lunedì 7 giugno 2010

La tradizione vinicola in Sicilia: dove nasce la qualità.

Negli ultimi trent’anni il panorama vinicolo nazionale ha subito un cambiamento radicale.

La parola chiave è diventata “qualità”: un termine che va inteso come garanzia di standard produttivi.

All’interno di questo panorama, a fianco di vini dal consolidato prestigio internazionale come i toscani e i piemontesi, si fanno sempre più strada i vini di Sicilia.

Non a caso la Sicilia è oggi la regione prima in Italia, insieme alla Puglia, nella produzione di vini.

Negli ultimi anni, poi, la qualità dei vini di Sicilia, grazie ad opportune e moderne modalità di promozione e comunicazione, ha varcato i confini nazionali per farsi conoscere in tutto il mondo, da Tokyo a Parigi.

Dire vino siciliano è un’espressione relativa dal momento che, come la Sicilia è un mix di culture e tradizioni differenti, anche l’universo vitivinicolo è molto vario.

Dai suoli vulcanici dell’Etna alle colline del trapanese esiste una gran varietà di terreni e di microclimi, ognuno dei quali si traduce in gusti e sapori diversi.

Da qui deriva la gran differenza tra vini come il Nero d’Avola e il Cerasuolo di Vittoria, o tra il Moscato e lo Zibibbo, tutti, però, accomunati dalla corposità e dal gusto deciso e solare.

Per questo motivo la gran varietà di vini di Sicilia si abbina alle portate più svariate: dagli arrosti al pesce, dai formaggi alle carni bianche.

Una qualità nel segno della tradizione finalmente sulle tavole di tutto il mondo.

                                              

 

 

Vini Sicilia – Nanfro

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