mercoledì 20 luglio 2011

COMUNICATO STAMPA Bambino di 4 anni squartato ... a cuore battente

LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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nata nel 1985
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXVII – n. 13
19 Luglio 2011

Bambino di 4 anni di Fiano Romano
SQUARTATO-EVISCERATO-DISSANGUATO
A CUORE BATTENTE

Un altro bambino di 4 anni, investito, è stato condannato ad una prognosi infausta spacciata per morte, ovvero dichiarato "morto cerebrale" a cuore battente, per appropriarsi di organi in miniatura (cuore, reni, fegato, polmoni, intestino...), più che mai apprezzati dai clinici dei trapianti in quanto "novelli" e sani.

L'utilitarismo sanitario imperversa in tutta la sua crudeltà fino a cancellare quella pietà che normalmente si riserva ai cuccioli. Almeno per i cuccioli di cane e di foca in alcuni casi l'Italia intera, compresi ministri, sottosegretari e giornalisti, si solleva indignata e da tempo giustamente si combatte la vivisezione affinché un animale non venga legato al tavolo operatorio a cuore battente e, imbottito di farmaci paralizzanti, fatto a pezzi per ricambio o sperimentazione.

Invece per i nostri cuccioli d'uomo si plaude!
 

 
Nella nostra Italia per facilitare gli espianti dai bambini sono state cancellate le 12 / 24 ore di osservazione portandole a 6h come per gli adulti, senza tener conto delle argomentazioni scientifiche a sostegno della eccezionale capacità di recupero dei piccoli.

I genitori disperati vengono sottoposti al ricatto sanitario: in caso di opposizione al prelievo il ventilatore verrebbe staccato per produrre l'arresto cardiaco in poche ore. Nell'incertezza tra soffocamento ed espianto, essi cedono alle indecenti proposte di donazione dei coordinatori del prelievo, imbellettate da interessate ragioni umanitarie.

L'autorità sanitaria scarica così la responsabilità sui genitori e si para il fondo della schiena dall'accusa di omicidio e tortura. I genitori totalmente disinformati sull'orrore dell'espianto e obnubilati dal dolore obbediscono e firmano. Essi condannano così il loro figlio alla più atroce macellazione e sé stessi ad una sofferenza senza fine per non aver difeso fino all'ultimo la loro creatura.

Paesi più accorti, come Russia e Giappone, non usano i bambini.
In Giappone non è possibile espiantare prima dei 16 anni né trapiantare prima dei 6 anni.
Invece in Italia la macellazione dei bambini va a gonfie vele.

CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente
Nerina Negrello
 
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