venerdì 10 settembre 2010

IL GIORNO DOPO LA VERGOGNA VOTATA AL PARLAMENTO EUROPEO

IL GIORNO DOPO LA VERGOGNA VOTATA AL PARLAMENTO EUROPEO

Chi legge saprà formarsi una opinione personale.

Chiliamacisegua rimane con la sua, ovvero l'uomo si è deprivato dell'etica e di quei connotati spirituali che possono elevarlo, che possono guidare le sue scelte a favore della vita. Dell'amore. Della pace. Della convivenza con la fauna e la flora.

Quest'uomo, questo mostro di uomo si arroga tutti i diritti su ogni creatura senziente e sulla natura. Bambini, donne, vecchi, malati e animali. Ambiente.

Questo uomo non è l'unto del signore ma solo il suo sputo.

Chiliamacisegua promette guerra, tutta quella che può, a questa fatta di uomo. Che la battaglia ormai fa solo il solletico.

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

IL GIORNO DOPO LA VERGOGNA VOTATA AL PARLAMENTO EUROPEO

http://www.geapress.org/sperimentazione-animale/direttiva-vivisezione-intervista-schock-con-lonorevole-sonia-alfano/5117

Direttiva Vivisezione – Intervista shock con l'Onorevole Sonia Alfano

La Proposta era in stato di abbandono. Nessuno tranne le lobby industriali, che minacciavano di andare via dall'Europa, pensava più alla vivisezione.

di redazione | 10 settembre 2010


GEAPRESS - Almeno un ricordo positivo in un clima di sfacelo generale, l'avremo. Stiamo parlando dell'On.le Sonia Alfano (IDV) e dei suoi interventi contro la Direttiva tortura animali approvata per i vivisettori lo scorso otto settembre. Lei sembrava una goccia nel mare di indifferenza. Decisa e tenace ha tenuto testa fino alla fine quando è riuscita a portare dalla sua ben ottanta europarlamentari, contro il minimo dei quaranta previsti, affinchè si potesse votare per il ritorno in Commissione della nefasta Direttiva. E' andata come è andata, ma a qualcosa questa disfatta deve pur servire. Qualche errore deve pur essere stato commesso e lo strapotere della lobby farmaceutica può giustificare fino ad un certo punto.

Sonia Alfano la incontriamo di ritorno dall'Europarlamento e fa piacere trovarla ancora più combattiva di prima. Anche chi non conosce la storia personale dell' On.le Sonia Alfano, capisce subito che non è tipa da sassolini nelle scarpe. Non sarebbe comunque possibile anche perchè l'On.le Alfano più che altro scaglia intere montagne.

GEAPRESS – On.le Alfano, l'impressione che si ha è che questa Direttiva ci sia piovuta addosso.
On.le Sonia Alfano – Si, ma forse neanche di questo in molti si sono accorti.

GEAPRESS – Le lobby del farmaco hanno avuto effetto soporifero su tutti?
On.le Sonia Alfano – Ma proprio su tutti, o quasi. E' dall'inizio dei lavori di questa legislatura che si è capito come sarebbe andata a finire. Sa quanti emendamenti nei decisivi lavori della Commissione sono arrivati?

GEAPRESS – Era in Commissione che si lavorava…, immaginiamo tanti, … tantissimi!
On.le SONIA ALFANO – Tre! Tutti dei verdi e peraltro molto blandi.

GEAPRESS – Come tre!? Ma le lobby parlamentari animaliste?
On.le SONIA ALFANO – Ma quali lobby, ma se finanche la relatrice shadow era a favore della Direttiva…

GEAPRESS – Chi scusi?
On.le SONIA ALFANO – Per ogni testo vi è un relatore ed un altro cosiddetto "ombra" . Uno dell'opposizione compensa l'altro, ma qui sono andate in tandem, pensi che la relatrice shadow è pure iscritta all'Intergruppo animali.

GEAPRESS – Come?
On.le SONIA ALFANO – Si come quello che vi è al parlamento italiano, solo che qui dovrebbero occuparsi di animali europei ed invece vedo ora tranquillizzare che i cani randagi italiani non saranno toccati. Ne sono felice, ma con quelli della Romania come di un altro paese, che facciamo? Ci chiudiamo nel nostro orticello per dire quanto siamo bravi? Guardi, ho visto solo la LEAL, la Lega Antivisezionista. Si sono battuti come leoni, ma la verità è che la Direttiva era sola, fin dal primo momento di questa legislatura. La cosa più frequente che mi sono sentita dire da una buona parte dei miei colleghi, era che se non passava così, le industrie a cui interessava avrebbero sbaraccato tutto e si sarebbero trasferite all'estero. Ma è mai possibile che si debba ragionare in tale maniera? Senza affrontare il problema? Se c'è un problema di ordine occupazionale, va affrontato, se ne parla, anche per vedere se è vero, invece niente ….

GEAPRESS – E la restante parte dei suoi colleghi? Ci riferiamo sempre a quelli che hanno votato a favore della Direttiva.
On.le SONIA ALFANO – Nulla sapevano.

GEAPRESS – Ma non erano stati informati ….
On.le SONIA ALFANO – Allora, glielo ripeto: in Commissione vi erano solo tre emendamenti e poi rimpiangiamo che il testo era, in prima lettura, buono. Certo nessuno lo ha difeso, cosa vogliamo? Che ci pensavano i colonnelli ed i tanti soldatini della lobby che ha veramente lavorato in favore della Direttiva?

GEAPRESS – I soldatini sarebbero i "peones"?
On.le SONIA ALFANO – Certo che se fossero stati informati delle tematiche animaliste li avremmo pure potuti definire così. Mi creda, non ne sapevano niente. Abbiamo fatto un grande lavoro e ringrazio ancora la LEAL, ma ci siamo trovati con un muro invalicabile e ben consolidato di ignoranza.

GEAPRESS – Ma chi è la sua collega shadow…, insomma il relatore ombra che è pure dell' Intergruppo animali?
On.le SONIA ALFANO – Paulsen, svedese, credo.

GEAPRESS – Una Direttiva con colonnelli e soldatini, … proprio blindata.
On.le SONIA ALFANO – Blindata, ma anche perchè lasciata sola. Poi quando la questione è venuta a galla sono spuntati i comunicati. Ne ho letto pure uno, credo il tre settembre, in difesa degli animali. Sa che diceva?

GEAPRESS – Ci dica.
On.le SONIA ALFANO – Definiva il voto dell'otto settembre solo formale. Ma chi lo ha detto? Si doveva e si poteva tornare in Commissione. La lobby animalista… ma chi l'ha vista? Tre, dicasi tre, emendamenti migliorativi, e neanche poi tanto migliorativi, durante i lavori in Commissione. Meglio votarla che rischiare di perdere i punti a favore!? Ma cosa dovevano difendere ancora? Certo ora arriva la disfatta ed arrivano i comunicati che non so che cosa devono far credere. Ma lei lo sa cosa succede in ogni passaggio di una proposta di Direttiva?

GEAPRESS – Potrebbe tornarci utile ….
On.le SONIA ALFANO – Veniamo sommersi, come minimo, da migliaia di mail e le parlo, ad esempio, delle multinazionali alimentari, tra cui le italiane. E' gente che sa fare il suo lavoro e difendere i suoi interessi, a tutti i costi, condizionando parecchio, anche a formare i soldatini.

GEAPRESS – E pensare che c'è stato un suo collega che si è lamentato delle mail pro-animali chiedendo se era possibile bloccarle.
On.le SONIA ALFANO – Si, infatti, una europarlamentare si è alzata e gli ha detto, indignata, che se non riusciva a dialogare con i cittadini, imparasse almeno ad utilizzare il suo programma di posta elettronica…

GEAPRESS – … e che non rompesse. Ma ora cosa succede?
On.le SONIA ALFANO – C'è da mettersi subito al lavoro, non molliamo, non scoraggiamoci, anche se, a parte la LEAL, li abbiamo dovuti chiamare noi..

