martedì 30 novembre 2010

Federlazio presenta studio sui rifiuti a Roma e nel Lazio

 

COMUNICATO STAMPA

 

FEDERLAZIO: PRESENTATO STUDIO SULLO STATO DEI RIFIUTI A ROMA E NEL LAZIO

 

Roma, 30 novembre 2010

 

Oggi, presso la sede dell'Associazione Civita, Federlazio-Ambiente ha presentato lo studio "Stato e prospettive del sistema dei rifiuti urbani a Roma e nel Lazio". All'incontro sono intervenuti l'Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, il Capo Segreteria dell'Assessorato alle Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Romano Giovannetti, il Presidente dell'Arall (Associazione Regionale Autonomie Locali del Lazio), Donato Robilotta, il Presidente di Federlazio-Ambiente Bruno Landi, il Direttore Generale della Federlazio Giovanni Quintieri.

 

Numerosi i punti affrontati nello studio, tutti di estrema attualità e che richiedono soprattutto urgente attenzione da parte delle Istituzioni per le possibili gravi conseguenze che potrebbero derivare. Innanzitutto Federlazio-Ambiente (l'articolazione della Federlazio nata nel 2007 grazie all'adesione del 90% delle imprese private che operano nel settore smaltimento e trattamento dei rifiuti) da anni si batte per rimediare ai gravissi ritardi nei pagamenti da parte di un numero consistente di Comuni della Regione. Tale ritardo ha infatti causato negli anni un debito complessivo che si è cristallizzato tra i 200 e i 250 milioni di euro che gravano interamente sulle imprese private del settore. La pressione della Federlazio, purtroppo, nonostante gli sforzi compiuti non ha portato ai risultati sperati.

 

Per quanto concerne le tariffe, Federlazio Ambiente ha raccolto in una nota inviata alla Regione Lazio il quadro delle tariffe praticate in tutta Italia per fare un paragone con quanto praticato nel Lazio: salvo rarissimi casi per le discariche si è ben al di sopra dei 90€/t. Si va da un minimo di 46 (Malagrotta) a un massimo di 73 (Guidonia), fra 77 e 88€/t per gli impianti del Lazio. Alla Regione chiediamo tariffe adeguate alle tecnologie avanzate e agli investimenti praticati o che siano almeno garantite quelle previste dal Piano regionale sui rifiuti approvato lo scorso 19 novembre dalla Giunta, in linea con il mercato nazionale, unitamente alla garanzia del pagamento del servizio da parte dei Comuni.

 

Tutto il sistema rischia di implodere con conseguenze facilmente immaginabili. A fronte di tutto ciò è necessario dare corso a nuovi e rilevantissimi investimenti:

 

200 milioni di euro per il completamente del gassificatore e della centrale elettrica di Malagrotta; 220/250 milioni per il gassificatore e la centrale elettrica di Albano Laziale; 45 milioni per ciascuno degli impianti di Guidonia, Bracciano e Latina; 35 milioni per l'impianto TMB di Colleferro più ulteriori 30 milioni per il revamping degli impianti di Colleferro. Il totale parziale degli interventi sopra elencati dà come somma complessiva circa 650 milioni di euro. La forza lavoro indotta dall'implementazione di tale sistema produttivo ammonterebbe almeno ad ulteriori 500/600 unità qualificate, per un costo di poco superiore al milione di euro per persona occupata. La realizzazione di tutto questo programma costituirebbe già uno sforzo titanico ed un grande successo ed implicherebbe necessariamente una condivisione strategica da parte di tutti i soggetti interessati: delle Istituzioni, a cominciare dalla Regione Lazio (con funzioni di garanzia), del sistema bancario, delle imprese pubbliche e private, delle forze politiche e sociali. Ciò comporta inevitabilmente tariffe adeguate e tali da ripagare, secondo criteri industriali, investimenti e gestione. Se non esistono le forze istituzionali ed imprenditoriali o le possibilità economico-finanziarie per attuare quanto sopra descritto nell'arco dei prossimi 3-4 anni, dovremo accontentarci della supplenza delle discariche cercando di realizzarle al meglio e di farne una gestione coerente con gli indirizzi normativi comunitari per non fare la fine di Napoli.

 

La situazione complessiva risulta quindi molto grave ed è per questo che Federlazio-Ambiente ha chiesto un incontro urgente con la Presidente della Regione, Renata Polverini,  in cui discutere alcuni punti della questione.

 

Riguardo la discarica di Malagrotta alcuni giorni fa la ditta di gestione CO.LA.RI. ha spedito una lettera al Sindaco Alemanno in prospettiva dell'esaurimento delle volumetrie disponibili e in cui si preannuncia un prossimo seminario dal titolo "Malagrotta la fortuna di Roma: 30 anni al servizio della Città", affermando che "nell'arco di quattro – cinque anni Malagrotta diventerà Parco Naturale". Si ricorda, infine, che "in vista della chiusura della discarica e nella necessità di trattare i rifiuti secondo le norme comunitarie, stiamo realizzando 4 impianti TMB (Trattamento Meccanico Biologico) con i rispettivi gassificatori di Malagrotta e di Albano. A ciò si aggiunge la predisposizione della nuova discarica di servizio per gli  impianti AMA di Ponte Malnome e della Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta. Il tutto assicurerà a Roma, almeno per un ventennio, un tranquillo e razionale smaltimento dei suoi rifiuti".

 

Per quanto concerne la nostra regione, ciò che sorprende è che sia le forze politiche che le Istituzioni sembrano non comprendere come il "Sistema Lazio", centrato sugli impianti TMB e sulla produzione del CDR, nella sua peculiarità, sia il più rispondente alle esigenze di qualità industriale e di minimo impatto ambientale. In tutto questo, il futuro delle discariche è destinato ad essere qualitativamente diverso rispetto alla funzione di supplenza che le stesse hanno esercitato fino ad oggi. Quelle destinate a rimanere saranno le discariche dedicate al servizio degli impianti e, alla chiusura delle medesime, si potrebbe avere un significativo recupero ambientale con l'impianto di migliaia di specie vegetali, verde e boschi.

 

Questo è quanto deve essere attuato nel tempo previsto dalle autorizzazioni in essere, ossia entro il 2013/2014. Il nostro compito è quello di non demordere e di fare tutti gli sforzi per raggiungere l'obiettivo tanto ambizioso che, se realizzato, porterà Roma e il Lazio all'avanguardia in Italia e in Europa. Federlazio Ambiente, oltre che candidarsi con i suoi associati a dare positive prospettive per la realizzazione del "Progetto Lazio", può contare sui suoi associati che da decenni assicurano uno smaltimento dei rifiuti nel pieno rispetto delle regole e a condizioni economiche particolarmente vantaggiose per i cittadini di Roma e del Lazio.  

 

Se ad oggi il sistema non è ancora collassato lo si deve all'impegno profuso dalle aziende private rappresentate da Federlazio Ambiente che quotidianamente garantiscono il servizio consentendo, al contempo, di risparmiare svariati milioni di euro.

 

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Davide Bianchino
Uff Stampa FEDERLAZIO
Tel: 06.549121 - int: 06.54912362

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