giovedì 10 dicembre 2009

Dopo denuncia Verdi l'Italia dei Diritti ribadisce il suo no al nucleare

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COMUNICATO STAMPA

Dopo denuncia Verdi l'Italia dei Diritti ribadisce il suo no al nucleare

L'opinione del vicepresidente Roberto Soldà e del responsabile per l'Ambiente del movimento Alberto Maria Vedova sui costi economici e sociali di una scelta discussa


Roma, 10 dicembre 2009 - "Assurdo imporre con la forza una cosa alla quale, vent'anni fa, si è detto di no con un referendum. Il Governo non può ignorare la volontà del popolo". Questo l'amaro commento del vicepresidente dell'Italia dei Diritti Roberto Soldà in seguito alla denuncia dei Verdi sull'individuazione dei siti indicati per la costruzione delle nuove centrali nucleari in Italia. Nonostante la smentita dell'Enel circa l'indicazione precisa dei luoghi che ospiteranno le centrali stesse, il movimento presieduto da Antonello De Pierro coglie l'occasione per ribadire la sua ferma opposizione al nucleare. "Inammissibile - prosegue Soldà - che decisioni così importanti vengano prese senza coinvolgere gli enti locali e i comuni, in ogni caso una scelta infausta che ripropone sistemi obsoleti quando la tecnologia offre soluzioni più ecologiche e sicure. In più - chiosa polemico il vicepresidente del movimento - oltre il danno la beffa visto che sembrerebbe che per finanziare la costruzione delle centrali si caricherebbero in modo truffaldino le bollette dei cittadini. Se a pagare dobbiamo essere noi, sarebbe opportuno farlo con il nostro consenso e per energie pulite: saremmo tutti più contenti se i nostri soldi fossero ben spesi". Alle parole del vicepresidente Soldà si associa il responsabile per l'Ambiente dell'Italia dei Diritti Alberto Maria Vedova che aggiunge: "Proprio mentre a Copenhagen si sta discutendo sulle sorti climatiche del Pianeta, in Italia c'è ancora chi fa finta di non comprendere, o forse davvero non capisce. Il Governo continua a portare avanti l'ipotesi del nucleare senza prendere in considerazione le energie rinnovabili che hanno un enorme potenziale a livello energetico, dal punto di vista economico e per i numerosi posti di lavoro che andrebbero a creare. Il nucleare, oltre ad essere pericoloso per l'ambiente e per la salute, comporta costi aggiuntivi perché saremo noi a pagare i contribuiti per la loro inutile e lunghissima costruzione. L'Italia dei Diritti - conclude Vedova - invita tutti gli Italiani a scendere in piazza e a dire no al nucleare e sì alle energie rinnovabili".


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