GEAPRESS – Chi?
On.le SONIA ALFANO – Le altre associazioni, mi ha capito. Comunque, pensiamo al futuro. Ho sentito della Brambilla, non è che andiamo d'accordo e poi il Pdl non è stato d'aiuto, anzi. Comunque andiamo avanti, c'è lo strumento della petizione europea, l'iter è in dirittura d'arrivo. Mettiamoci tutti assieme, bisogna raccogliere un milione di firme. La Direttiva deve essere ridiscussa. E poi ci sono i Parlamenti nazionali. Certo ognuno andrà per la sua strada, con forze ed interessi diversi, ma non molliamo la Direttiva. Mi dispiace, certo per gli animali, ma anche per tutte le persone a cui stanno a cuore questi problemi ed alle quali assicuro che stanno a cuore pure a me. Cercherò di non deluderle.

Proprio pochi giorni prima dell'approvazione della Direttiva, la Novartis ha annunciato la crescita boom del suo fatturato e l'acquisizione del 77% del capitale di altre note case del farmaco prelevate in casa Nestlé. La Novartis fa sperimentazione animale ed il suo fatturato si misura in decine di miliardi di dollari. La Novartis, come le altre industrie che praticano sperimentazione animale, vanno affrontate sul piano delle legalità e della civiltà, anche se siamo convinti che la civiltà, per gli animali, sia stato messa sotto i tacchi dal Parlamento Europeo. Dobbiamo cercare non la vendetta, che tra l'altro le premierebbe, ma solo contare di più. Iniziamo a farlo.

A GeaPress avere incontrato l'On.le Alfano è piaciuto. A prescindere da colori, ideologie e strategie politiche. Ha squarciato un palude asfittica, rinverdito il tremendo azzurrino grigietto dei banchi del Parlamento Europeo. Ci lascia la speranza che le cose possano cambiare ed evita l'angoscia di pensare ancora all' 8 settembre. Strana coincidenza di data.

Nel video: l'Onorevole Alfano inviata a tornare a discutere in Commissione. Ottanta europarlamentari l'hanno pensato come lei. Molti di loro non erano informati della gravità della cosa, così come non è vero che i parlamentari italiani sono usciti dall'aula. Bastava molto meno. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

http://www.ilgiornale.it/interni/altra_vergogna_europea_ora_animali_randagi_possono_essere_cavie/09-09-2010/articolo-id=472128-page=0-comments=1

Altra vergogna europea Ora gli animali randagi possono essere "cavie"

di Oscar Grazioli

La nuova legge approvata ieri a Strasburgo: ha vinto la lobby degli industriali. La legge di revisione, 25 anni dopo, garantisce ancora poco gli animali

Inutile che ci giriamo intorno. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo chiaramente: le lobby industriali hanno vinto e noi, che abbiamo lottato per avere una legge europea, adeguata al terzo millennio, abbiamo perso.

D'altronde, di solito, è chi ha i cordoni della borsa in mano che vince le battaglie. Certo, nessuno era così ingenuo da pretendere che la sperimentazione animale fosse abolita, quando, ancora buona parte di rossetti e cremine antirughe vengono spalmati per mesi sulle cornee di ratti e conigli, prima di affrontare la suprema prova di labbra e guance umani.

Certo, nessuno si aspettava stravolgimenti epocali, da una legge che, come la stragrande maggioranza di quelle europee dice e non dice, consiglia ma non sancisce e soprattutto indica, ma subito dopo, deroga. Chi si aspettava la sterzata decisiva o è ignorante in materia o è un illuso.
Faccio due chiacchiere al telefono con il Dr. Tettamanti, uno dei responsabili scientifici della Lega antivivisezionista e caro amico per le tante battaglie combattute assieme dalla stessa parte.

Ciò che ci accomuna, ancora una volta, è la delusione, è la vergogna di vedere scritto su un testo redatto un quarto di secolo dopo (la legge in revisione era del 1986), che è lecito sperimentare ancora sui primati, che è lecito infliggere il dolore più devastante laddove necessario (sic), che è lecito sottoporre ad altri esperimenti chi è già sopravvissuto al gelido bancone di marmo, che è lecito evitare l'anestesia.

Tutto questo, come se un quarto di secolo fosse passato inutilmente, come se personaggi di altissima levatura scientifica nel mondo non avessero affermato che è ormai tempo di abbandonare ratti, cani e anfibi, per passare a modelli sostitutivi eticamente più accettabili, ma soprattutto meno fuorvianti per la stessa salute umana.

A Strasburgo, ieri mattina, si è assistito alla vergogna di chi, in dieci minuti, ha licenziato una legge medievale, perché «c'è differenza tra la dignità degli animali e quella degli esseri umani», perché «ci sono gerarchie che vanno osservate», perché «non sono giusti i controlli che ostacolano la ricerca», perché «non dobbiamo nuocere agli interessi dell'industria».

A Strasburgo, alle 12 di ieri, gli europarlamentari erano quasi tutti affamati, non come lupi, ma come uomini rapaci, in attesa delle sontuose portate con le quali l'industria farmaceutica e chimica avrebbe satollato ben presto i loro ventri senza fondo.

Dieci minuti e via. Niente rinvii (chiesto dalla nostra Sonia Alfano), niente emendamenti (per nulla estremisti) proposti dai Verdi, chissenefrega delle quasi 100.000 firme contro quel testo di legge, degli appelli di ministri (Brambilla, Frattini), di scienziati di caratura mondiale (Veronesi) di personaggi del mondo culturale ed editoriale (Feltri, Tamaro, Maraini, Zeffirelli) e di tutti quelli che non riesco a citare per mere ragioni di memoria, di spazio e di rabbia, che mi offusca un po' la mente.

Ma come ho scritto appena sopra, lecita è la vergogna, ma non la tragedia. La partita è ancora lunga e si sposta sui terreni nazionali e un'altra battaglia, sulla quale sono ottimista, è già all'orizzonte.

Diceva Bernard Shaw che «non si deve valutare se un esperimento sull'animale è giustificato o meno, semplicemente dimostrando che è di una qualche utilità. La distinzione non è tra esperimenti utili ed inutili, ma tra comportamenti barbari e civili. La sperimentazione su animali è un male sociale perché anche se comportasse un avanzamento del sapere umano, lo otterrebbe a spese dell'umanità delle persone». Crediamogli.

http://www.ilgiornale.it/parola_lettori/voglio_mettere_gogna_mediatica_euro-seviziatori/10-09-2010/articolo-id=472483-page=0-comments=1

Voglio mettere alla gogna mediatica gli euro-seviziatori

di Paolo Granzotto

……………………………………
Come avrà letto, gentile lettrice, alla fine l'Europarlamento ha votato la nuova direttiva che autorizza la barbara, incivile sperimentazione sui cani e gatti randagi. Dicono che lo abbia fatto, e non me ne meraviglierei, cedendo alle insistenze della potente e prodiga lobby farmaceutica. Mah. Lo prendemmo tanto in giro, l'Europarlamento, quando si dedicava a codificare le misure e curvature dei cetrioli, il calibro dei piselli e altre facezie del genere. Ma era sicuramente meglio allora: almeno non facevano danni limitandosi a quelle innocue stupidaggini (ancorché profumatamente pagati da noi contribuenti).

Io non ho molta considerazione del Parlamento europeo: se deve fare una cretinata, garantito che la fa. Però avevo speranza che essendo troppo grossa anche per chi ha costumanza a farle grossissime, sulla direttiva «a misura di vivisettore» passasse la mano.

Non è andata così. Vorrei però che non la passassero liscia e a questo proposito cercherò, spulciando nel reticentissimo, super blindato sito dell'Unione europea, i nomi degli eurodisonorevoli che hanno votato sì.

