martedì 13 aprile 2010

Emergenza carceri. Incontro Ministro Alfano-Sindacati Polizia Penitenziaria

 
E' in corso di svolgimento al Ministero della Giustizia, presso la Sala Livatino, il previsto incontro tra il Ministro Guardasigilli, il SAPPE e le altre Organizzazioni sindacali di Categoria sulle problematiche penitenziarie. Oggetto dell'incontro, al quale partecipa anche il Capo dell'Amministrazione Penitenziaria con poteri di Commissario straordinario di Governo per l'Edilizia penitenziaria Franco IONTA, l'acquisizione di suggerimenti sul piano di edilizia penitenziaria e sulle modalità della sua gestione, in particolare all'interno di strutture penitenziarie già esistenti.

Il Ministro della Giustizia ALFANO ha sottolineato la responsabilità dei Sindacati in questa delicata fase perché facciano pervenire idee e suggerimenti sul Piano carceri, indicazioni che se condivise verranno recepite nel Piano che dovrà essere presentato dal Commissario straordinario Ionta al Guardasigilli entro il prossimo 29 aprile. Ha comunicato che è iniziato l'iter parlamentare per l'esame del provvedimento sull'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno e per la sospensione del procedimento con messa alla prova e che è stato contestualmente avviato l'iter per il bando di assunzione di 2.000 novi Agenti di Polizia penitenziaria. Il Capo del DAP Ionta ha comunicato che in questi giorni si sta costituendo l'ufficio del Commissario straordinario, nel quale possono essere nominate fino a 20 persone. Le assunzioni degli agenti saranno fatte anche attingendo da graduatorie idonei non vincitori precedente concorso. Nell'ordinanza governativa sul Piano carceri c'e' un comitato interministeriale di controllo su cio' che fara' il Commissario straordinario, presieduto dal ministro Alfano.

"La situazione è particolarmente allarmante" sottolinea Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (la prima e più rappresentativa Organizzazione di Categoria). "Oggi abbiamo più di 67mila detenuti in strutture carcerarie con una capienza regolamentare di poco superiore ai 43mila posti letto, a tutto discapito della dignità umana dei reclusi che deve'essere comunque garantita ma soprattutto delle difficoltà operative e lavorative delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, sotto organico di oltre 6mila unità.  Auspico che il Piano carceri del Governo trovi una prima urgente applicazione nelle parti in cui si prevedono interventi normativi finalizzati ad assumere 2mila Agenti di Polizia Penitenziaria e a introdurre la possibilità di detenzione domiciliare per chi deve scontare solo un anno di pena residua e di messa alla prova (eventualmente avvalendosi anche di procedure di controllo come il braccialetto elettronico, che ha finora fornito in molti Paesi europei una prova indubbiamente positiva) delle persone imputabili per reati fino a tre anni, che potranno così svolgere lavori di pubblica utilità. In questo contesto di elevate criticità, rinnovo il mio auspicio per una svolta bipartisan di Governo e Parlamento con obiettivo una nuova politica della pena, necessaria e non più differibile, che 'ripensi' organicamente il carcere e l'Istituzione penitenziaria, per varare una legislazione penitenziaria che preveda un maggiore ricorso alla misure alternative alla detenzione, delineando per la Polizia Penitenziaria un nuovo impiego ed un futuro operativo, al di là delle mura del carcere, parallelamente all'affermarsi del suo ruolo quale quello di vera e propria polizia dell'esecuzione penale."

Il SAPPE ha parlato anche di una soluzione alternativa per l'edilizia penitenziaria. Ancora CAPECE: "E' un progetto che riguarda un "sistema modulare", vale a dire un edificio in acciaio, con grandi capacità di resistenza agli agenti atmosferici, agli attacchi chimici o ad altri processi deteriorativi, che può essere sopraelevato senza particolari misure strutturali e con costi competitivi e tempi di esecuzione estremamente rapidi. Si tratta di edifici con 600 posti letto costruibili  in quattro mesi,  con un costo inferiore ai 20 milioni di euro, e posti in opera in soli 7 mesi. E questa potrebbe essere una prima rapida soluzione per deflazionare le affollate carceri italiane".

 

Con cortese preghiera di diffusione

 

Roma, 13 aprile 2010

 

Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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