venerdì 13 maggio 2011

Giuliano Pisapia, un voto a Milano per cambiare davvero

Per le elezioni amministrative in Italia, il 15 e 16 Maggio 2011, 1310 comuni, undici capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di regione si recheranno alle urne per confermare, sulla scheda, le proprie preferenze di voto. Torino, Bologna, Napoli, e tra tutte, la città milanese, il secondo centro d'Italia per popolazione, oltre che fulcro economico e finanziario della nazione.

 
Milano, dallo storico elettorale, è città compiacente alla coalizione di centrodestra, "roccaforte berlusconiana", diremo, ed oggi sede di una competizione elettorale che promette, a detta di tanti, interessanti risvolti. Da un lato il sindaco uscente di Milano Letizia Moratti, dall'altro Giuliano Pisapia, avvocato e politico milanese, prevalso alle primarie di coalizione come candidato del centrosinistra. Entrambi in lizza per una poltrona da primo cittadino, nella trama di un confronto in cui c'è chi cerca delle conferme, e chi ribadisce, invece, la necessità di dover voltare pagina.
 
 
Aria, mobilità, lavoro, cultura, sicurezza, casa, questi i punti chiave del progetto politico di Pisapia, queste le aree di miglioramento per rifondare la città di Milano, per parlare di Milano come una capitale del cambiamento. Perché il precedente progetto di una Milano vivibile e genuina si è sciolto come neve al sole, perché i propositi della giunta uscente si sono smarriti in manovre economiche e sociali del tutto inconsistenti, e soprattutto perché Milano vuole rimettersi in carreggiata, e ripartire. Pisapia conosce i fallimenti della giunta Moratti, li ha elencati durante la sua campagna di presentazione, li conosce, così come da buon milanese, conosce quali erano, invece, le aspettative e quali, adesso, i bisogni dei suoi concittadini. Dall'altro lato, invece, l'attuale sindaco difende le scelte prese e l'operato fin qui svolto, e attende gli esiti delle votazioni. Approderà a Palazzo Marino, come Sindaco di Milano, chi tra i due candidati sarà in grado di ottenere il 50% + 1 dei voti. In caso di risultati non definibili già dalla prima tornata, sarà il successivo ballottaggio, previsto per il 29 Maggio, a decidere, in quale direzione andrà a soffiare il vento.

 

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