E se ci fossero degli italiani, m'impegno a pubblicarne le generalità, partito di appartenenza e collegio elettorale, così da poterli guardare in faccia, per dire. Mi lasci in ultimo complimentarmi con lei, gentile mica, per come ha tirato su Sirio. Ci sa proprio fare. E farle i migliori auguri per il suo vaste programme, nientemeno che cambiare il mondo.

Però, come dite voi romani? Chi non risica non rosica: con gli euro seviziatori di cani e gatti le è andata male, ma, come diceva quel tale, non è necessario poter contare sulla vittoria per battersi con onore.

http://www.cultumedia.it/2010/09/vivisezione-su-cani-e-gatti-randagi-si-dice-leuropa/

Vivisezione su cani e gatti randagi? Sì, dice l'Europa. Sgomento e indignazione per la nuova direttiva

Pubblicato da Redazione Magazine a settembre 10, 2010

L'Europa ha detto sì alla vivisezione su cani e gatti randagi per scopi scientifici. La direttiva, che lascia spazio a dubbi e rimostranze, ha provocato l'uscita dall'aula di 40 eurodeputati. Secondo la direttiva UE, quindi, i cani e i gatti "vagabondi", senza un padrone e senza una casa, forse perché considerati "migliori amici dell'uomo di serie B", potranno essere chiusi nei laboratori e vivisezionati per questioni cosmetiche o farmaceutiche.

Mentre si discute su metodi di ricerca alternativi alla sperimentazione sugli animali e sulla necessità di non far soffrire animali senzienti, esce questa direttiva che, per Michela Kuan della Lega antivivisezione, "lascia la porta aperta all'uso di animali in via di estinzione, alla cattura di scimmie allo stato selvatico, alla possibilità di effettuare in deroga procedure che comportino alti e prolungati livelli di dolore, all'uso di cani e gatti randagi, all'utilizzo delle cavie per più esperimenti".

In Italia, la sperimentazione sugli animali homeless è vietata.

Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini dice: "Credo che l'Europa potrà dichiararsi un luogo civile quando saremo riusciti ad evitare la sofferenza di animali senzienti nei laboratori di ricerca. E da questo punto di vista la direttiva è assai poco incisiva. In Italia comunque siamo un passo avanti e non intendiamo certo tornare indietro: non consentiremo la sperimentazione su cani e gatti".

La deputata Pdl Gabriella Giammanco sostiene che: "La direttiva va a favore degli interessi delle industrie farmaceutiche e amplia la soglia di dolore per gli animali, in particolare cani, gatti e primati".

Mentre Silvio Garattini, il direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, sottolinea che senza le sperimentazioni sugli animali molti bambini malati di leucemia sarebbero morti dopo sei mesi di vita.

Mi sembra il caso di precisare che i ricercatori dovrebbero evitare gli esperimenti su animali vivi. Perché allora non testano i prodotti sulla loro pelle?

Viviana Lucca

http://stopthecensure.blogspot.com/2010/09/vivisezione-ue-usate-i-cani-randagi.html

Vivisezione, UE: usate cani e gatti randagi come cavie

(Attenzione alcune immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità)



Ci scandalizzavamo qualche settimana fa quando qualcuno avanzò
l'assurda ipotesi di incenerire i cani randaggi di troppo ... ci pensa l'Unione Europea a risolvere il problema e a continuare a farci scandalizzare dopo che ieri ha approvato una deroga sull'articolo 11 che autorizza l'uso di cani e gatti randagi (oltre a criceti e macachi) per le sperimentazioni nel caso in cui non ci sia altra soluzione per raggiungere gli scopi della ricerca.

«Gli europarlamentari dimostrano di essere più sensibili al business che alla tutela degli animali e alla salute degli esseri umani». Dichiara Gianluca Felicetti, presidente della Lav (lega AntiVivisezione).

«Il testo proposto nella sua prima versione nel 2008 era fortemente innovativo rispetto a quello attuale. Purtroppo nel corso dei mesi la lobby vivisettoria ha ben saputo veicolare le scelte politiche per ottenere maggiore libertà e minori restrizioni nel ricorso agli animali».

E cosa succederà ora in Italia dove è vietato dal 1991 l'uso di cani e gatti per la vivisezione? E soprattutto lo scopo principale delle nuove modifiche avanzate dall'Unione Europea non era cercare di ridurre al minimo la sofferenza degli animali?

Vi sembra sia stato fatto veramente qualcosa in favore di quei 12 milioni di animali/cavie che perdono la vita sotto atroci test ogni anno?

Sono stati capaci di definire atto "umanitario" la soppressione per inalazione di anidride carbonica che invece provoca alti e prolungati livelli di sofferenza, riconosciuti scientificamente ; è stato dato il via libera a sperimentazioni senza anestesia e non ci sarà più bisogno di nessuna autorizzazione per l'utilizzo nei laboratori di topi, ratti, porcellini d'India, criceti, conigli, cani, gatti, rane e pesci zebrati appositamente allevati ...



A mio parere l'unico passo avanti fatto è solo ed esclusivamente in favore delle case farmaceutiche e di tutti quelli che si arricchiscono dietro questo orribile business!

Domenico Condello

http://politicanotizie.com/politica/animali-usati-come-cavie-l%E2%80%99europa-vota-la-legge/

ANIMALI USATI COME CAVIE, L'EUROPA VOTA LA LEGGE

venerdì, 10 settembre 2010

Ieri a Strasburgo il Parlamento europeo ha approvato la legge che disciplina gli esperimenti sugli animali. Chi si aspettava un decisivo cambio di rotta in materia è rimasto deluso. Il provvedimento, infatti, soddisfa solo la lobby degli industriali, che potrà continuare ad usare primati, cani randagi ed altri tipi di cavie, come ha sempre fatto. Solo l'intera delegazione dell'Italia dei valori ha votato, unica tra i parlamentari europei italiani, contro questa direttiva.
Di seguito ospitiamo i commenti di due Europarelamentari IdV

La battaglia contro la vivisezione deve continuare
Di Niccolò Rinaldi

Per educazione e formazione personale, e anche per una lontana militanza nella LAV e in altre organizzazioni ambientaliste, avevo già inquadrato il problema della relazione Jaeggle. Tuttavia il dibattito ha preso subito una piega difficile, in una contrapposizione fra gli interessi della ricerca e anche dei pazienti di malattie gravi e i pochi difensori della dignità degli animali.
Una contrapposizione che ho sempre rifiutato, convinto che la ricerca possa e debba andare avanti senza per questo permettere alcune norme che purtroppo umiliano il nostro concetto di civiltà. Credo infatti che nel XXI secolo la maturità di una civiltà sia segnata anche dal rapporto che essa ha con le creature più deboli, in buona parte alla sua mercé. Nel mio mandato parlamentare ho un percorso a difesa dei "meno tutelati" (consultabile all'interno del mio sito
www.niccolorinaldi.it) e considero anche gli animali soggetti di cui la democrazia europea deve farsi carico.
La direttiva approvata questa mattina non è un passo in avanti. Non ci siamo limitati a un voto negativo, che sapevamo sarebbe stato minoritario. Abbiamo cercato, con una richiesta in plenaria, di ottenere il rinvio del testo in commissione, ciò che avrebbe permesso un approfondimento dei vari articoli e uno spazio ulteriore per migliorarli. Anche se ben 170 parlamentari hanno appoggiato la richiesta, presentata dalla collega Alfano in aula, purtroppo anche su questo la maggioranza ha votato altrimenti, in nome di un compromesso che ha ritenuto soddisfacente. Né siamo riusciti a far approvare gli emendamenti del gruppo del Verdi che presentavano alcuni progressi.
Il testo è dunque approvato, con nostro rammarico.
Tuttavia la battaglia non deve necessariamente finire qua. Il trattato di Lisbona prevede la possibilità per un milione di cittadini di rivolgere delle iniziative di legge popolari, e la lotta contro la vivisezione potrebbe costituire un impegno per una mobilitazione della società.

