martedì 6 luglio 2010

Da Verona a Santo Stefano, viaggio degli animalisti al canile di Campobasso

 

Sent: Tuesday, July 06, 2010 2:27 PM
Subject: Da Verona a Santo Stefano, viaggio degli animalisti al canile di Campobasso

 
Molise? Terra dalla civiltà perduta.
Chiliamacisegua
 
 
RASSEGNA ORRORI/ERRORI
 
 Campobasso • Cronaca

Da Verona a Santo Stefano, viaggio degli animalisti al canile di Campobasso

Laura Canaletti ed Emanuela Giarraputo, presidente dell'Associazione Animalisti italiani, sezione di Verona dopo aver visitato il canile di Santo Stefano ed aver visto le condizioni dei cani chiedono che il sindaco venga obbligato a rispettare la legge invece di emettere ordinanze che vietano di dar cibo ai randagi, che la ASL venga obbligata ad effettuare sterilizzazioni a tappeto per risolvere il problema del randagismo, invece di assistere continuamente a morti per veleno per topi: un cane impiega ore a morire quando ingerisce veleno per topi. 

Ecco il testo della lettera inviata al sottosegretario Martini e al ministro Brambilla


"Desideriamo aggiornarVi sulla situazione del canile comunale di S. Stefano a Campobasso.

Da anni aiutiamo materialmente e finanziariamente - per quanto ci è possibile - la prof. Maria Rosaria Romano, titolare del canile di Mirabello Sannitico, la cui situazione drammatica vi è nota da tempo e a cui lo scorso anno sono stati portati via 160 cani per portarli al lager S. Stefano.
Lo scorso lunedi' 21 giugno Emanuela Giarraputo ed io ci siamo recate in orario di apertura al pubblico al canile di S.Stefano per effettuare l'adozione di qualche cane adulto; il responsabile del canile, sig. Roberto Palmieri, era assente. 



La persona presente (una signora, a quanto ci viene detto, zia del predetto Palmieri) ci risponde che non è possibile entrare nel canile. Alla nostra richiesta di spiegazioni, ci viene risposto seccamente che disposizioni comunali vietano l'ingresso al canile di persone che non siano volontari "registrati".
Alla nostra richiesta di conoscere in base a quale legge un cittadino avente l'intenzione di adottare uno dei 746 cani presenti nella struttura non puo' accedere ad un canile comunale in orario di apertura al pubblico, ci viene risposto che abbiamo delle "pretese", che se tutti coloro che si presentano volessero visitare il canile sarebbe necessario un organico di almeno 10 persone.
Ora, sappiamo per certo e ci viene confermato nel pomeriggio dallo stesso Palmieri, che le adozioni sono qui molto scarse, e che le poche che vengono effettuate, grazie al lavoro delle associazioni animaliste e non certo per merito dell'amministrazione comunale, sono rivolte ai cuccioli, che, proprio per questo motivo, "vengono tenuti in luogo facilmente accessibile"; 




Riusciamo ad avere al telefono il sig. Palmieri, il quale conferma il divieto di accesso al canile per "ragioni di sicurezza". Ci informa che avrebbe chiamato i vigili urbani, in modo che decidessero loro sulle "nostre pretese", ma dopo qualche tempo ci richiama spiegando che, dopo aver parlato con il dirigente responsabile della polizia locale e mobilità urbana, nonchè del benessere animale, Vincenzo De Marco, potremmo accedere all'interno del canile dopo aver ottenuto un permesso rilasciato dalla dott.ssa Raffaella Rosa del Comune di Campobasso.
Con notevole dispendio di tempo (immagino che Lei, signora Martini, ricorderà in quale amena località è stato costruito il canile), torniamo in centro città dove otteniamo il succitato permesso, e fissiamo con il sig. Palmieri un appuntamento per il pomeriggio per la visita del canile.
Durante tale colloquio apprendiamo che la pulizia nonchè la cura dei cani è affidata in appalto ad una società che dovrebbe garantire la presenza giornaliera di 4 operai ma SOLO SPORADICAMENTE tale impegno contrattuale è stato ed è ottemperato. 



