giovedì 8 aprile 2010

Sulmona, tensione in carcere: intimidazione con proiettile calibro 9. SAPPE: Sì ai militari per la vigilanza esterna penitenziari


"Leggo con preoccupazione il rinvenimento oggi a Sulmona di una pallottola calibro 9 davanti al portone d'ingresso del carcere. Un episodio analogo avvenne lo scorso febbraio, dopo il suicidio di un detenuto e manifestazioni di intolleranza verso l'Istituzione penitenziaria sono sempre più frequenti, come dimostra il lancio qualche giorno fa di bombe carta nell'intercinta del carcere milanese di San Vittore. Proprio dopo l'attacco di Milano  temiamo possibili attentati ad appartenenti all'Istituzione penitenziaria ed in particolare al Corpo di Polizia. Chiediamo quindi una maggiore attenzione anche da parte delle altre Forze di Polizia sugli obiettivi sensibili come le carceri e una convocazione urgente del Comitato nazionale dell'Ordine e della Sicurezza pubblica sull'emergenza carceri. Ritengo che una prima soluzione urgente potrebbe essere quella di impiegare i militari per i servizi di vigilanza esterna degli istituti penitenziari, stante la carenza di oltre 6mila Agenti di Polizia Penitenziaria dagli organici del Corpo."

E' quanto dichiara Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, dopo il rinvenimento di un proiettile calibro 9 davanti al portone di ingresso del carcere di Sulmona.

"Riteniamo sia il caso di tenere alta l'attenzione verso gli Istituti e servizi penitenziari, intensificando le misure di sicurezza per garantire l'incolumita' di quanti operano all'interno del carcere ma anche dei cittadini. La situazione penitenziaria, come noto, è ogni giorno sempre più critica a causa dell'inarrestabile sovraffollamento, quantificato in oltre 67mila detenuti presenti. Chi paga nell'immediato e in prima persona lo scotto di questa criticità, con condizioni di lavoro particolarmente stressanti e pericolose, sono soprattutto gli Agenti di Polizia Penitenziaria che in carcere lavorano nella prima linea delle sezioni detentive 24 ore su 24. Dobbiamo ovviamente garantire, oltre a quella interna, anche la sicurezza esterna delle strutture carcerarie con una attenta vigilanza da affidare alle Forze Armate, considerato che oggi mancano ben 6mila agenti negli organici del Corpo…"

 

Con cortese preghiera di diffusione

Roma, 8 aprile 2010

 

Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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