lunedì 26 luglio 2010

tutela animali

La Legge 281/91 è entrata in vigore 1991 e nonostante siano passati quasi vent'
anni la situazione del randagismo in Italia è tutt' altro che risolta.
La Lav ha stimato che i cani randagi in Italia sono circa 1.000.000, di questi
circa 149.500 sono ospitati in canili attrezzati.
I cani di proprietà poi, sono all'incirca 6.000.000 e ogni anno ne vengono
abbandonati circa 45.000.
Da questo articolo di un'autorevole testata:
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/03/18/1002815-
randagi_leggi_sono_vengono_applicate.shtml

si evince che le leggi in materia di diritti degli animali vengono applicate
soprattutto al Nord, ma questo non vale per le regioni del Sud dove infatti il
problema del randagismo è decisamente fuori controllo.
Le regioni del Sud lamentano, mancanza di fondi, di strutture e di risorse,
per questo i cani vengono lasciati liberi sul territorio, in realtà alla base
di questo problema ci sono ragioni culturali e le speculazioni sui fondi
destinati al randagismo.
In 20 anni questi fenomeni si sono palesati, ma di fatto, ad oggi non c'è
stato alcun intervento concreto per migliorare questa situazione. In Parlamento
giacciono dieci proposte di legge per migliorare la Legge 281/'91, al fine di
ridefinire le competenze locali che vedono anche i Servizi Veterinari Asl in
genere colpevolmente assenti. In molte asl (soprattutto al sud) dove in questi
anni sono stati inseriti i microchip o effettuato il tatuaggio ai cani di
proprietà, sono indietro di anni con le registrazioni all'anagrafe canina sia
regionale che nazionale!!! Per cui, se il cane viene abbandonato o smarrito o
rubato, non si riuscirà mai a risalite al proprietario.
È stato stabilito, inoltre che i comuni, singoli o associati, debbano
provvedere ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la
sterilizzazione e il risanamento dei canili comunali esistenti e costruire
nuovi rifugi laddove non esistono.. Si tratta di operazioni aggiuntive a quelle
analoghe predisposte da ogni Servizio veterinario Asl. C'è poi da aggiungere
che la riqualificazione dei canili sanitari e dei rifugi da parte dei Comuni,
con i fondi messi a disposizione dalle Regioni, resta una delle ragioni
principali del fenomeno della speculazione legato al mondo degli appalti dei
canili.

Le leggi quindi ci sono ma vengono disattese non solo dai cittadini, ma anche
dagli organi istituzionali preposti, anzi sembra che in certe aree italiane,
specialmente al sud, i randagi costituiscano una risorsa di fondi e il loro
proliferare, una benedizione …!!!

In alcuni Comuni poi, dove i cani vengono lasciati moltiplicarsi e in
situazioni di degrado da terzo mondo, quando la situazione sfugge al controllo
o succede qualcosa di eclatante, come aggressioni da branco, c'è un rimbalzo di
responsabilità tra Sindaci, Prefetto e Procura per la mancata vigilanza e nello
scarica barile generale si punta il dito su quelle povere bestie, piegate o
incattivite dall'incuria e dagli abusi degli umani e si pensa che l'unica
soluzione sia la soppressione! In altri casi i sindaci diventano affama-randagi
e impongono ordinanze che vietano di sfamare oltre ai cani anche i gatti
randagi (come e questo servisse a non farli moltiplicare o a farli sparire),
per non parlare delle morie dovute alle esche avvelenate (dei cittadini che
decidono di farsi giustizia da soli!), per cui queste povere bestie vengono
condannate a morire di inedia o tra le atroci sofferenze del veleno.
Tutto questo è inacettabile!
Le storie tragiche dei cani e i gatti randagi le conosciamo tutti, questo non
è solo un problema relativo alla sicurezza sulle strade, alla prevenzione di
malattie, al pericolo di aggressione dei branchi, all'empatia fra esseri
senzienti o al comune senso morale e civile (che non è poco): qui c'è una grave
violazione delle leggi in primo luogo da parte delle istituzioni e di
conseguenza dai cittadini ed una "strana gestione" dei finanziamenti destinati
alla risoluzione dello stesso!
E nel frattempo l'emergenza rimane e la gente, le piccole associazioni di
volontari, i singoli amanti degli animali, si auto-tassano cimentandosi in gare
di solidarietà sul web per salvare cani e gatti vittime di abbandoni e/o
maltrattamento, contribuire nelle cure mediche e nella manutenzione di canili e
rifugi, oppure offrendo la propria casa e le proprie cure a cani o gatti
malconci che non trovano posto in altro luogo se non la strada e promuovendo le
adozioni, anche a distanza.

E i soldi stanziati dallo stato e destinati proprio a per queste cose dove
finiscono????