Uno, due o anche tre degli operai sono sempre assenti, e cio' si riflette chiaramente sulle condizioni igieniche in cui versa il canile, assolutamente indescrivibili (lasciamo che le fotografie parlino da sole). La durata di tale appalto è fissata al 2012 e a nulla sono valse sino ad ora le richieste di varie associazioni animaliste di assumere loro la gestione del canile.
Apprendiamo altresi' che l'amministrazione comunale non ha mai previsto la fornitura di cibo umido e di cibo per cuccioli: a tale mancanza sopperiscono come possono i pochi volontari.
Il canile è stato costruito nel 2003 in cima ad una montagna battuta dal vento e soggetta a frane, ed una parte è stata costruita due anni fa: ultimamente una frana ha distrutto un'area di sgambamento, per fortuna senza ferire alcun animale.
La mancanza di un corridoio d'accesso ai box non solo impedisce l'accesso a possibili adottanti, ma ostacola il lavoro degli addetti alla pulizia e approvigionamento, nonchè del veterinario e dei volontari, soprattutto in caso di urgente bisogno (liti, cure, ecc.). Chi ha approvato il progetto di un tale canile dovrebbe essere perseguito per incompetenza e cacciato.
Cani vecchi, cani malati, tumori che toccano terra, nessuno si occupa di loro. Abbiamo adottato 3 cani, nessuno di loro risulta essere mai stato vaccinato o comunque a noi non è stata fornita documentazione in merito.
Signora Martini,
Chiediamo con forza che la Sua promessa più volte reiterata, persino come "prioritaria", di occuparsi dei poveri derelitti di Campobasso venga finalmente mantenuta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La Rogna del Molise? Per ora ce la grattiamo solo noi, Associazioni e volontari!

Chiliamacisegua inserisce nella mailing odierna, la Guardia di Finanza e la Direzione dell' Inps, oltre ai soliti noti che rimangono, nei fatti, i soliti ignoti.

Hai visto mai che si proceda d'ufficio?

Al Capone ci rimise la ghirba per evasione fiscale.

Proviamo a segnalare allora, i nostri Al Cafone.

L'elenco, a disposizione è lungo e fitto di nomi cognomi e dati, scovati dalla pazienza e dall'acume di Stefania Piazzo e pubblicati, con coraggio da La Padania.

Dai, partiamo dagli Al Cafone molisani!

Buona lettura

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

La Padania 27 giugno 2010

Dalla  Parte egli animali a cura di Stefania Piazzo

LA ROGNA DEL MOLISE

Ovunque ti giri e da qualunque parte tu lo prenda, il Molise è protetto dai colletti bianchi, dentro le sue montagne e i suoi cimiteri per animali, ovvero i canili. A nulla servono le ispezioni ministeriali.

Alle reprimende il Comune di Campobasso e il servizio regionale veterinario replicano o tacciono come se niente fosse.

Non gliene frega niente del ministero. E neanche dei Nas. Sono padri e padroni di casa loro e delle loro miserie gestionali.

Il problema, semmai, sono le associazioni.

Quelle sono il male da combattere. Non la malagestione, né la malasanità dentro Santo Stefano o Mirabello o Ripalimosani o Ripabottoni.

I vigili servono quindi a intimare alle associazioni di uscire la domenica alle 12 e 30 dal canile perché scatta l'orario di chiusura. Non servono, i vigili, per verificare come mai su quattro dipendenti ne lavorino troppo spesso due. E gli altri due? Il Molise fa acqua da tutte le parti, il canile di Santo Stefano è il simbolo del fallimento di uno Stato che alza la voce ma non interviene fino in fondo.

 
 

La Padania 27 giugno

*VIAGGIO NELL'ITALIA BESTIALE TRENTANOVESIMA PUNTATA

*CASO MAI CHIUSO LA ROGNA DEL MOLISE

Ovunque ti giri e da qualunque parte tu lo prenda, il Molise è protetto dai colletti bianchi, dentro le sue montagne e i suoi cimiteri per animali, ovvero i canili. A nulla servono le ispezioni ministeriali

S. Stefano è un canile o la fabbrica di un sistema ben congeniato e consolidato di appalti? Se non si trova risposta, meglio tacere. Perché oramai S. Stefano è simbolo del ridicolo istituzionale

I FATTI

http://www.chiliamacisegua.org/2010/06/23/molise-promesse-di-un-marinaio-che-fa-il-sindaco/

 

 

http://www.chiliamacisegua.org/2010/06/29/libro-rosso-sky/

Libro Rosso: Sky

Nona puntata

Asl Centro

Sky

Lui e' Sky, era uno splendido labrador.

