venerdì 9 luglio 2010

Di Stanislao interroga Alfano:governo rispetti mozione su assunzione di idonei concorso educatori necessari per attuare piano carcere.



Di Stanislao interroga Alfano: governo rispetti mozione su assunzione di idonei concorso educatori necessari per attuare piano carcere.

 

 


Interrogazioni a risposta scritta:





DI STANISLAO.


- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:


il 12 gennaio 2010 è stata approvata la mozione 1/00301 a prima firma dell'interrogante, relativa all'intero sistema penitenziario;

gli impegni assunti dal Governo con la sopracitata mozione sono:

convocare i sindacati di polizia penitenziaria e le rappresentanze di tutto il personale penitenziario al fine di un confronto concreto e costruttivo sulle problematiche delle carceri in Italia e degli operatori;

procedere all'assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell'ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;

prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore per permetterne un graduale scorrimento parimenti all'avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l'indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;

assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l'organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;

procedere all'alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;

a procedere alla dismissione di immobili ad uso penitenziario e riassegnazione del ricavato al Ministero della giustizia per il potenziamento dell'edilizia penitenziaria esistente;

ad assumere le iniziative di competenza per il rifinanziamento dell'articolo 6 della legge n. 259 del 2002, prevedendo limiti di impegno per un arco di tempo compatibile con l'utilizzo della locazione finanziaria;

in relazione all'esperienza europea degli ultimi anni, ad adottare iniziative per l'attivazione di organismi indipendenti di nomina parlamentare che abbiano poteri informali di visita e controllo dei luoghi di detenzione al fine di svolgere una funzione di riconciliazione sociale, di mediazione e di soluzione in chiave preventiva dei conflitti;

secondo quanto stabilito dal Parlamento europeo, ad utilizzare le risorse finanziarie per la costruzione «di nuove strutture detentive negli Stati membri che accusano un sovraffollamento delle carceri e per l'attuazione di programmi di reinsediamento sociale»;

in relazione al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1o aprile 2008 recante «Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria», a dare conto della sua applicazione e dei risultati e ad illustrare e definire, nel passaggio delle competenze, funzioni e risorse;

nonostante tali impegni e gli innumerevoli annunci del Ministro della giustizia


sul virtuale «piano carceri», i dati dal 1o gennaio al 22 giugno 2010 sono 32 i detenuti suicidatisi in carcere, 51 i suicidi sventati in extremis dal personale di polizia penitenziaria, 109 gli agenti della penitenziaria che hanno dovuto ricorrere alle cure sanitarie con prognosi superiore ai 5 giorni per aggressioni da parte dei detenuti, 6 detenuti evasi, 7 le tentate evasioni sventate. A questo bisogna aggiungere i quotidiani atti autolesionistici, le proteste e rivolte;

la condizione delle carceri peggiora di giorno in giorno. Ci sono 67.615 detenuti costipati in strutture che possono ospitarne un massimo di 43.800;

è evidente, ormai da tempo, che la condizione di tutti i lavoratori del mondo penitenziario ha superato di gran lunga il limite di sopportazione e di vivibilità. Tutte le associazioni di categoria, i sindacati, le direzioni degli stessi carceri unitamente a tutti gli operatori del settore stanno continuamente denunciando tali problematiche, ma ancora non è accaduto nulla di concreto -:

se il Governo intenda fornire elementi in merito all'attuazione degli impegni assunti con la mozione 1/00301 approvata dall'intera camera e specificare tempi e modalità per portarli a termine;

se confermi che il comitato interministeriale abbia dato il via libera al cosiddetto piano carceri e, come il Governo intenda gestire le eventuali nuove strutture senza la benché minima previsione di nuove assunzioni di personale penitenziario;

se il Governo intenda chiarire quali siano le reali e concrete iniziative da attuare nell'imminente futuro, al di fuori del sempre decantato «piano carceri».

(4-07926)



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