Consenso di pubblico e addetti ai lavori per la seconda edizione del Vintage Festival 2011, superato il record d'ingressi dello scorso anno
Quasi 30.000 gli ingressi in sole tre giornate, 1.000 le fotografie inviate per il concorso "Ricordi Vintage" promosso da Il Mattino di Padova e 2.000 gli iscritti ai workshop. Questi i numeri del Vintage Festival 2011 che si riconferma saldamente come uno degli eventi culturali di maggior richiamo per il 2011 della città di Padova.
Workshop, abiti dei maggiori stilisti giapponesi, due mostre d'arte contemporanea, sfilate, cinema, concerti e party hanno contribuito a rendere il festival padovano «il più innovativo e che coglie l'aspetto più giovane e fresco del vintage», come commenta Angelo Caroli (A.N.G.E.L.O.) esperto internazionale di moda vintage e pioniere del settore.
Un pubblico trasversale e poliedrico in linea con lo spirito del Festival quello che ha affollato il Centro Culturale San Gaetano nelle tre giornate. Tantissimi i giovani, in bilico tra appassionati e curiosi, che si sono aggirati tra gli stand della mostra-mercato alla ricerca del capo introvabile, curiosando tra tutto ciò che il vintage può offrire.
Ma sarebbe limitante soffermarsi solo questo aspetto. Il Vintage Festival 2011 è stato un evento in cui poter dibattere e riflettere sulle nuove tendenze.
Un connubio tra passato e futuro, per scoprire come il concetto di vintage sia sempre attuale e vivo. Lo ha dimostrato la cover di Comfortably Numb (1979) dei Pink Floyd, con cui si è concluso il concerto di Andy (Bluvertigo) e i Versus, cantata da tutto il giovane pubblico che affollava Piazzetta Pedrocchi nella serata di domenica, chiusura ufficiale del festival.
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