mercoledì 25 maggio 2011

COMUNICATO STAMPA La mattanza dei bambini espiantati


LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXVII – n. 10
25 Maggio 2011

 
LA MATTANZA DEI BAMBINI ESPIANTATI
DEVE FINIRE
 
Genitori spezzati dal dolore vengono raggirati dai "coordinatori locali" degli espianti, lugubre presenza in ogni ospedale.
Questi coordinatori, a cui si addice meglio il nome di monatti, sono in genere rianimatori, pagati per far applicare d'autorità la legge della "morte cerebrale" a medici che vorrebbero curare i pazienti, ma vengono da queste spie denunciati se non collaborano all'iter del foraggiamento di organi di ricambio. Loro compito è anche quello di creare sensi di colpa ai genitori che in quel momento sono incapaci di intendere e di volere, talché le firme di donazione sono sempre estorte da questi predatori, specializzati nella manipolazione mentale nel momento del maggior dolore.
Molte e-mail indignate sono giunte alla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi per Elena.
Elena, 22 mesi, di Teramo, disidratata nell'automobile esposta al sole per dimenticanza del padre. Potevamo perdonargli l'amnesia da stress, ma non possiamo perdonargli di non aver impedito che medici scellerati la espiantassero a cuore battente, torturata prima per disattenzione e torturata dopo per "interessi". Il cuore di Elena è stato trapiantato su una bimba egiziana di 2 anni a Bergamo, il fegato a Torino, i reni a Roma.
Chiediamo agli esperti:
Sono state corrette le terapie pre-ospedalizzazione per ridurre l'edema cerebrale?
Quel 118 che l'ha intubata aveva il ghiaccio di antica memoria per l'immediatezza?
E' lecito affermare in conferenza stampa: l'EEG non è ancora piatto?
E' umano attendere come avvoltoi la morte di una bambina?
Erano i genitori capaci di intendere e di volere al momento della firma per l'espianto degli organi?
E' stata chiesta l'autorizzazione ai genitori per eseguire l'angiotac e informati sui relativi rischi?
Sono stati i genitori correttamente informati sulle procedure di espianto a cuore battente?
Vi è stata violazione della privacy della piccola Elena, usata per propaganda alla donazione?
 
I giornalisti hanno dato un'interpretazione da ruffiani. Una di loro sul Corriere ha scritto che la "donazione degli organi è un antidolorifico... che non discende dalle lodi e ringraziamenti colti, quanto dal gesto in sé, magnifico e liberale... una potente carica della perduta umanità". Non è piuttosto un ricatto delle istituzioni ai genitori per eventuali responsabilità legali e morali sui fatti?
Altro che antidolorifico! Il danno che produce l'enfatizzazione del rito sacrificale di un figlio si ripercuote su tutta la società e quell'autorizzazione tormenterà tutte le notti di quei genitori.
 
In altri Stati non si espiantano i bambini, per esempio Russia e Giappone. Infatti Vera, 2 anni, è stata trasferita dalla Siberia all'ospedale di Bergamo per il trapianto di cuore, avvenuto il 20 maggio scorso sacrificando un bambino italiano di 3 anni, espiantato a cuore battente a Firenze dopo la caduta dal balcone. Dopo l'intervento gli Ospedali Riuniti di Bergamo si sono vantati pubblicamente di "rappresentare una concreta possibilità di salvezza per molti pazienti che non riescono a trovare risposte nei loro Paesi". I bimbi italiani sono diventati fornitori?
Anche in Giappone non è possibile espiantare prima dei 16 anni né trapiantare prima dei 6 anni, ma in Italia nella Lombardia formigoniana la macellazione pediatrica va a gonfie vele.
 
Speriamo che il bambino di 10 anni, M. L., di Lazzate (Monza) investito il 22 maggio sulle strisce pedonali sia curato e non macellato, che la famiglia resista alla pressione dei medici trapiantisti. Intanto i giornali titolano: "Bambino in fin di vita... in condizioni disperate all'ospedale San Raffaele", cosa vorrà dire? Che i giornalisti ci preparano al nuovo infame e sacrificale espianto? Il massaggio cardiaco praticato in strada serviva solo a portarlo vivo in ospedale per l'espianto?
 
Lasciate stare i bambini!
 
Nerina Negrello - Presidente

 

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