mercoledì 28 aprile 2010

L'Inno di Mameli e' dgli italiani o di una casa editrice? Interrogazione

Qui il comunicato online:
http://blog.donatellaporetti.it/?p=1374
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L'Inno di Mameli e' dgli italiani o di una casa editrice? Interrogazione

Intervento della sen. Donatella Poretti, Radicali/Pd

Il diritto di autore va oltre le leggi? E' questa la domanda che mi sono posta quando ho appreso che al consiglio comunale di Messina e alla federazione Pallavolo del Veneto, per aver eseguito in pubblico l'inno di Mameli, e' toccato pagare 100 euro di diritto d'autore. La Siae e' stata implacabile: il noleggio dello spartito, proprieta' della casa musicale Sonzogno, costa quella cifra. Non solo, ma se l'inno viene eseguito in uno stadio, si puo' arrivare a pagare anche 290 euro. C'e' uno specifico tariffario.
Secondo quanto riportato dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), che ha interpellato la Siae, quei 100 euro potrebbero essere dovuti anche se quello specifico spartito non è mai stato utilizzato. Ma come nota l'Aduc, il "Canto degli italiani" non è una complessa composizione sinfonica, ma una melodia che chiunque abbia un minimo di conoscenze musicali puo' arrangiare per il proprio ensemble senza bisogno di noleggiare spartiti (1).
Goffredo Mameli che scrisse il "canto degli italiani" nel 1847 (testo che fu messo in musica da Michele Novaro e che nel 1946 e' diventato l'inno ufficiale della Repubblica Italiana), e' morto da oltre un secolo e nessuno ha titolo al diritto d'autore che si estingue dopo 70 anni dalla morte.
Se chiunque esegue qualsivoglia versione dell'inno nazionale deve pagare i diritti di noleggio di uno specifico spartito proprietario mai utilizzato, di fatto si estendono potenzialmente all'infinito i diritti Siae sul brano musicale che rappresenta più di ogni altro l'Unità d'Italia e la sua storia repubblicana.
Per questo motivo, col senatore Marco Perduca ho rivolto un'interrogazione alla presidenza del Consiglio dei ministri, per sapere:
- se la Siae e l'editore Sanzogno abbiano effettivamente diritto a riscuotere il "noleggio" dello spartito dell'inno nazionale indipendentemente dal fatto che lo spartito in questione sia o meno utilizzato;
- cosa intenda fare per porre rimedio a comportamenti che ostacolano la riproduzione di un importante simbolo della Repubblica, e fanno della "Canzone degli italiani" la canzone di una casa editrice.

(1) http://www.aduc.it/comunicato/vuoi+suonare+inno+nazionale+paga+100+euro+alla+siae_17430.php

Qui il testo completo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=1372

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