martedì 25 maggio 2010

Esce giovedì 27 maggio per Aereostella, il libro "Destinazione Isola di Wight" di Antonio Oleari.

 

Esce giovedì 27 maggio per Aereostella, il libro “Destinazione Isola di Wight” di Antonio Oleari.

"Il giorno dopo, la mattina presto del 19 agosto 1970, io e Orfeo Bellini seminavamo margherite gialle e blu sulla tangenziale di Milano. Avevamo una settimana esatta di tempo per raggiungere una piccola isola a forma di diamante incastonata al largo di Portsmouth, costa sud dell'Inghilterra".

           
Nel 1970 avevo diciotto anni, una madre groupie scappata di casa, la passione per i Beatles e un amico più grande di me, Orfeo. Odiavo Jimi Hendrix, suonavo il flauto nella banda di quartiere e facevo di tutto per sentirmi un perfetto ragazzo normale. Almeno fino a quando Orfeo non si presentò a casa mia con zaino, sacco a pelo e una cartina stradale dell'Europa. Destinazione: una piccola isola a forma di diamante incastonata nella costa sud dell'Inghilterra. Arrivammo in ritardo, ma ci arrivammo...
26-30 agosto 1970, Festival dell'isola di Wight: c'ero anch'io, insieme a oltre seicentomila ragazzi, catapultato da Orfeo in un mondo che non conoscevo e che mai avrei pensato di amare. Cinque giorni di musica con quelli che, l'avrei scoperto dopo, erano in assoluto i più grandi nomi del rock: Who, Doors, Jethro Tull, Miles Davis, Chicago, Joni Mitchell, Ten Years After, Leonard Cohen, Joan Baez. Suonò anche Jimi Hendrix, me lo ricordo bene. E ricordo bene anche il viso di mia madre quando scoprì che finalmente avevo deciso di cambiare me stesso e non più gli altri.
Qui ho scritto come la musica sia riuscita nell'impresa di rovesciare la mia vita.