venerdì 8 gennaio 2010

La Melanconia di Roberto Gigliucci

L'Associazione Frascati Poesia in collaborazione con il Comune di Frascati, Assessorato alle Politiche Culturali, presenta il prossimo 15 gennaio dalle ore 17.30 presso la Sala degli Specchi di Palazzo Marconi il volume di Roberto Gigliucci dal titolo "La melanconia. Dal monaco medievale al poeta crepuscolare" (Rizzoli editore, 2009). Gigliucci è ricercatore di Letteratura Italiana, Dipartimento di Italianistica e Spettacolo, Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Ha pubblicato testi ed articoli di saggistica e critica letteraria, a partire dal 1989, con le più prestigiose case editrici italiane e riviste di settore e documentari per la RAI.. Pregevoli i suoi studi su autori quali Pavese, Pasolini, Gadda e Parise. Attualmente si sta occupando a fondo del teatro secentesco a Roma e della librettistica barocca. «La melanconia è la gioia di sentirsi tristi», scriveva Victor Hugo mentre è di Thomas Gray l'incipit «Melanconia lo volle a sé devoto». La melanconia è uno stato d'animo che spesso accompagna l'intera esistenza dell'uomo. «Per secoli il letterato europeo ha amato, e ama tuttora, definirsi "melancholicus", considerando questa "condizione" un dato fondamentale della propria identità. Se oggi la parola "melanconia" evoca prevalentemente quella lieve forma di depressione d'animo, che vira quasi al dolce, al piacevole, questo sostantivo ha nel passato della nostra letteratura una storia articolata che delinea una varietà di infiniti atteggiamenti oscillanti tra la cupa disperazione e lo sberleffo irridente: i diversi modi in cui l'uomo da sempre reagisce al male e al disastro. Dal Medioevo al Novecento, gli sguardi di Dante, Montaigne, Tasso, Milton, D'Annunzio e Saba, tra gli altri, hanno sondato i territori della melanconia in tutte le sue manifestazioni e trasformazioni, offrendoci di volta in volta un variato riflesso della nostra storia e della nostra cultura, italiana ed europea. Per capire la vastità e la complessità di questo fenomeno, polimorfo e spesso contraddittorio, Roberto Gigliucci costruisce un percorso antologico avvincente e ricco di suggestioni attraverso l' "inchiostrosa sostanza" di cui la melanconia ha lasciato traccia». Accompagneranno la presentazione del volume, gli esaustivi interventi di Novella Bellucci, Biancamaria Frabotta e Renzo Bragantini.