Lo scempio dei diritti degli animali
Di Gianni Vattimo

Senza votazione, poiché si trattava di una cosiddetta seconda lettura, il Parlamento europeo ha approvato una direttiva sulla "Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici" che non può non suscitare sentimenti di vergogna in chi ha partecipato alla seduta. Chi aveva lavorato da anni a una soluzione di compromesso – compromesso tra chi?

Ovviamente tra difensori dei diritti animali e BigPharma – ha sostenuto che si tratta del miglior compromesso oggi possibile. Ma chi legga onestamente il testo che da oggi è legge europea non può non rilevare che alle molte affermazioni di principio sul rispetto degli animali si accompagnano tali e tante "clausole di salvaguardia" (salvaguardia dell'industria e non degli animali, ovviamente) che il titolo sulla protezione è esplicitamente (e persino cinicamente) contraddetto.

Il tono dominante può essere riconosciuto leggendo per esempio l'art. 14: "Gli stati membri assicurano che, salvo non sia opportuno, le procedure (che causano dolore, sofferenza, angoscia, danno prolungato) siano effettuate sotto anestesia totale o locale": si può parlare di "opportunismo"? Chi e come debba decidere sulla "opportunità" non è ovviamente detto.

E così in tanti altri articoli. Molto spesso, poi, si parla di qualcosa che "è scientificamente provato" – come se gli stati non sapessero che ci sono posizioni scientifiche diverse proprio su temi delicati come quello della vivisezione –: è il caso dell'art. 11 (si potranno utilizzare animali randagi e selvatici delle specie domestiche nel caso in cui sia "scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo scopo della procedura se non utilizzando un animale selvatico o randagio").
Quasi tutti coloro che si sono schierati a favore del testo della direttiva hanno dichiarato la loro insoddisfazione e il proposito di lavorare per un miglioramento nel futuro.

Molti hanno ricordato – con untuosa compunzione – che molte malattie oggi si possono curare proprio perché in passato si è sperimentato con animali vivi; come se non si fossero fatti moltissimi progressi nella farmacologia che permettono finalmente di evitare le sofferenze degli animali con altri metodi di esperimento.

La preoccupazione di non porre le industrie farmaceutiche europee in condizioni di inferiorità rispetto a quelle di paesi più "tolleranti" è stata uno dei motivi ben visibili nel dibattito: è purtroppo regola, ormai, che le imprese europee delocalizzino la propria produzione verso paesi che presentano tutele ben più blande dei diritti (in particolare quelli sociali).

Ma uno degli articoli più assurdi e abbastanza incomprensibili è quello che vieta agli stati membri di legiferare in modo più severo e restrittivo; difficile non accorgersi che anche questo divieto è da intendersi come clausola di salvaguardia dell'industria farmaceutica, che non deve incontrare intralci in nessun luogo del mercato unico.

Due soli fatti si possono menzionare per limitare la vergogna della approvazione della direttiva: i tre emendamenti proposti dai Verdi – miranti a correggere alcuni dei punti più inaccettabili della direttiva (e cioè a introdurre il diritto degli stati membri di adottare leggi più restrittive e il dovere di ricorrere a metodi alternativi alla vivisezione laddove esistano) –, che sono stati respinti a maggioranza; e la richiesta (presentata da Sonia Alfano ma appoggiata dai Verdi e da altri singoli deputati) di rimandare il testo alla Commissione agricoltura del Parlamento (competente sul tema) per un ulteriore ripensamento.

Sia gli emendamenti dei Verdi, sia la richiesta di rinvio, sono stati respinti, ma almeno nel caso degli emendamenti c'è stato un voto nominale: gli elettori interessati al benessere degli animali hanno dunque la possibilità quantomeno di leggere i nomi e cognomi dei deputati (una larga maggioranza, purtroppo) che hanno contribuito a questo vero e proprio scempio dei diritti degli animali.

Fonte originale

VIVISEZIONE - GLI EUROPARLAMENTARI VOTANO PER IL DISPREZZO DELLA VITA.

Il pensiero di Roberto Marchesini

In un periodo storico dove le leggi del mercato sembrano essere le uniche bussole capaci di orientare e giustificare le decisioni politiche, la nuova Direttiva sulla vivisezione non è altro che l'esito scontato di un milieu culturale privo di valori fondativi. Nonostante le innumerevoli ricerche che dimostrano l'insussistenza scientifica della sperimentazione animale, tesa solo a giustificare la messa in commercio di un gran numero di prodotti che ci vedranno come vero target sperimentale, la forza lobbistica delle multinazionali del farmaco riesce con estrema tempestività a far passare le proprie istanze. Ovviamente si mettono in ombra altre ricerche ben più solide ma meno lucrose, per non parlare del totale disinteresse circa le attuali conoscenze sulla soggettività animale, sul carattere di senzienza e su tutto il dibattito in bioetica in corso ormai da molti decenni. Ecco allora che ogni dichiarazione in tal senso appare lettera morta, capace di cadere alla prima prova dei fatti per mostrare il suo vero volto di palcoscenico.

Roberto Marchesini

http://www.luigiboschi.it/?q=node/35645

UE: UN BALZO ALL'INDIETRO

Inserito da Redazione il Gio, 2010-09-09

PERSA L'ULTIMA OCCASIONE DI TUTELARE LA NOSTRA SALUTE E L'AMBIENTE AGGIORNANDO LA RICERCA BIOMEDICA ALL'ATTUALE PROGRESSO SCIENTIFO E AGLI STANDARD DEGLI STATI UNITI

Il voto sulla revisione della Direttiva 86/609 sulla sperimentazione animale avvenuto ieri a Strasburgo ha confermato il testo approvato in prima lettura, dimostrando che il Parlamento europeo (con l'eccezione lodevole di alcuni deputati, la cui strenua opposizione non ha potuto incidere sulla maggioranza):

1. è incapace di liberarsi dal condizionamento dell'industria chimico-farmaceutica
2. è incapace di interpretare il volere dei cittadini europei
3. è incapace di approfondire gli argomenti sui quali esprime il voto

Quella che dovrebbe essere la nuova legge sulla sperimentazione animale:
Non tiene conto del "cambiamento epocale" nella tossicologia annunciato dal NRC (Consiglio Nazionale delle Ricerche USA), paragonato a quello della scoperta della penicillina, della doppia elica del DNA, o alla nascita del primo computer: "E' necessario un radicale cambiamento di paradigma per garantire lo screening completo delle sostanze chimiche, maggiore scientificità nella valutazione dei loro effetti sulla salute e l'ambiente, come pure una riduzione dei tempi e dei costi ... le prove di tossicologia saranno trasferite dall'animale ai metodi in vitro, per osservare i processi biologici avvenuti nelle cellule" (Rapporto "Toxicity Testing in the XXI Century: a Vision and a Strategy, 2007); né tiene conto del fatto che negli USA il nuovo paradigma è già stato adottato dai maggiori istituti di ricerca (NIEHS, NHGRI, EPA) con un comune progetto di tossicologia cellulare quinquennale ...

http://www.animalieanimali.it/ln_articolo_home.asp?serie=230&novita=48026

NUOVA DIRETTIVA VIVISEZIONE, CRITICHE DALL'ITALIA

Contestato il voto finale dell'Europarlamento. Per veterinari Anmvi invece è positiva.

9 settembre 2010 - Il provvedimento "è stato varato in una edizione peggiorativa rispetto a una prima versione del 2008, in virtù delle pressioni della potente lobby farmaceutica determinando un quadro di riferimento peggiore di quanto prevede in Italia la vigente normativa in materia di esperimenti su animali viventi".

Lo sostiene l'Ente nazionale protezione degli animali, Enpa, commentando l'approvazione da parte dell'Unione Europea della direttiva per l' utilizzo degli animali a scopo scientifico.

