giovedì 21 luglio 2011

Via libera a Porto Empedocle

Il rigassificatore di Porto Empedocle si farà. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso di Enel respingendo così quello presentato nel dicembre 2010 al Tar del Lazio dal comune di Agrigento e da alcune associazioni ambientaliste che, contestando il decreto autorizzativo dell'impianto e dei gasdotti di collegamento, avevano causato lo stop del progetto.

 "Enel accoglie con profonda soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato – ha commentato l'amministratore delegato Fulvio Conti – Il rigassificatore che realizzeremo a Porto Empedocle è fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti del Paese, strategico per l' integrazione verticale dell' Enel nella filiera del gas naturale e di grande stimolo per lo sviluppo dell' economia siciliana".
 
La sentenza di Palazzo Spada, resa nota il 20 luglio, è stata accolta con soddisfazione da molti esponenti del mondo imprenditoriale e lavorativo locale. Per Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, "il dispositivo del Consiglio di Stato ha definitivamente fatto chiarezza sulla correttezza della procedura seguita per l'autorizzazione alla costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle" e da il via libera ad "un'opera strategica dell'approvvigionamento del gas del nostro Paese, con un investimento rilevante e importante anche per le ricadute che avrà per lo sviluppo del territorio interessato".

Il progetto presentato da Nuove Energie, società attraverso cui l'Enel lavora all'infrastruttura di Porto Empedocle, prevede l'investimento di 800 milioni di euro per la realizzazione di un'infrastruttura che avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas l'anno e ricadute occupazionali sul territorio sia nella fase di cantiere che in quella di gestione.

La sentenza del Consiglio rappresenta l'ultimo capitolo di una lunga maratona burocratica iniziata nel 2004 con la presentazione del progetto, proseguita con l'approvazione da parte dei ministri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, nel 2009, è arrestatasi con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio dell'anno scorso.

Per Fabrizio Solari e Antonio Filippi, segretario confederale della Cgil il primo e responsabile energia del sindacato il secondo, la decisione del Consiglio di Stato è "una buona notizia per l'intero Paese" e "una boccata d'ossigeno per la regione" poiché l'impianto è "importante per l'Italia, per la Sicilia e per la salvaguardia ambientale del territorio coniugando modernità, esigenze energetiche e valorizzazione del territorio".


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