Sembra che le prime piante di vite siano giunte a Salina, isola poco distante da Lampedusa, con i Greci, dando vita ad una tradizione vinicola che raggiunge l'apice del suo livello nella creazione di quel vero e proprio "nettare degli Dei" che è il Malvasia. Insieme ai moscati era già nel medioevo uno dei vini più ricercati e famosi: una conferma ci è data da un trattato sui vini d'Italia redatto dal Bacci, un dotto naturalista vissuto dal 1567 al 1600. Nel secolo scorso venivano prodotti ed esportati da Salina, con grandi velieri, ben 10.000 ettolitri di Malvasia. Poi è arrivata la fillossera, malattia che uccise il 90% delle piante, e gli agricoltori, sfiduciati, sono emigrati in grandissima parte all'estero. Attualmente i vigneti coltivati coprono 20 ettari di terreno e la produzione è di 400 ettolitri. Se oggi esiste ancora il Malvasia lo si deve anche alla passione e alla tenacia dì uomini come Carlo Hauner che molto ha contribuito per la ripresa della produzione di Malvasia (la sua Azienda si trova a Lingua, tel. 9843141) e ad esperti viticoltori come Nino Caravaglio che vende il suo ottimo vino a Malfa (tel. 9844368).
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