"A nulla sono valse le autorevolissime prese di posizione dei cittadini e del mondo scientifico per evitare un risultato deludente. L'aspettativa del mondo animalista - aggiunge l'Enpa - e di quanti ritengono incongrua e anacronistica la direttiva così come recepita, si fonda sull'iter di recepimento che il nostro Paese sarà chiamato a percorrere per venire a un nuovo decreto nazionale. L'obiettivo è quello di mantenere i punti positivi già presenti nel decreto legislativo 116/96 che, da quasi quindici anni, hanno posto l'Italia all'avanguardia in materia di sperimentazione così come, più in generale, nell'ambito della tutela degli animali". (ANSA).

E' "una buona notizia l'approvazione oggi al Parlamento europeo della nuova legislazione sull'impiego di animali a scopi scientifici".

Secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) le istituzioni europee hanno trovato "un equilibrio fra esigenze di ricerca scientifica e tutela animale".

"Adesso tocca all'Italia - continua l'Anmvi - che dovrà recepire la nuova legislazione, avendo ampi spazi di manovra nel fissare le regole del benessere animale e ridurre al massimo la sofferenza attraverso il ruolo del medico veterinario nei laboratori di ricerca. Va in questa direzione il disegno di legge depositato presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato Disposizioni per la protezione degli animali utilizzati per fini scientifici o tecnologici, che riprende le basi dei progetti di riforma su cui ha lavorato il Legislatore nazionale negli ultimi anni per regolamentare l'utilizzo degli animali nella ricerca, con significativi contributi della medicina veterinaria".

Fra i punti qualificanti del Ddl per la tutela animale,secondo i medici veterinari, l'individuazione di competenze medico veterinarie per garantire il massimo livello di benessere animale, allo scopo di evitare danni, dolore, forte stress e sofferenze inutili e permettere la riabilitazione dell'animale post-esperimento e il suo affidamento a strutture d'accoglienza.

(ANSA)

Il Parlamento Europeo ha approvato il testo finale per la Direttiva 86/609 che regolamenta l'utilizzo degli animali per fini scientifici.

"Nel complesso il testo approvato risulta deludente, soprattutto in considerazione dei progressi scientifici, dell'affermarsi dei metodi alternativi all'uso di animali e dell'opinione pubblica espressasi in modo chiaramente contrario alla sperimentazione animale", afferma Michela Kuan, biologa, responsabile nazionale LAV settore Vivisezione.

Il testo proposto nella sua prima versione del novembre del 2008, era fortemente innovativo rispetto al vigente e, anche se non totalmente coerente con le ottiche animaliste, presentava numerosi punti migliorativi per la tutela e il benessere degli animali da laboratorio; purtroppo tale testo nel corso dei mesi è stato modificato attraverso vari passaggi, tutti peggiorativi. La lobby vivisettoria ha, infatti, ben saputo veicolare le scelte politiche per ottenere maggiore libertà e minori restrizioni nel ricorso al modello animale.

Tra gli articoli più negativi abbiamo:

-la possibilità di poter ricorrere, anche se in deroga, a gatti e cani randagi (ma in Italia tale pratica è vietata fin dal 1991),

-la possibilità di utilizzare specie in via d'estinzione e/o catturate in natura (compresi i Primati e in particolare le grandi scimmie),

-il ricorso a soppressione per inalazione di anidride carbonica come metodo di uccisione di riferimento, definito dalla legge come "umanitario" ma che in realtà provoca alti e prolungati livelli di sofferenza, fatto riconosciuto scientificamente

-la possibilità di effettuare esperimenti senza anestesia, autorizzazione anche per esperimenti altamente dolorosi.

"Ma non sono, ancora, del tutto perse le speranze per i 12 milioni di animali che ogni anno muoiono nei laboratori europei: infatti, a questo punto - spiega Gianluca Felicetti, presidente della LAV - sarà fondamentale che nell'iter di recepimento nazionale della Direttiva, Governo e Parlamento traducano in fatti le dichiarazioni di questi giorni, inserendo disposizioni più restrittive di quelle di Strasburgo e lo sviluppo concreto dei metodi di ricerca che non fanno uso di animali"

http://www.siamodonne.it/siamodonne/attualita/7744/europa-e-sperimentazione-animale-un-passo-indietro-nel-fosso-dellincivilta.html

EUROPA E SPERIMENTAZIONE ANIMALE. UN PASSO INDIETRO NEL FOSSO DELL'INCIVILTA'

4 zampe, Attualità — di Paola Pegolo il 9 settembre 2010

STRASBURGO. Oggi sarebbe potuto essere un gran giorno, di quelli memorabili nella storia della civiltà, in cui una volta per tutte si sarebbe detto "BASTA" a diverse inutili crudeltà, ma non è stato così.

8 SETTEMBRE 2010. Proprio mentre con grande sollievo si è messo un mattone in più per la costruzione dei diritti umani (soprattutto delle donne) in Iran con la sospensione della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna accusata di adulterio, nella stessa data si è pesantemente ignorato il diritto alla vita di altri esseri innocenti ed indifesi: gli animali.

All'unanimità stamattina il Parlamento Europeo ha votato per salvare la vita di Sakineh, ma poi gli stessi membri -molti di loro, tra l'altro, in segno di solidarietà indossavano la maglietta con il volto della donna iraniana, rivendicando il diritto alla vita di un'innocente- hanno condannato a morte ed alla sofferenza senza salvezza migliaia di migliaia di animali, colpevoli solo di non essere umani.

Tutti i gruppi parlamentari europei si sono dimostrati allineati a favore della direttiva 86/609 CEE sulla vivisezione, che infine purtroppo è stata approvata.

Non sono valsi a nulla i coraggiosi tentativi di alcuni parlamentari che si sono opposti.

Sonia Alfano dell'Idv: insieme ad altri 40 europarlamentari che si sono alzati in piedi segno di protesta, ha provato invano a chiedere il rinvio del testo in Commissione affinché venisse ridiscusso e riscritto; il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, che con altri garanti del manifesto "La coscienza degli animali", in primis Umberto Veronesi, ha espresso il proprio dissenso contro la direttiva; e poi gli eurodeputati "verdi" Jill Evans, Martin Hausling e Carl Schlyter, che hanno provato a presentare tre emendamenti importanti, in linea con una visione aperta ad alternative migliori, non solo quelle poche recepite dalla normativa comunitaria, ma tutti i metodi alternativi a disposizione, dimostratisi efficaci scientificamente come nel primo testo proposto dalla Commissione un paio di anni fa.

Nulla di tutto questo è servito, nemmeno le 85.000 firme raccolte dalle associazioni animaliste, così come sembrano vanificati nel nulla decenni di lotte per dare voce a chi non ne ha mai avuta e quanto pare, non ne avrà mai, almeno al momento.

In tempi in cui si parla tanto di biodiversità, dopo tante faticose piccole e grandi conquiste raggiunte, dopo tanta informazione ed educazione, milioni di coscienze smosse ed altrettanti progressi scientifici "cruelty free", si torna indietro con violenza al Medioevo più nero: il buio dei laboratori dove continueranno ad accadere orrori indicibili, tra urla, lamenti, pianti che non potranno scalfire il silenzio più totale della politica e della stampa italiana.
Nel giro di 10 anni ben 54 MILIONI DI ANIMALI verranno torturati, seviziati, uccisi, per testare circa 70mila prodotti chimici, il tutto non è certamente a favore della salute del cittadino. Vediamo cosa sarà possibile fare, secondo la nuova direttiva:


Art :5,8,55 -
sperimentare sui primati anche in assenza di gravi motivazioni riguardanti la salute umana

Art:11 - sperimentare anche su cani e gatti randagi

Art: 16 - riutilizzare piu' volte lo stesso animale, anche in procedure che gli provocano intenso dolore, angoscia e sofferenza.
Art .14 - sperimentare senza anestesia e/o non somministrare antidolorifici a un animale sofferente se i ricercatori lo ritengono opportuno.
Art.5 - sperimentare su animali vivi a scopi didattici
Allegato VIII: creare animali geneticamente modificati mediante procedure chirurgiche.
Somministrare scosse elttriche fino ad indurre l'impotenza. Tenere in isolamento totale per lunghi periodi animali socievoli come cani e primati. Praticare toracotomia, e cioe' l'apertura del torace, senza somministrare analgesici. Costringere animali al nuoto forzato o altri esercizi fino all'esaurimento.