Questa povera creatura e' arrivata oggi presso il nostro rifugio, ci e' stato affidato dalle autorita' che lo hanno sequestrato insieme ad altre 120 anime, Era praticamente all' inferno, un canile lager nella Regione gestito da G. M., fornitore ufficiale per C. con la sua ditta di mangime , che riceveva senza che mai nessuno trovasse da ridire,  contributi e sovvenzioni statali.

Chi ha visto racconta:  "hanno trovato cadaveri di cuccioli ovunque, le femmine praticamente tutte gravide, gabbie improvvisate e sovraffollate, cani ammassati che per una crocchetta si sarebbero sbranati, visto che se dio vuole mangiavano una tantum… "

E lui, in quell'inferno, era stato buttato in angolo con una zampa a pezzi, in pratica era rimasto solo un moncone di zampa con l' osso scoperto.

E chissa' da quanti giorni.

La faccia deturpata in cui due occhi vivi imploravano aiuto e protezione.

L'abbiamo  portato subito via e fatto operare d'urgenza.
Ieri 31/07/ 2008 gli hanno amputato la zampa, sul muso invece rimarra' indelebile, il marchio di una vita di sofferenza e di stenti, di lotta per la sopravivenza .

Cio' che piu' male e' notare la fiducia che queste creature maltrattate mantengono, nonostante tutto.

La dolcezza di Sky fa' quasi paura e mentre ti vergogni,  ti domandi come sia possibile che dopo tutto quello che ha passato lui ancora ci creda nell'uomo.

Oggi ad un giorno dall' operazione e' gia' in piedi fiero e forte,
Ora e' tranquillo Sky, e' protetto, per lui si e' accesa una nuova luce.

Sky, si trova ora al sicuro, a Napoli, è stato dato in affido ad una volontaria, educatore cinofilo che ha provveduto alla sua riabilitazione caratteriale e ad amarlo.

La nostra preghiera piu' grande e che un giorno , prestissimo speriamo accada un miracolo, e Sky nonostante il suo handicap ed il muso rovinato, trovi chi lo adotti e gli restituisca tutto cio' che dei miseri uomini avidi di denaro e senza un briciolo di anima hanno tentato di strappargli! !
Poi bisognera' pensare anche ai compagni di sventura di Sky, che sono ancora li in quel canile, ma che dovranno prima o poi trovare un'altra sistemazione! !.

E ad ottenere giustizia!

Il piccolo Sky si presentava in queste condizioni

Salvato e curato

Nota

Che si sappiano i nomi dei nominati responsabili. Si, di tale scempio.

Direttore generale della Azienda Sanitaria Regione Molise, Sergio Florio

Responsabile Medicina Veterinaria Regione Molise, Mauro di Muzio

Tra i compagni di Sky anche topi morti, di fame anche loro

I box

La storia del Canile di Ripalimosani

La Procura della Repubblica di Campobasso ha posto sotto sequestro il canile di contrada Santa Lucia a Ripalimosani, il 6 agosto 2008

Nella struttura, gestita da un privato e convenzionata con quattro comuni, secondo la Magistratura mancavano le più elementari norme igienico-sanitarie e i 144 cani ospitati si trovavano in condizioni pietose.

Situazione descritta nell'articolo pubblicato su Nuovo Molise a firma di Pasquale Di Bello

06/08/2008
CANILE SEQUESTRATO, PROSEGUONO I CONTROLLI

Col passare delle ore emergono particolari sempre più raccapriccianti;
si parla, addirittura, di cani sbranatisi tra loro per fame.

