lunedì 11 gennaio 2010

L’IDV chiede le primarie a Sarzana

La Spezia,lì 11.01.2010

 

Spettabile Redazione,

di seguito Vi trasmetto comunicato stampa.

Nel ringraziarVi per la Vs. gentile attenzione,

colgo l'occasione per salutarVi cordialmente.

Maurizio FERRAIOLI

Tel.329-8256232 

 

 

 

L'IDV chiede le primarie a Sarzana

L'IDV, apprendendo con soddisfazione le dichiarazioni dell'On. Bindi e dell'On. Franceschini sulla inderogabilità statutaria delle elezioni primarie e sul ruolo di garanzia che svolgono verso le indicazioni provenienti dalla società civile, chiede al centro-sinistra di dimostrare la medesima sensibilità politica in occasione delle prossime comunali che coinvolgeranno l'importantissima piazza di Sarzana.

Inutile dire che l'Italia dei Valori è ormai stanca, in nome della lealtà che la lega agli alleati, di ascoltare laconiche dichiarazioni di principio o interessanti ricognizioni intellettuali come quelle che provengono da Giorgio Pagano, se in fase elettorale vengono poi continuamente disattese da meccanismi divisori che considerano la condivisione e la consultazione della base come avventure rischiose ed inutili.

Quello che risulta francamente incomprensibile è che molti amministratori di sinistra non riescano a comprendere che il rilancio del contesto politico nazionale o provinciale non è legato al marketing delle primarie come espressione delle correnti, ma alla trasformazione culturale che la classe dirigente potrebbe saper esprimere, se davvero avesse intenzione di cogliere nell'idealità dei cittadini lo snodo della ricostruzione del nostro tessuto sociale. Particolarmente problematico, perché scosso più di altri dal rapidissimo avvitamento della modernità tecnica, globale e post-ideologica.

Prendere in mano il Paese non significa declinare sterili rapporti di forza, che inaspriscono le nostre migliori risorse morali, non significa intendere il realismo della politica come atteggiamento paternalistico verso la società civile e chiuso alla comprensione della realtà. Questo è il terreno culturale di Berlusconi, convinto che l'elettorato sia ormai ineluttabilmente vincolato al vuoto pneumatico delle sue tv, ai bisogni consumistici e alle paure che i media hanno saputo sapientemente creare. Il popolo come idea impropria dei cittadini. Svuotati, frammentati, impotenti nella reale decifrazione dei loro diritti e dei loro ruoli, poiché privati progressivamente degli strumenti, anche morali, utili a riconoscerli. Normalmente l'indebolimento dell'identità sociale, proiettata non a caso in senso univocamente consumistico, genera autoritarismi psicologicamente forti.

Il centro sinistra non può giocare in questo spazio, non può usare la fine delle fase ideologica per annegare in un continuo frazionamento che esaurisce le sue tradizionali corde etiche.

Spiace che sia l'IDV a dover ricordare che l'unica, vera rivoluzione politica della storia di questo Paese sia stata la rivoluzione culturale di Enrico Berlinguer. Uomo distante, se pur pragmatico, dall'evanescenza di qualsiasi strumento politico che si ponesse come autoassolutorio rispetto agli errori della classe dirigente. E giocare con le primarie è un errore, innanzitutto morale. Poiché dà la sensazione ai cittadini che le divisioni interne, sprofondate in contrasti distanti dai loro effettivi bisogni, sono oltraggiose nei confronti della reale tutela delle necessità quotidiane e improponibili come modelli etici a cui aspirare.

L'Italia dei Valori chiede con forza un'inversione di passo.

Immediata, forte e rispettosa della tensione morale e dei contenuti che spesso i cittadini, pur stanchi e delusi, continuano generosamente a portarci.

Non solo è giusto che a Sarzana si svolgano le elezioni primarie, ma è indispensabile che in questo momento il voto sia espressione autentica della saldatura che intercorre tra i candidati e il territorio. Ed è indispensabile che, al di là dei contenuti, coloro che si proporranno giochino la loro partita all'interno di uno spazio etico comune, che abbia la forza, una volta per tutte, di dimostrare che la nostra visione del futuro è più forte, necessariamente, delle nostre divisioni.

Il Coordinatore provinciale IDV                                             Il Presidente provinciale IDV

     Maurizio Lipilini                                                                        Stefano Romeo




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