"Chi" è proprio il caso di dire, saranno questi animali?
Invertebrati, roditori ( ratti, topi, cavie, criceti, conigli) scimmie ed anche cani e gatti. Avete mai sentito parlare di e
sportazione di cani e gatti dai canili, verso i laboratori di sperimentazione in Italia e all' estero?

Forse no. Meglio che si sappia poco in giro?

Il randagio, ossia "l'essere negletto", la "nullità", è "un oggetto a costo zero" , un essere indifeso ed invisibile, che però è materia prima per far girare fatturati con molti zeri: tra canili lager, appaltatori senza scrupoli e traffici illeciti; l'abbandono di animali è la causa primaria di questo business del randagismo.

E' il "dio denaro" a far girare il mondo, a discapito dell'etica e del vero progresso, perchè i miliardi di dollari delle multinazionali del farmaco, potentissime lobbies con tanti interessi, valgono molto di più dei miliardi di vite anonime di "esseri inferiori".

Luminari della medicina, prestigiose riviste del settore ed organizzazioni di controllo e di ricerca internazionali dicono da tempo che continuare la sperimentazione animale per farmaci e cosmetici (ma si fa pure per detersivi, mangimi, snacks ed altro) è una crudeltà inutile: gli effetti di una stessa sostanza sull'uomo possono dare risultati diversi, a volte anche opposti, in ogni caso alla fine sempre sull'uomo si deve testare.

Allora perchè si continuano a sperimentare sostanze già conosciute e a fare vivisezione, spesso anche senza un fine?

Rispondo citando Bruno Fedi, un nome di rilievo in campo oncologico, che dice:

" Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perché così facendo "l'iter" di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa più complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. Vogliamo metterci in testa che la struttura genetica di un animale è diversa da quella di un uomo!"


A noi, increduli, delusi, amareggiati "eurocitizens" non rimane altro che continuare a lottare e a credere in un mondo migliore, dove le decisioni importanti siano reale volontà della comunità e non facciano gli interessi dei potenti a danno soprattutto e sempre dei deboli, umani o animali che siano.

CHI E' BRUNO FEDI

Bruno Fedi, già docente universitario in medicina a Roma e poi a Terni, è un luminare del cancro dell'urotelio.

Fedi è un "pentito" della sperimentazione scientifica sugli animali: "Dopo 15 anni di sperimentazione all'università su cavie, topi, criceti, cani e gatti, un bel giorno mi sono reso conto che i risultati erano o inutili o dannosi e ho deciso così di liberare tutti gli animali del laboratorio. Torturare e uccidere animali, per sperimentare cosmetici, farmaci o altro, è una ingiustificabile crudeltà, a meno che non vi sia una reale utilità per l'uomo. Faccio notare – continua Fedi – che i risultati degli esperimenti su animali, possono essere, sull'uomo, uguali, diversi, o addirittura opposti e per verificarlo bisogna ripetere gli esperimenti sull'uomo. Questo fatto è ormai riconosciuto da prestigiose riviste e organizzazioni di controllo o di ricerca internazionali. Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perché così facendo "l'iter" di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa più complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. Vogliamo metterci in testa che la struttura genetica di un animale è diversa da quella di un uomo! Non siamo, come ha scritto un mio illustre collega su Nature (si tratta dell'autorevole scienziato Thomas Hartungndr), topi che pesano 70 kilogrammi. Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso. Vi sono metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, come quelli sulle cellule coltivate o quelli sui tessuti umani che si possono prelevare dagli arti amputati, che danno risultati di gran lunga migliori".


http://www.agenziami.it/articolo/6882/Ue+Sonia+Alfano++Idv++La+vivisezione+e+una+vera+barbarie/

Deroghe per sperimentazioni su animali randagi e scimpanzé

Ue, Sonia Alfano (Idv): «La vivisezione è una vera barbarie»

Approvata la nuova direttiva sulla sperimentazione scientifica sugli animali

L'Europarlamento ha approvato la Direttiva 86/609 che regolamenta l'utilizzo degli animali per fini scientifici. Nonostante il testo limiti l'utilizzo di cavie solo nei casi necessari e indichi la riduzione delle sofferenze, la sua approvazione ha suscitato molte proteste soprattutto per le deroghe che prevedono l'utilizzo di animali randagi come ad esempio gatti e cani. L'europarlamentare dell'Idv Sonia Alfano (audio), promotrice della richiesta di rinvio dell'approvazione, ha dichiarato: «Devo denunciare il forte interesse delle lobby farmaceutiche che hanno fatto tantissima pressione su molti europarlamentari».

http://www.cristianamuscardini.it/

Cristiana Muscardini

Protezione degli animali utilizzati a scopo scientifico.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, certamente la relatrice e coloro che con lei hanno lavorato hanno fatto un lavoro difficile per il quale li ringraziamo. Personalmente, tuttavia, non posso nascondere che, insieme ad alcuni esponenti del governo italiano nel quale mi identifico, nutro delle perplessità per un problema che, dopo 24 anni, ci sembra ancora non risolto nel senso giusto che avremmo voluto.

Alcuni colleghi hanno ricordato che gli animali hanno sensibilità diverse rispetto agli esseri umani. In effetti, nessun animale farebbe mai ciò che sta avvenendo in Iran, che è già avvenuto e che avverrà ancora. In genere gli animali non torturano, non lapidano e non dicono quelle menzogne così tipiche anche del nostro mondo politico.

A questi animali noi dobbiamo giustamente chiedere di esserci utili per una ricerca scientifica migliore e per migliorare la salute dell'uomo, ma non abbiamo il diritto di chiedere che su di essi si possano continuare a esercitare esperimenti inutili, ripetitivi, che servono solo a far intascare soldi a qualche pseudo ricercatore. Sappiamo benissimo che con gli esperimenti in vitro o con i simulatori informatici del metabolismo umano oggi è possibile raggiungere obiettivi più certi di quelli ottenuti con la sperimentazione animale, perché spesso non è possibile trasferire il risultato dell'esperimento da una specie all'altra, né nel mondo animale né dall'animale all'uomo. Per queste ragioni ci augureremmo che questo provvedimento fosse rivisto per andare più nel senso della modernità e del rispetto reciproco.

MAIL DI RISPOSTA DEI DEPUTATI

Sonia Alfano

Salve,

so che la sua e-mail é stata mandata a tutti gli eurodeputati e ne sono ben contenta perché condivido pienamente lo sdegno per quanto accaduto. Mi sono battuta con tutta me stessa per bloccare questa indegna direttiva in quanto mercoledì scorso, prima del voto, ho chiesto il rinvio in commissione del testo per apportare le necessarie modifiche.

Ecco i link dei video che spiegano quanto è accaduto in questi giorni al Parlamento Europeo e quello che ho fatto per dare voce alla nostra posizione in difesa del benessere degli animali:

1)La mia adesione alla petizione LEAL

http://www.soniaalfano.it/blog/2010/09/07/no-alla-vivisezione-e-ad-inutili-esperimenti-sugli-animali-una-battaglia-di-civilta-in-europa/

2) Il mio comunicato stampa di analisi e condanna del voto in Parlamento

http://www.soniaalfano.it/comunicati/2010/09/08/alfano-idv-via-libera-a-direttiva-su-protezione-animali-non-rispetta-spirito-del-trattato-di-lisbona/

3) Il mio intervento in Parlamento con i nomi di tutti i deputati che hanno votato contro gli emendamenti migliorativi

http://www.soniaalfano.it/blog/2010/09/08/approvata-la-direttiva-sugli-esperimenti-sugli-animali-oggi-abbiamo-perso-ma-c%e2%80%99e-ancora-una-speranza-%e2%80%9cpopolare%e2%80%9d/

Ho una buona notizia: questa battaglia non é ancora finita. C'è infatti la possibilità di un'iniziativa popolare europea con la raccolta di un milione di firme di cittadini europei per invitare la Commissione a intervenire sul testo nella direzione da tutti noi auspicata.

