pubblico o aperto al pubblico, facendo uso di caschi protettivi o con il volto in tutto o in parte coperto mediante l'impiego di qualunque mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona."Aggiungendo che le tecniche moderne per filmare in uso alle Forze dell'Ordine, già utilizzate per la violenza negli stadi, consentono anche una identificazione successiva e comunque l'arresto di coloro che commettono tali reati. Questo sarebbe forse bastato almeno per identificare e consegnare alla Giustizia i colpevoli ma sicuramente non un ritorno ed ampliamento di Leggi che sanno tanto di ritorno a periodi scuri della vita repubblicana o dovrei dire "repubblichina" del nostro Paese. La Legge cosiddetta "Reale" da uno dei suoi firmatari fu firmata altresì anche dall'On.le Aldo Moro, in quei periodi nefandi in cui il capitolo del Terrorismo imperversava nel nostro Paese, ma non servì a fermarlo e non riuscì a salvare la vita al compianto On.le Aldo Moro. L'applicazione di Leggi che l'On.le Di Pietro auspica non sono una provocazione ma lasciano intravedere una sua visione della società che lo vede prima contrario alle "Ronde " ed ora promotore di Leggi che diano poteri straordinari alle forze dell'Ordine consentendone un uso discrezionale nel limitare la Libertà altrui. Le Forze dell'Ordine devono essere tutelate e non si può pensare che giovani e spesso inesperti agenti si trovino a dover rischiare la loro vita ma normare l'uso delle armi in maniera incondizionate mi appare una responsabilità anche morale a cui credo pochi vorrebbero essere sottoposti. Di Pietro finalmente getta la maschera e dimostra di non essere un uomo del centro sinistra ma di poter trovare una sua collocazione affianco di altri Partiti politici con una connotazione ben diversa dall'attuale. Le sue ultime dichiarazioni tendenti a sviluppare un clima di tensione sociale peraltro non indispensabile vista la disgraziata situazione economica del Paese hanno colpito nel segno ed allora se l'On.le Di Pietro trova la condivisione del Ministro Maroni, per una volta devo condividere quanto richiesto dal Vicepresidente dei Senatori della Lega Sandro Mazzatorta quando richiede che sia introdotto anche il reato di istigazione alla violenza ed aggiungo con pene maggiormente severe se tale reato è commesso da personalità politiche. Forse un ritorno ad una maggiore sobrietà nello svolgere l'attività politica consentirebbe ai cittadini di capire con chi hanno a che fare e forse un ritorno ad una politica fatta di proposte e non di arroganza, di urla e di minacce riporterebbero un clima di minor tensione. Il Popolo vuole proposte , vuole Leggi per il Futuro, vuole capire da che parte può andare il Paese cambiando Rotta ma sicuramente oggi il timore maggiore è che i Timonieri a disposizione non conoscano bene la rotta da seguire e stiano navigando a vista. Questo è quello che terrorizza i Giovani, questo è quello che preoccupa i Cittadini. Quando il Paese si ritroverà unito nel condividere i grandi obiettivi morali che ritengo di riassumere nelle grandi "L" come Libertà, politica per il Lavoro, diffusione della cultura della Legalità, Lotta alle mafie allora forse questo nostro amato ma martoriato Paese ritroverà la sua strada e noi con esso. Spero quindi che la Violenza, seppur inaudita, di poche centinaia di persone non costringa il resto della popolazione a vivere in un regime di semilibertà imposto per Legge ma che al contrario siano al più presto identificati i rei e consegnati alla Giustizia per le punizioni che meritano.

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