lunedì 18 luglio 2011

Assegnati i premi della X Edizione dell'Euganea Film Festival

 

 

Dopo 14 giorni di proiezioni che hanno visto la partecipazione di un pubblico di oltre 6000 appassionati e 70 lavori diversi selezionati tra i 1200 contributi arrivate da tutte le parti del mondo, si è conclusa domenica 17 luglio a Monselice la X edizione dell'Euganea Film Festival con l'assegnazione dei sei premi, uno per ciascuna sezione del concorso, e due menzioni speciali.

La giuria -composta da Giuliana Muscio, professore ordinario di Storia del cinema alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova, Gianfilippo Pedote è produttore e autore per il cinema e la televisione, regista di film documentari, giornalista e Alberto Fassina, programmatore di eventi culturali e gestore di sale cinematografiche- ha assegnato il premio come miglior cortometraggio italiano a Laura Bispuri per Biondina (Fiction, Italia,  2010, 11'). La regista romana, secondo la giuria, nel narrare del tormentato rapporto di una figlia con la madre, ha saputo con pochi dettagli e con un sapiente uso delle inquadrature e della fotografia, offrire allo spettatore un'atmosfera delicata e misteriosa di rara intensità, con una ricchezza di suggestioni capaci di restituire il mondo di questa madre e di questa figlia.

A El somriure amagat (Fiction, Spagna, 2010, 13') di Ventura Durall è stato assegnato il premio come miglior cortometraggio straniero. L'autore, questa la motivazione principale,  con una regia equilibrata tra una narrazione di fiction e un occhio di taglio documentaristico, ha saputo raccontare il mondo crudele di Daniel, bambino di dieci anni fuggito dalla sua casa nella campagna etiope, e dei bambini vittime della guerra, ma anche la possibilità di emozioni giocose che aprono la porta a una piccola speranza.

Il Concorso Internazionale Cortometraggi di Animazione ha visto premiato Lose this child di Yuval and Merav Nathan (Israele 2010, 4') per una narrazione capace di raccontare nello spazio breve di una canzone il ciclo perenne della vita, i suoi drammi, le sue battaglie, ma anche la sua bellezza e la ricerca d'amore che muove tutte le creature. Quello che ha colpito la giuria- formata da Silvia Ferri de Lazara, direttrice della Fondazione March per l'arte contemporanea, Masha Starec, collaboratrice all'Accademia delle Belle Arti di Venezia e Cristina Parisotto della Scuola Internazionale di Comics di Padova-  è stata soprattutto la sincerità dell'opera, offerta dagli autori sul palmo della mano, senza chiederci di comprendere messaggi nascosti. Quello che resta è la poetica ed il quesito se sia possibile provare compassione per un mucchietto di sabbia.

Il premio per il miglior documentario è stato assegnato a La sospensione del genovese Matteo Musso, (Italia,  2011, 40), per lo sguardo libero, mai rassicurante, nell'indagare il difficile rapporto fra istituzione scolastica e processi di inserimento dei nuovi italiani. La macchina da presa accede a momenti di vita sorprendenti e scopriamo dinamiche che non ci possono lasciare indifferenti. Grandi qualità del film sono il rigore con cui viene raccontata una storia difficile, l'assenza di retorica, la sospensione del giudizio da parte dell'autore e la sua tenerezza di sguardo, tutto ciò crea il grande spettacolo della realtà. In giuria Marco Bertozzi, docente di Cinema documentario all'Università IUAV di Venezia, Alessandro Rossetto, autore cinematografico, regista, direttore della fotografia-operatore alla macchina e Paul Tana, cineasta e professore presso École des médias dell'Università del Québec a Montréal (UQAM).

Premio Parco Colli Euganei a Polvere - Il grande processo dell'amianto di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller (Italia 2011), per la forza e l'equilibrio del film che da voce alle vittime di una grande tragedia in parte ancora sconosciuta. Un opera che supera i limiti del film d'inchiesta e del reportage per portare in primo piano storie ed emozioni dei personaggi, testimoni di una politica industriale criminale a cui hanno deciso coraggiosamente di opporsi.

Premio Cineambulante, per aver affrontato tematiche legate all'ambiente e al racconto del territorio, a Concrete Coast (Costa di Cemento) di Robert Harding Pittman (Spagna/Usa 2009, 26'). Un documentario-denuncia sul processo di cementificazione che sta modificando l'ultimo tratto ancora intatto di costa spagnola in Murcia.

Premio Veneto Movie Movement- per i documentari, e realizzati da autori veneti o ambientati nel Veneto-  a Neve di Luca Zambolin e Diego Scano (Italia 2010). Un piccolo film, realizzato con pochissimi mezzi ma con un'idea chiara e forte di regia. La vita di un uomo, ripetuta nei gesti quotidiani, si scioglie dentro un ricordo amaro, grazie anche all'ottima interpretazione di Sivio Comis.

Due menzioni speciali: una per cortometraggio straniero ed una per l'animazione. La prima è stata assegnata a Leszek Korusiewicz per The scent of flowers does not blow against the wind (Polonia 2009). Il regista, prendendo le mosse dal Decalogo di Krzysztof Kieslowski, ci offre il ritratto di una famiglia capace di intrigare lo sguardo dello spettatore. Come il maestro polacco ha insegnato nel suo Decalogo l'autore centra uno spunto narrativo, il Dio dei celi come unico vero padre, raccontando un episodio in grado di tessere atmosfere, spunti, riflessioni capaci di essere fondamenta anche per un lungometraggio. Menzione speciale per l'animazione assegnata a The gloaming di Nobrain (Francia 2010). Una sintesi intelligente ma spietata dell'uomo e il suo passaggio sul Pianeta. Un messaggio forte trasmesso attraverso il connubio di tecniche differenti, quasi stridenti nel loro accostamento, a creare un effetto efficacemente "disturbante".

L'evento è stato realizzato dall'associazione culturale Euganea Movie Movement con il contributo di Regione del Veneto, Provincia di Padova, Fondazione Antonveneta e dai Comuni di Este, Monselice, Battaglia Terme, Baone, Montegrotto, Torreglia e Cinto Euganeo.

 

Euganea Movie Movement
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Ufficio Stampa
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