Dovremo aspettare il regolamento che a breve il Parlamento Europeo dovrebbe approvare per poter cominciare la raccolta firme. Non potranno ignorare la volontà esplicita dei cittadini, ci faremo sentire!

La invito a contattarmi per qualsiasi cosa e ad aggiornarci continuamente su tutti gli sviluppi. Utilizzerò il mio blog www.soniaalfano.it per comunicare quando potremo lanciare tutti insieme la raccolta firme e le inverò una e-mail personale.

Se vuole seguire il mio lavoro al Parlamento Europeo la invito a iscriversi alla newsletter (http://www.soniaalfano.it/newsletter/) e alla mia pagina su facebook (http://www.facebook.com/pages/Sonia-Alfano/40869527363?ref=search)

Grazie di tutto e a presto

Sonia Alfano

Paolo De Castro

Gentile…..

leggo con dispiacere le parole con cui commenta l'approvazione della revisione della direttiva europea sul benessere degli animali utilizzati a scopo scientifico e con disappunto la disinformazione con cui gli organi di stampa hanno trattato questo tema.

Non si tratta, infatti, di un provvedimento legislativo a favore della vivisezione ma, al contrario, dell'introduzione di limiti più severi e controlli più rigorosi nell'utilizzo di animali per soli usi medico scientifici.

Io, in tutta coscienza ma non a cuor leggero, ho votato a favore di questo testo dopo più di un anno di negoziato che la commissione agricoltura -di cui sono presidente- ha condotto con la Commissione europea e il Consiglio.

Nel mio dovere di rappresentante dei cittadini democraticamente eletto sento il dovere di spiegarvi le ragioni della mia scelta.

La sperimentazione sugli animali esiste in Europa solo a scopo medico (il regolamento europeo del 2009 ne vieta l'uso per i cosmetici) e fino ad oggi è stata normata da una direttiva risalente al 1986 ormai divenuta obsoleta e che creava situazioni molto differenziate (in Paesi come la Spagna o la Romania l'attenzione per gli animali è minima e si possono fare esperimenti molto più facilmente). Era quindi necessario armonizzare le regole e introdurre maggiore rispetto per gli animali.

Questa direttiva dice che, a differenza che nel passato, ogni esperimento dovrà avere ben tre autorizzazioni preventive che dovranno valutarne la reale necessità e verificare che non ci siano metodi alternativi.

Ci saranno finalmente delle ispezioni e la presenza di un veterinario esperto in benessere animale in ogni stabilimento. Sarà inoltre istituito un comitato nazionale per il benessere animale.

Certo, non è la legge perfetta, ci sono ancora tanti passi da fare, ma voglio sottolineare che l'Europa dispone della migliore legislazione al mondo in materia di tutela e benessere degli animali.

A differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, gli Stati membri che hanno una legislazione più severa potranno conservarla: ad esempio in Italia dal 1991 c'è il divieto di utilizzare cani e gatti randagi e tale resterà, e i Paesi che hanno invece legislazioni poco favorevoli per gli animali dovranno migliorare i loro standard.

Questa direttiva non è assolutamente un passo indietro ma un miglioramento rispetto al passato.

La dimostrazione è che la maggiore organizzazione animalista europea EUROGROUP FOR ANIMALS (che raggruppa tutte le associazioni europee, tra cui anche la nostra LAV) si è espressa a FAVORE di questo testo.

Potete leggere la loro posizione sul loro sito http://www.eurogroupforanimals.org/ in cui si spiega che questo testo approvato è migliore di quello precedente del 1986 e ora tocca ai Paesi membri adottare leggi per recepirla nel modo migliore possibile.

Ho riflettuto molto prima di questa scelta, ma posso dire con convinzione che il mio voto ha dato un contributo, seppur minimo, al miglioramento della situazione degli animali in Europa.

Cordiali saluti,

Paolo De Castro

Presidente Commissione Agricoltura e sviluppo rurale

Parlamento europeo

Luigi De Magistris

Caro amico/a,

condivido la tua posizione, con il voto di ieri è stato fatto un grave errore.

Non sono assolutamente d'accordo con la Direttiva approvata a Strasburgo sulla "Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici".

Non sono d'accordo perché ritengo che, se si voleva davvero "proteggere gli animali usati per fine scientifici", si dovevano prendere ben altre misure.

Per questo ho appoggiato, purtroppo inutilmente, la proposta di discutere ancora sul testo, riportando la Direttiva in commissione Agricoltura. Per questo ho votato SI ai tre emendamenti dei Verdi che chiedevano la possibilità per gli Stati membri di adottare misure più restrittive, più incentivi ai metodi di sperimentazione alternativi e maggiore tutela per i primati non umani.

Sono convinto che il testo così come approvato non rinforzi concretamente la tutela degli animali usati nei test scientifici. Non si può da un lato riconoscerli come "esseri senzienti" (ovvero in grado di sentire dolore) e dall'altro prevederne il riuso per più esperimenti. Non si possono ignorare legislazioni più innovative al momento in vigore in alcuni Paesi. E soprattutto non si può non considerare con più attenzione i molti studi di importanti ricercatori internazionali sui cosiddetti "metodi di ricerca alternativi" e le crescenti critiche verso l'obsoleto utilizzo di cavie da laboratorio.

Qualcuno ha prefigurato uno scontro tra medicina e animalisti. Personalmente ritengo che questo scontro sia semplicistico e fuorviante in quanto il progresso, se illuminato e condiviso non si schiera con nessuno. Purtroppo è mancato il coraggio di osare di più e guardare al futuro.

Per tutti questi motivi, capisco e condivido il tuo rammarico. Per quanto mi riguarda, ho fatto quanto in mio potere affinché non si fosse compiuto questo errore, convinto che la tutela degli animali sia un aspetto imprescindibile di una società civile. Non posso che augurarmi che la nostra battaglia non finisca qua.

Cordialmente,

Luigi de Magistris

Deputato al Parlamento europeo

Niccolò Rinaldi

Buongiorno,

Posso confermarle che l'intera delegazione dell'Italia dei valori ha votato, unica tra i parlamentari europei italiani, contro questa direttiva.

Per educazione e formazione personale, e anche per una lontana militanza nella LAV e in altre organizzazioni ambientaliste, avevo già inquadrato il problema della relazione Jaeggle.

Tuttavia il dibattito ha preso subito una piega difficile, in una contrapposizione fra gli interessi della ricerca e anche dei pazienti di malattie gravi e i pochi difensori della dignità degli animali.

Una contrapposizione che ho sempre rifiutato, convinto che la ricerca possa e debba andare avanti senza per questo permettere alcune norme che purtroppo umiliano il nostro concetto di civiltà. Credo infatti che nel XXI secolo la maturità di una civiltà sia segnata anche dal rapporto che essa ha con le creature più deboli, in buona parte alla sua mercé. Nel mio mandato parlamentare ho un percorso a difesa dei "meno tutelati" (puó consultare il sito www.niccolorinaldi.it), e considero anche gli animali soggetti di cui la democrazia europea deve farsi carico.

La direttiva approvata questa mattina non è un passo in avanti.

