giovedì 10 giugno 2010

carcere,senatore Baio,PD:"Siamo al collasso, mancano più di 600 educatori,chiediamo a governo Piano straordinario"


carcere,senatore Baio,PD:"Siamo al collasso, mancano più di 600 educatori,chiediamo a governo Piano straordinario"

 

 

"Condivido protesta volontari che vogliono autosospendersi"

"Le carceri italiane sono le più affollate d'Europa, le più invivibili, con una grave carenza di personale di polizia penitenziaria e fanno registrare il maggior numero di suicidi (24 nei primi mesi del 2010). Inoltre rischiano di essere abbandonate dai volontari, gli unici che sopperiscono alla forte mancanza anche di personale educativo specializzato". Lo dichiara la senatrice del Pd Emanuela Baio
che appoggia la protesta pacifica dei volontari che minacciano di autosospendersi dal servizio ed è prima firmataria di un'interrogazione che fotografa la situazione in cui versa il sistema carcerario italiano. "Condivido l'iniziativa proposta dalla Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia che rappresenta il volontariato carcerario in Italia. La problematica è di vastissime proporzioni e rischia di compromettere il grado di civiltà del nostro Paese. È impensabile che i detenuti attualmente censiti siano una volta e mezzo in più dei posti letto disponibili. In 21 senatori abbiamo presentato un' interrogazione urgente per ottenere spiegazioni e risposte concrete sul perché di un simile sovraffollamento. In questa situazione parlare di rieducazione dei detenuti, funzione assegnata al carcere dalla Costituzione, diventa non solo impossibile ma utopico: 67.593 detenuti a fronte di una capienza di 44.000 posti; 38.337 unità di polizia penitenziaria in forza; solo 9.576 volontari. Questi numeri fanno capire quanto la situazione sia fuori controllo".

"I volontari che operano negli istituti penitenziari - continua Baio - sono costretti ad affrontare le gravissime carenze di personale davanti a una mole di detenuti ingestibile. Ancora una volta parlano i dati: mancano più di 600 educatori, più di 535 assistenti sociali, più di 265 tra psicologi, comunicatori, esperti linguistici, informatici, statistici ed ausiliari. Questo Governo non può incrociare le braccia davanti ad una simile situazione, inasprendo le pene e preferendo il carcere alle misure alternative. Le leggi Gozzini e Smuraglia, se applicate, potrebbero migliorare di molto le condizioni. Chi ha usufruito di pene alternative alla detenzione ha avuto un tasso di recidività del 5 per cento, mentre chi ha scontato tutta la pena è tornato a delinquere 2 volte su 3 (nel 66 per cento dei casi). Chiediamo a questa maggioranza di attivare con urgenza un 'Piano sociale straordinario per le carceri'. È nostro dovere garantire ai cittadini maggior sicurezza e - conclude Baio - restituire ai detenuti concrete opportunità di reinserimento e la possibilità di ricostruirsi una vita".



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