mercoledì 27 luglio 2011

Porto Tolle, l’ok regionale fa decollare il progetto

"Il voto di oggi in Consiglio regionale è il momento più bello e sofferto, durante un iter che dopo la sentenza  del Consiglio di Stato, due mesi fa, avevamo creduto fosse perduto".  Il Comitato lavoratori della centrale di Porto Tolle (Rovigo) ha accolto così la notizia dell'approvazione della modifica dell'articolo 30 della normativa regionale sul Parco del Delta del Po, che di fatto da il via libera alla riconversione a carbone pulito dell'impianto di Enel.

Lavoratori della centrale e delle imprese locali ricorderanno a lungo il 26 luglio 2011 come la data che finalmente ha posto fine a una maratona durata oltre sei anni e nel contempo ha dato inizio al nuovo corso della centrale polesana. La giornata è iniziata con oltre 200 operai del'impianto arrivati a Venezia con pullman, treni e accompagnati dalle loro famiglie per manifestare ancora una volta la loro speranza e le loro attese al presidente della regione, Luca Zaia, e al Consiglio regionale chiamato ad un voto decisivo per il futuro dell'impianto.

Dopo il ritrovo in Piazza Roma i lavoratori hanno sfilato per le vie di Venezia sino a Palazzo Balbi, in attesa della discussione e successivo voto sulla modifica del testo di legge. A tarda serata la notizia dell'approvazione della nuova formulazione dell'articolo è stata accolta dai manifestanti con un "Grazie consiglieri, grazie Venezia". E alla soddisfazione dei lavoratori si è aggiunta subito anche quella delle imprese locali e di tutte le sigle sindacali per un voto peraltro raggiunto dopo una  seduta consigliare senza ostacoli e con un ampio consenso documentato dai 35 voti a favore e solo 4 contrari.

Per Cisl e Cgil, "ha prevalso il buon senso". Claudio Moschin, rappresentante Filtecm-Cgil di Rovigo, ha ribadito che dopo la decisione del Consiglio "verifiche e controlli devono restare, ma la strada ora è finalmente tracciata". Valeria Cittadin, segretaria locale della Cisl, ha sottolineato: "Ha vinto la presa di coscienza che una grande opera come la riconversione della centrale non può essere perduta".

La modifica dell'articolo 30 della legge del Parco del Delta del Po permette ora di introdurre la possibilità di riconversione dell'impianto purché assicuri l'abbattimento di almeno il 50% delle emissioni. Il ministero dell'Ambiente ha ora tutti gli elementi per permettere l'avvio dei lavori.

Per il presidente degli industriali veneti, Andrea Tomat, "questo voto sblocca investimenti estremamente importanti per il futuro dell'economia del nostro territorio". E, riferendosi all'indotto complessivo che può essere generato dalla riconversione, ha aggiunto: "Parliamo di 2,5 miliardi di euro e di circa 3mila posti di lavoro davvero irrinunciabili. Il progetto Enel, che abbiamo condiviso fin dall'inizio, è totalmente positivo anche sotto il profilo delle garanzie di tutela ambientale".

--
Enel Sharing è la voce di Enel sui Social Media

Nessun commento:

Posta un commento