Per gengivite si intende una comunissima infiammazione delle gengive, che, se non attentamente seguita e curata, può provocare danni serissimi al cavo orale.Vediamo insieme al dentista di Cuneo come si presenta e come si può curare questa patologia.
Inizialmente l'infiammazione presenta arrossamento ed aumento della sensibilità nell'arcata interessata. Per aumento della sensibilità non si intende solo al tatto, ma anche al caldo e al freddo, mal sopportati dal paziente affetto da questa patologia. Segue poi un rigonfiamento gengivale e il sanguinamento. La progressione dello stadio infiammatorio può arrivare a coinvolgere i tessuti più profondi del cavo orale, provocando danni ai sostegni delle radici dentali e la conseguente caduta dei denti (edentulismo parziale o totale).
Anche l'Alitosi è una patologia favorita dalle gengiviti. Ma vediamo con precisione quali possono essere le cause della loro comparsa. Su tutto la scarsa o non corretta igiene orale. I residui dei cibi infatti, depositatisi negli interstizi tra i denti, vanno a creare una vera e propria riserva alimentare per colonie di batteri e microbi. Questi, con la proliferazione delle loro attività nocive, iniziano a corrodere i tessuti gengivali e lo smalto dentale. L'aggressione della placca batterica a questo punto provoca il sanguinamento. Ecco allora che molti pazienti decidono di limitare le normali attività di igiene orale, per non stimolare ulteriormente il rossore e il gonfiore. Niente di più sbagliato! Così non si fa altro che lasciare indisturbata l'azione nociva batterica.
Questi batteri iniziano ad inserirsi nello spazio tra dente e gengiva, creando sacche parodontali che addirittura li proteggono dalle detersioni. Da li il cammino verso l'interno dei tessuti è breve, e si può facilmente raggiungere l'osso attraverso l'azione corrosiva. A questo punto il danno è davvero fatto, e solo delicati interventi chirurgici possono salvare la situazione e limitare il male. Per evitare di incappare in questi gravi problemi, i professionisti del settore indicano la prevenzione come migliore chance di mantenere uno stato ottimo di salute orale. Recarsi dal dentista ogni 4 - 6 mesi può determinare un sufficiente monitoraggio delle condizioni generali, dando al medico la possibilità di intervenire per tempo alla comparsa di qualche sintomo.
Sottoporsi a qualche seduta di detartrasi, permette allo specialista di rimuovere totalmente il tartaro e la placca batterica attraverso sofisticate apparecchiature ad ultrasuoni. Anche l'igiene orale "casalinga" ha bisogno di essere intensificata e migliorata. Nonostante i dolori e le emorragie, non si dovrebbe mai interrompere l'uso giornaliero dello spazzolino. Questo, per dirsi davvero efficace, deve inoltre essere leggermente inclinato rispetto all'asse dentale durante le operazioni di spazzolatura.
Per l'arcata superiore va effettuato un movimento dall'alto verso il basso, viceversa per l'arcata inferiore il movimento giusto è quello dal basso verso l'alto. Le operazioni di igiene orale devono sempre avere una durate superiore ai due minuti. In presenza di infiammazioni, e se indicato dal medico curante, si può ricorrere all'uso di colluttori disinfettanti o antibiotici. Alcuni affiancano allo spazzolino l'uso di bicarbonato di sodio sciolto in acqua calda, con aggiunta di sale da cucina. In questo modo, grazie all'azione abrasiva del bicarbonato che agisce sulle colonie batteriche, si possono rendere i denti meno sensibili e più bianchi, migliorando così protezione ed estetica del cavo orale. Certamente uno specialista, nel consigliare una dieta alimentare capace di combattere la formazione di gengiviti, prescriverebbe l'uso di agrumi ricchi di vitamina C, di alimenti composti da calcio, sali minerali, fibre e fluoro.
Infine possiamo dire che una corretta alimentazione, una frequente e corretta igiene orale e l'abitudine a sottoporsi a visite di controllo frequenti, sono le uniche attività davvero efficaci per il mantenimento di un ottimo stato di salute orale.
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