lunedì 13 giugno 2011

Addio Giorgio Celli, "non animalista" che amava davvero gli animali!...


Addio Giorgio Celli, un "non animalista", un uomo che amava davvero gli animali!...

Molto probabilmente oggi si sentiranno animalisti dire che e' morto uno di loro, ma non e' vero: Giorgio Celli non era un "animalista", ma un uomo che amava davvero gli animali!...

Certo!, non era favorevole a qualsiasi attivita' umana con gli animali, ma nemmeno a trasformare gli animali in quello che non sono e non saranno mai: bambini pelosi o piumati o peggio ancora, cartoni animati di Walt Disney. Celli, che nel 2005 fu oggetto di pesanti critiche da parte degli animalisti perche' favorevole alla realizzazione dello Zoo Safari di Ravenna, intervistato da Monica Morgani, fu chiarissimo: disse che "Se vogliamo incentivare l'amore per gli animali, dobbiamo sviluppare una macchina educativa. Alle persone, e in particolare ai bambini, dobbiamo far vedere gli animali reali".

E ribadi' piu' volte che "…vedere l'animale reale, guardandolo direttamente negli occhi e percependo la sua presenza corporea in tutta la sua pregnanza, costituisce un fenomeno insostituibile". Anche a gennaio di quest'anno scrisse che bisognava "Ridare lo zoo ai bambini". Scrisse che "Se e' vero che lontan dagli occhi lontan dal cuore, si impara ad amare gli elefanti cominciando dall'area conclusa di uno zoo", perche' "I sogni piu' belli sono quelli che si possono fare ad occhi aperti".

Celli era un uomo che sicuramente amava gli animali, ma che era anche consapevole che a volte "il "troppo amore" puo' far loro del male", anzi, una volta disse addirittura che "se non li usiamo piu', gli animali domestici rischiano di scomparire: basta pensare all'asino, che ha rischiato l'estinzione proprio perche' non veniva piu' utilizzato". Un concetto basilare per FederFauna.

Quando i soliti animalisti gli dissero che la sua fosse una "dichiarazione d'amore verso la natura e verso gli animali, che pero' pecca di rispetto al diritto di liberta' degli animali", lui rispose che "gli animali non vanno antropomorfizzati: non sono uguali a noi, nel senso che se vivono nelle condizioni idonee, non sentono la nostalgia".

E a qualche animalista che oggi lo inserisce in un "simpatico" elenco di "vegetariani famosi", e' bene ricordare che quando nel 2005 Giuliana Proietti gli chiese se "Rispettiamo di piu' la natura se siamo vegetariani o onnivori?", Celli rispose: "Basta vedere la dentatura : noi siamo onnivori, c'e' poco da fare. Il vegetarianesimo e' una scelta culturale, non una propensione naturale. Possiamo scegliere culturalmente di essere vegetariani, ma la nostra dentatura e' quella di un onnivoro: non ci sono dubbi".

Addio Professor Celli! FederFauna si unisce al cordoglio per la scomparsa di un "non animalista", di un uomo che amava davvero gli animali!...


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