Gli animalisti, i volontari e la gente comune sono indignati e chiedono al
governo di intervenire in maniera severa!
I cittadini vogliono potersi fidare delle istituzioni! La gente per bene che
crede nei valori umani e civili deve poter contare sull'appoggio delle
istituzioni anche perchè ci sono leggi e fondi a riguardo. Se i responsabili di
abbandoni e maltrattamenti fossero sanzionati come da legge, considerati i
numeri che ci sono al sud, nelle casse di questi comuni entrerebbero i fondi
necessari per le spese anti-randagismo che adesso lamentano di non poter
sostenere!!!!
Chiediamo quindi MAGGIORE PRESENZA DEL GOVERNO nel CONTROLLO L'OSSERVANZA DA
PARTE DEI CITTADINI, COMUNI ED ISTITUZIONI LOCALI PREPOSTE, DELLE LEGGI ANTI-
RANDAGISMO IN VIGORE e SERIE INDAGINI E SANZIONI PER ABBANDONI E MALTRATTAMENTI
nelle aree a più alto rischio, come il Sud Italia.
In sintesi in questa lettera /petizione chiediamo:

1. che vi sia un controllo del governo e delle regioni sulla coerenza nella
gestione da parte dei comuni dei fondi destinati al randagismo.
2. che i comuni adottino "sul serio" tutti i cani e gatti randagi sul
territorio sia quelli liberi "di quartiere" che quelli ospitati nei canili e
gattili, microchippandoli e registrandoli all'anagrafe nazionale canina o
felina e provvedano alla sterilizzazione soprattutto delle femmine, sanzionino
qualsiasi abuso su di loro e provvedano alle relative spese veterinarie per la
cura e la profilassi da rabbia, leismaniosi, rogna, antiparassitaria ecc...
Effettuino inoltre continui monitoraggi in collaborazione con le asl, le forze
dell'ordine i vigili urbani e le associazione di volontari, per individuare
nuovi randagi o i gruppi di cani che potrebbero diventare pericolosi per
provvedere in maniera adeguata ad un paese civile.
3. che vengano effettuati controlli sui canili e gattili e sanzionati
pesantemente quelli senza requisiti d' idoneità, meglio definiti come "lager".
4. che vengano agevolati i programmi per la sterilizzazione GRATUITA o a
prezzo contenuto per i cani e gatti di proprietà soprattutto al sud e nelle
aree con più alta emergenza e carenza di fondi.
5. che i comuni effettuino controlli a tappeto per verificare che tutti i cani
di proprietà (con particolare attenzione per i cani dei cacciatori) sul
territorio siano microchippati e vengano applicate le multe come da legge in
vigore per i proprietari trasgressori.
6. che tutte le asl effettuino tempestivamente tutte le registrazione
all'anagrafe in sospeso da anni canina o felina nazionale, dei cani e gatti
microchippati.
Al fine reperire e sanzionare i proprietari come nel caso di questo Bracco
abbandonato per strada nel napoletano, è stato investito, recuperato con
difficoltà dai una volontaria è poi deceduto dopo una lunga agonia. Era
chiappato e tatuato, ma non si è mai riusciti a risalire al proprietario!!
http://www.youtube.com/watch?v=OvHuUioWjto
7. che vengano fatte le opportune indagini per identificare i responsabili di
maltrattamenti, abbandoni, avvelenamenti ed uccisione, e che i responsabili
vengano realmente puniti e sanzionati pesantemente come da leggi in vigore,
anche se minorenni! Ed inoltre chiediamo venga fatta in proposito una campagna
anti-omertà, che incentivi le persone a denunciare i reati su animali anche in
forma anonima.
8. che i comuni promuovano tramite le associazioni animaliste locali campagne
di informazione sul tema dei diritti degli animali e sensibilizzazione per l'
adozione dei cani e gatti nei canili gattili e rifugi, nelle piazze, attraverso
i media e nelle scuole.
9. che venga istituito un unico numero verde nazionale attivo tutti i giorni
24h per segnalare emergenze legate ad abbandoni o maltrattamenti di animali.
All'attuale numero verde 800 253608 non risponde nessuno e vi sono molti altri
numeri promossi dalle associazioni animaliste a cui inviare sms o chiamare che
sono operativi solo a livello regionale o in brevi e non precisati periodi.
Questo è motivo di confusione ed inefficacia del servizio.
10. che venga rafforzato il monitoraggio sul commercio dei cuccioli sia per
gli allevamenti che per i privati, italiani ed esteri e venga abolito il
commercio di animali sul web! Che vengano inoltre sanzionati chi agevola in
ogni modo il commercio illegale dei cuccioli (come quello dall'est Europa che
un business da 300.000 euro!!) e venga fatta informazione e sensibilizzazione
del problema tramite i media.


Gabriella Frusone

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