giovedì 26 maggio 2011

CS: "Venice Aumented" di Amir Baradaran, installazione virtuale alla Biennale di Venezia

Qui, nella città delle città, dopo aver costruito per fallire, e dopo il crollo Che dimostra l'immaterialità materiale delle cose, FutARism emerge. E' la fine di quei riti e di quelle tradizioni di Eon che ancora risuonano, mentre diamo significato all'etere.  Augmented Reality è il nostro strumento, l'amore, divino e raffinato, la nostra guida!

- Amir Baradaran, FutARism Manifesto excerpt 2011

Per vedere Venice Augmented:

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A Venezia durante la 54° Biennale d'Arte, fate in modo di cercare e scoprire Amir Baradaran, performer e artista new media con il suo progetto visibile ed (in)visibile, Venice Aumented, attivo su alcuni dei padiglioni nazionali dal 1 Giugno fino a tutta la durata della Biennale.

Usando la Realtà Aumentata (AR), i progetti di Amiri Baradaran sovrappongono significati e movimenti nello spazio. Come Baradaran afferma, "sono interessato a come piccoli atti di resistenza, in particolare ai così chiamati domini virtuali, possano creare delle tasche di trasformazione. Cercando di generare molto più di un effetto sorpresa, la mia arte esplora nuovi modi di essere."

Compromettendo un numero di attributi non visti che si insinuano in diversi padiglioni nei giardini e nell'arsenale, Venice Aumented promette una tappa da aggiungere alla grande mostra. Accessibile ai visitatori attraverso un numero di punti di attivazione sparsi nello spazio, il progetto è tra i primi lavori in Realtà Aumentata presentati alla Biennale.

Discostandosi dai progetti precedenti, usando entrambe grafica e attivatori a riconoscimento facciale (anche chiamati "markers" o "punti di interesse"), il progetto di Baradaran per Venezia rende omaggio alla ricca iconografia classica del ritratto nella città e ai precursori dell'avanguardia Italiana del Movimento Futurista. Venice Augmented si costruisce su precedenti infiltrazioni al Museo del Louvre di Parigi con Frenchising Mona Lisa e alla performance FutARism Manifesto di New York City.

Quest'anno Baradaran diventa virale a Venezia.

Nato a Tehran e cresciuto a Montreal, l'esperienza accademica e l'attivismo portano Amir Baradaran a perseguire la carrriera artistica. Lavorando con una varietà di tecniche, indaga il mondo delle congetture, delle esperienze e partecipazioni pubbliche attraverso l'esplorazione delle nozioni di tecnologia e identità. Recentemente, sotto il titolo di FutARism sta impiegando l'Augmented Reality (AR) come un nuovo mezzo installativo. I cambiamenti empirici, concettuali e legali presupposti con l'avvento dell' AR si connettono con il suo interesse nelle soggettività radicali, nelle utopie fallite e nel misticismo. Le sue iterazioni includono l'installazione AR Frenchising Mona Lisa (Musee de Louvre, Parigi, Francia) e Takeoff (Museum of Modern Art, New York, NY).  I lavori precedenti includono Transient (2010), una serie di video installazioni nei taxi di New York City (approssimativamente 1.5 milioni di spettatori) e The Other Artist is Present (2010) una guerrilla performance divisa in quattro atti al Museum of Modern Art. Il suo lavoro è anche stato esposto al Miami Art Week 2010 come parte della mostra Voyeur, presentata dal Patronato giovanile dell' American Friends of The Louvre.






 

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