Due giorni fa il sequestro della struttura, disposto a seguito delle denunce raccolte e  segnalate all'Avra di Campobasso, Associazione di volontari a tutela
degli animali randagi.

Le poche notizie che trapelano dall'indagine ancora in  corso sembrano individuare gravi responsabilità a carico dei Comuni  interessati e a carico della Asl competente per territorio: quella di Campobasso.

Un canile-lager, con tutti i permessi in regola! E' questa la sinistra considerazione che viene da fare davanti ad animali lasciati nella più totale incuria.

E' proprio questo il nodo centrale attorno al quale verosimilmente stanno
lavorando gli inquirenti; un interrogativo al quale sarà difficile
sfuggire e una risposta – quella attesa dalla pubblica opinione – che non potrà
essere elusa.

Chi doveva controllare l'efficienza del canile ed il rispetto della normativa vigente?

E perché  questo – come d'evidenza – non è stato fatto?

Quale il ruolo della Asl di Campobasso?

E quale quello dei comuni interessati i quali – da quanto consta al momento – sembra abbiano sempre pagato per un servizio non reso o, in subordine, reso in una maniera  d'infimo ordine?

A latere del palese maltrattamento agli animali, a questo punto ampiamente documentato anche dalle immagini, è chiaro che si profilano una serie di ipotesi di reato, dal profilo eminentemente omisssivo, e che nelle prossime potrebbero già essere resi noti…………………………

Testimonianza oculare di una volontaria di Napoli che assieme ad un gruppo di soccorso si è recata una volta la settimana presso il canile sequestrato

I cani sono 143: ieri un altro cane è morto sbranato per fame dai suoi compagni.

Ho visto una struttura che non avrebbe mai dovuto esistere per quanto fatiscente, inadeguata, sporca e completamente priva di qualsiasi cosa potesse garantire un minimo benessere degli animali in essa detenuti, i box (piccoli) ospitavano tutti troppi cani, maschi e femmine ( molte gravide o con cuccioli neonati).

All' interno dei box non esisteva neanche un ombra di un giaciglio, solo il ruvido cemento, i cani erano e sono tuttora costretti a  camminare, mangiare e dormire tra le loro deiezioni, alcuni cani presentavano ferite da morsi, come dimostrano le condizioni disperate di Sky, con il muso dilaniato e la zampa in gangrena che il veterinario ha dovuto amputare.

Ad un certo punto della nostra visita abbiamo sentito il pianto di un cucciolo neonato, dopo una ricerca tra i box lo abbiamo trovato, aveva si e no tre giorni e piangeva disperato, divincolandosi sul cemento, non uno straccio per proteggerlo, non un misero giaciglio, abbiamo provveduto noi con una tavola di legno ed una coperta che avevamo con noi a crearne uno di emergenza dove quella creaturina indifesa poteva per lo meno essere più protetto, cani pelle ed ossa, cani ricoperti di parassiti, alcuni box non erano neanche provvisti di copertura per riparare le povere bestiole dal sole cocente o dalla pioggia, ed in quella zona d' inverno c'è neve e si arriva a meno 4 gradi.

Noi eravamo andati lì per cercare di fare anche qualcosa di più, avevamo portato del cibo (rifiutato) e dei teloni per ricoprire i box a cielo aperto ma il gestore Giovanni Mandato, indagato nonché "custode giudiziario", non c'è lo ha permesso. Si è sentito offeso ci ha detto. Lui offeso!

Il canile è stato posto sotto sequestro e va bene, ma poi?

Cosa succederà?

La Padania 26 ottobre 2008

http://www.chiliamacisegua.org/2008/10/26/gli-scheletri-di-ripamolisani/

Gli scheletri di Ripalimosani

La Padania 27 Giugno 2010

Cosa è successo fino ad ora? La signora giustizia si è fatta avanti? Qualcuno è stato licenziato? A qualche altro è stata revocata la convenzione? C'è stata un condanna?
Niente di tutto questo.

Però continuano a morire i cani. Di fame, di stenti, di freddo di incuria. Di indifferenza.

A spese del contribuente.

http://www.chiliamacisegua.org/2010/06/26/la-padania-27-giugno-la-rogna-del-molise/

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