lunedì 23 maggio 2011

Meningite, i sei sintomi più evidenti

La meningite è un processo infiammatorio delle membrane che rivestono l’encefalo e del liquido cerebro-spinale, la cui causa può essere di natura virale o batterica. Si tratta di una patologia che rappresenta un problema mondiale ed è presente in tutti i paesi del pianeta anche perché facilmente trasmissibile: i pazienti colpiti dalla meningite (sia virale che batterica) sono infatti contagiosi già cinque giorni prima della manifestazione conclamata della malattia. In particolare, le persone colpite dalla forma virale possono trasmettere la meningite solo per qualche giorno, mentre quelle colpite dalla forma batterica restano contagiose per tutto il decorso della malattia. Per questo motivo, è consigliata la profilassi antibiotica a chi ha avuto contatti con questi pazienti.

La meningite virale e quella batterica si trasmettono facilmente: sono infatti sufficienti un colpo di tosse, uno starnuto o un bacio per trasferire il contagio da un soggetto malato a uno sano.

Se non individuata in tempo, l’infezione menigococcica progredisce rapidamente  e può portare alla morte entro 24-48 ore dall’insorgenza dei sintomi iniziali. Il problema principale sta proprio nell’individuazione della malattia in quanto i sintomi della meningite sono spesso molto simili a quelli di una banale influenza.

Ma vediamo i sei  campanelli d’allarme principali della meningite che devono suggerirci di rivolgerci a un medico o al pronto soccorso:
-    - comparsa di febbre molto alta, che non scompare con l’utilizzo dei consueti antipiretici;
-    cefalea intensa, che non scompare con i comuni analgesici e spinge a stare sdraiati e al buio;
-    vertigini che si manifestano anche solo mettendosi seduti nel letto;
-    vomito improvviso, senza nausea
-    irrigidimento della nuca e della schiena
-    tendenza ad assumere a letto la posizione fetale.
Per evitare complicazioni importanti e nella peggiore delle ipotesi un decorso fatale, è decisivo diagnosticare velocemente la meningite, individuando quale sierogruppo ne è la causa, procedendo con una terapia antibiotica mirata ed, eventualmente, alla profilassi su tutte le persone che sono venute a stretto contatto con il paziente. Il nuovo test messo a punto dalla società triestina Eurspital, denominato EusepScreen, è un test disegnato per ottenere la più alta sensibilità e specificità nella determinazione della maggior parte dei patogeni responsabili delle malattie batteriche invasive (meningiti, sepsi, diagnosi polmoniti, ecc.) sia del bambino che dell’adulto. Il test si esegue utilizzando direttamente campioni biologici quali sangue, liquor, liquido pleurico, tampone faringeo, espettorato, lavaggio bronco alveolare o qualunque altro liquido o materiale biologico umano.
I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare una specificità del 100% su tutti i liquidi biologici umani. La sensibilità  del metodo nei confronti della metodica colturale è apparsa doppia (sensibilità del 200%) nel caso delle meningiti e, circa 10 volte più elevata (sensibilità del 1000%) per quanto riguarda lo pneumococco.
 
 
 

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