Non ci siamo limitati a un voto negativo, che sapevamo sarebbe stato minoritario. Abbiamo cercato, con una richiesta in plenaria, di ottenere il rinvio del testo in commissione, ciò che avrebbe permesso un approfondimento dei vari articoli e uno spazio ulteriore per migliorarli. Anche se ben 170 parlamentari hanno appoggiato la richiesta, presentata dalla collega Alfano in aula, purtroppo anche su questo la maggioranza ha votato altrimenti, in nome di un compromesso che ha ritenuto soddisfacente. Né siamo riusciti a far approvare gli emendamenti del gruppo del Verdi che presentavano alcuni progressi.

Il testo è dunque approvato, con nostro rammarico.

Tuttavia la battaglia non deve necessariamente finire qua. Il trattato di Lisbona prevede la possibilità per un milione di cittadini di rivolgere delle iniziative di legge popolari, e la lotta contro la vivisezione potrebbe costituire un impegno per una mobilitazione della società.

Niccolò Rinaldi

Deputato al Parlamento europeo

Vice Presidente del Gruppo ADLE - Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa

Capo delegazione dell'Italia dei Valori

Tiziano Motti
Niente da fare
Come era ormai ovvio, la Direttiva che regolerà la sperimentazione
animale in Europa è passata con la maggioranza assoluta dei voti. A
nulla è valso il nostro tentativo di rimandarla in commissione per un
esame più approfondito (scelta disperata invocata da Sonia Alfano
seguita dai quaranta deputati che, come me, si sono alzati in segno di
protesta). Inutile anche l'appello della Muscardini e del sottoscritto.
A nulla, infine, è valso il tentativo di far passare alcuni
emendamenti (proposti dai Verdi europei) che tentavano di rimandare ai singoli stati la possibilità di applicare anche norme più garantiste
per gli animali a livello nazionale o di dare la precedenza, qualora
esistenti, a metodi alternativi.
Mi spiego meglio: uno degli emendamenti chiedeva semplicemente che qualora in taluni casi esista già (esista già, non si debba cercare)
un metodo alternativo, si dia la precedenza a quello piuttosto che a
sperimentare su animali facendoli soffrire. E l'aula ha votato contro!!
Ho sentito di tutto: colleghi che sostengono che tanto i cani e gatti
randagi non saranno utilizzati per la ricerca (allora cosa li inseriamo a fare nell'articolo 11 nella direttiva?), altri che chiariscono che la sperimentazione sugli animali per la cosmesi è abolita da tempo (poco male: la direttiva votata stamane approva la sperimentazione su animali vivi a scopi didattici!).

Mi sembra un circo equestre in cui ogni deputato spara l'ultima notizia che ha sentito poco prima nei corridoi pur di trovare una giustificazione plausibile per rispettare il voto indicato dal proprio gruppo. E quando la sinistra europea e la destra europea si accordano sul voto, definendo che dovrà essere a favore, non c'è obiezione di coscienza che tenga: l'aula vota a favore.

Provocatoriamente ho detto che ora si scatenerà la caccia ai cani e
gatti randagi a scopo sperimentazione, con soddisfazione del Belgio
che soffre da anni il problema del numero elevatissimo di gatti
randagi.

La realtà, mi auguro, è differente ma rimane il senso di
impotenza nei confronti di una scelta che disonora il grado di
"civiltà" che vantiamo di aver raggiunto e che sono convinto si misuri
anche nella capacità di garantire alle altre specie animali la
salvaguardia da sofferenze che possono essere evitate.
Tiziano Motti

Deputato al Parlamento Europeo

Delegazione UDC/SVP

Gruppo del Partito Popolare europeo

Membro della Commissione Mercato Interno e Consumatori

Clemente Mastella

Ha votato sì per non perdere i miglioramenti apportati alla Direttiva in vigore, ma condanna fortemente l'inadeguatezza della Direttiva dichiarando che :" L'aspetto più inquietante riguarda la possibilità di utilizzare cani e gatti randagi, animali catturati in natura (compresi i primati), ed il fatto che non siano state poste limitazioni all'effettuazione di esperimenti senza anestesia o che provocano comunque agli animali alti e prolungati livelli di sofferenza"

DOMPE' E DE CASTRO

(ANSA) - ROMA, 8 SET - L'approvazione del Parlamento Europeo della Direttiva sulla protezione degli animali usati a fini scientifici ''e' un risultato importante, ottenuto grazie al forte impegno delle Istituzioni e alle sinergie con la Comunita' scientifica internazionale, pienamente condiviso dall'industria farmaceutica''. E' il presidente di Farmindustria Sergio Dompe' ad affermarlo, spiegando che il testo rappresenta ''come affermato nella sua dichiarazione di voto dall'Onorevole Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, un punto di equilibrio che concilia benessere degli animali e progresso della Ricerca''. Il perfezionamento di metodi alternativi all'uso di animali nella sperimentazione per ridurne l'impiego e i provvedimenti per assicurarne il benessere nei casi in cui lo stesso utilizzo sia ancora irrinunciabile sono, a parere di Dompe', tra gli aspetti di grande rilievo della Direttiva.

http://www.anmvioggi.it/11686/07-09-10/sperimentazione-errore-stop-nuove-regole

SPERIMENTAZIONE: ERRORE STOP A NUOVE REGOLE

07-09-2010 15:45

Ora che il Parlamento europeo si appresta a votare la proposta di direttiva europea che riforma le norme sulla sperimentazione animale, il segnale che la comunità scientifica e la professione veterinaria devono lanciare è quello dell'urgente necessità di aggiornare le regole e i principi che governano la materia ponendo la massima attenzione al benessere animale.

Secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) l'errore più grande è di impedire il processo di aggiornamento delle norme, bloccando una evoluzione legislativa alla quale l'ANMVI ha sempre dato il suo massimo contributo.

Nel nostro Paese, buone soluzioni di riforma delle vecchie leggi, condivise da tutte le parti in causa, sono state lasciate cadere, in attesa di una direttiva europea che adesso non può più essere ritardata. Un egregio lavoro in questa direzione venne affrontato dall'On Giulio Schmidt nella passata Legislatura con ampi consensi trasversali.

In Italia la legislazione è ferma al 1992 e non è al passo con le doverose richieste di innalzamento della tutela animale e che la medicina veterinaria di laboratorio è in grado di garantire, non solo in fase di impiego ma anche di riabilitazione e adozione a fine esperimento.

Da tempo la comunità scientifica e il legislatore comunitario e nazionale sono orientati a sostituire l'impiego di animali da laboratorio in presenza di metodi alternativi validati e ad innalzare le tutele degli animali da laboratorio. Si tratta di un processo virtuoso, in linea con l'evoluzione scientifica e della sensibilità etica, oggi non adeguatamente incoraggiato e formalizzato da una legislazione al passo con i tempi.

L'Europa stessa riconosce che, in alcuni campi, la ricerca ha ancora bisogno di impiegare animali da laboratorio, non avendo ancora a disposizione valide alternative. In questi casi, sottolinea l'ANMVI, la professione medico veterinaria deve essere più presente a tutti i livelli della sperimentazione per innalzare e garantire gli standard di tutela e benessere degli animali e perché possa interagire con le altre professionalità coinvolte.

ORDINE DEL GIORNO DELL'EUROPARLAMENTO, 8 settembre 2010

Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici - raccomandazione per la seconda lettura: Elisabeth Jeggle -raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici - Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

SPERIMENTAZIONE, NEGOZIATI COMMISSIONE E PARLAMENTO UE

I FATTI RACCONTATI DA CHILIAMACISEGUA

http://www.chiliamacisegua.org/2010/09/08/europa-vergogna/

EUROPA VERGOGNA

http://www.chiliamacisegua.org/2010/09/09/oggi-abbiamo-perso-ma-c%E2%80%99e-ancora-una-speranza-%E2%80%9Cpopolare%E2%80%9D/

OGGI ABBIAMO PERSO, MA C'È ANCORA UNA SPERANZA "POPOLARE"

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