domenica 12 settembre 2010

Gli sgomberi di famiglie Rom costituiscono violazioni dei diritti umani, ma nessuno interviene per fermarli

Gli sgomberi di famiglie Rom costituiscono violazioni dei diritti umani, ma nessuno interviene per fermarli

Roma, 12 settembre 2010. L'associazione Popica e l'Arci Roma ci aggiornano sulla condizione dei Rom romeni nella capitale dopo che il sindaco Alemanno ha annunciato di aver pianificato ben 200 sgomberi. Sgomberi che non trovano alcuna ragione nel diritto, poiché la famiglie Rom, con donne, persone malate e tanti bambini, non costituiscono un problema di sicurezza. "Le operazioni del Comune di Roma contro gli insediamenti spontanei dei Rom sono entrate nel vivo," scrivono le associazioni romane. "Fin dalla mattina in via Prenestina, all'altezza di via De Chirico, un numero sproporzionato di agenti - polizia, carabinieri e municipale - è stato impegnato per procedere allo sgombero forzato di circa 80 Rom romeni provenienti da Craiova, di cui la metà bambini, che risiedevano da diversi mesi in una fatiscente costruzione abbandonata. Molti dei bambini erano prossimi a cominciare il nuovo anno scolastico". Le forze dell'ordine non hanno consentito ai difensori dei diritti umani di osservare da vicino le operazioni né di portare conforto alle famiglie private di ogni riparo, di qualsiasi sicurezza, di tutte le speranze e le aspettative per il futuro. Come sempre, con la solita perversa ipocrisia, è stata proposta ai nuclei familiari l'inserimento nei centri d'accoglienza comunali solo alle donne e ai bambini e per un periodo di tempo limitato. "Per quanto ci risulta tutti hanno rifiutato questa offerta di finta accoglienza," scrivono Popica e Arci Roma,  "volta a separare i padri dalle madri e i figli. Le famiglie Rom si sono quindi disperse sul territorio senza alcuna soluzione e continuamente incalzate dalle forze dell'ordine. Per i bambini lunedì non suonerà la campanella della scuola e, assieme ai loro genitori, trascorreranno la notte tra parchi e cespugli, alla ricerca di un posto dove rifugiarsi. Questa è la soluzione del Comune di Roma, del Prefetto Pecoraro e del Ministro Maroni. Vogliamo ricordare alle Autorità competenti che, come ribadito all'Italia da Amnesty International, secondo la normativa internazionale, lo Stato ha il dovere di assicurare che nessuno rimanga senza un riparo a causa di uno sgombero. Se le condizioni economiche delle famiglie rifugiate in ripari di fortuna non permettono loro altro alloggio, le autorità sono tenute a fornire un'abitazione alternativa adeguata, senza dividere le famiglie". Contemporaneamente, si verificano evacuazioni di famiglie Rom a Milano e nelle altre grandi città, mentre a Pesaro, nelle Marche, si registrano atti di violenza, che il Gruppo EveryOne porterà all'attenzione dell'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, del Consiglio d'Europa e della Commissione europea, vista la cieca ostilità manifestata dalle autorità locali sia contro i Rom che contro gli operatori umanitari che tentano di tutelare i loro diritti fondamentali.


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