lunedì 7 dicembre 2009

Casa alloggio per anziani: Lettera aperta di giovani tellaresi



Francesca Battistelli (fsbatti@libero.it - 349.7621210)

Tellaro contro gli anziani???
Dopo aver visto la gente del paese dove vivo diffamata in prima pagina sul Corriere della sera, su diversi telegiornali nazionali (escludendo il servizio del TG2) e sulla trasmissione Mi manda Rai Tre, ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa che desse a tutta la vicenda un punto di vista diverso, non ancora ascoltato.
Il motivo?
La cittadinanza di cui faccio parte, più o meno 300 anime durante i mesi invernali, è stata vitima di una strumentalizzazione senza precedenti (da queste parti si intende).
L’accusa è gerontofobia (o qualsiasi altra accezione piaccia ai giornalisti per indicare l’odio verso gli anziani).
Infatti, per aver avuto la sfrontatezza di contestare le decisioni prese relativamente allo sviluppo economico del borgo (in maniera democratica e mai violenta), siamo stati descritti come un insieme di VIP snob che non vogliono la propria vista rovinata dalla presenza di persone di una certa età che hanno la faccia tosta, sempre secondo la visione dei media, di aggirarsi libere per il paese.
Prima di spiegare meglio tutta la vicenda e per fare in modo di non creare fraintendimenti, vorrei fare da subito un paio di precisazioni:
*Chi scrive appartiene al comitato di liberi cittadini che si oppone al progetto della casa di riposo
*La quasi totalità dei Tellaresi accudisce i propri parenti anziani in modo che si sentano a loro agio nella propria casa o al di fuori di essa, fino a quando la salute rende tutto questo possibile (lo si nota dal gran numero di badanti che si aggirano per il paese)
*Nessun membro del comitato ha mai sostenuto di non volere anziani a Tellaro (specie perchè “rovinano il turismo”)
Il comitato di cui faccio parte è nato per far sentire la voce dei cittadini di Tellaro alle istituzioni responsabili dello sviluppo economico del territorio e della sua tutela. Tellaro non vive né di industria, né di agricoltura, ma di turismo e le caratteristiche naturali della costa o della collina sono perciò la base su cui fondiamo la nostra economia.
Dai cittadini del paese (non dal comitato) è stato chiesto, attraverso gli organi competenti, un incontro con l’amministrazione comunale per discutere dello sviluppo economico del borgo, in particolare delle attività che secondo la visione politica dovranno sorgere nella piazza centrale del paese, unico vero luogo pubblico di aggregazione che possediamo.
Gli eventi che avrebbero dovuto condurre ad un confronto pubblico mai avvenuto, sono stati:
*Il cambio di destinazione d’uso dell’edificio che ospitava uno dei tre bar presenti nella piazzetta, prontamente riconvertito in un insieme di appartamenti, ognuno dei quali dotato di posto auto raggiungibile attraversando in macchina la piazza;
*Il cambio di destinazione d’uso del ristorante “Nta‘ Grita“, che verrà annesso ai volumi dell’ormai famosa casa di riposo.
La manifestazione di dissenso espressa dal comitato è partita proprio da questi presupposti. Si noti che non è mai stata messa in discussione la legalità (sia dal punto di vista procedurale, sia da quello degli intenti) dell’operato degli imprenditori che hanno investito nelle attività precedenti, ma ad essere sotto osservazione da parte dei cittadini era ed è l’operato dell’attuale amministrazione comunale.
Chiudere un bar ed un ristorante, è forse il modo giusto per fornire servizi ad un borgo che conta sempre meno residenti effettivi (chi abita a Tellaro 12 mesi l’anno)?
È forse un modo di investire nel turismo che la mia mente non arriva a comprendere?
Oppure è una manovra diversiva per fare in modo che ragazzi, nati e vissuti qui, possano ritornare a lavorare nel loro paese natale?
Queste domande volutamente sarcastiche avrebbero dovuto essere poste direttamente a sindaco e assessori e risolte in un contesto di politica locale.
Ecco invece cos’è successo…
La prima pietra è stata lanciata da un articolo dettato ad una giornalista del Secolo XIX, totalmente privo di contraddittorio, che titolava “Il borgo dei vip non vuole vecchi in carrozzina”.
Già a questo livello rilevo una leggerissima contraddizione.
Chiunque conosca davvero Tellaro sa che la maggioranza dei veri residenti ha un’età tale da avere dei figli di almeno 25 anni.
Che in questo piccolo borgo, patria del polpo campanaro, ci sia una malattia genetica che conduce alla violazione dell’istinto di autoconservazione?
Secondariamente, mi sembra che additare come VIP persone che vivono in un posto meraviglioso solo grazie ai loro nonni, che hanno “studiato”, non per diventare manager di alta finanza, ma per ambire alla carica di contadino, spaccandosi la schiena nei campi, personalmente lo trovo veramente fastidioso. I veri VIP saranno semmai quelli che ospiterà la casa di riposo, visto che si parla di una retta mensile superiore ai 4000€.
Inoltre, come già argomentato abbondantemente in precedenza, nessuno ha mai attaccato gli anziani, specialmente considerandoli anti estetici a fini turistici.
A livello locale, sono poi seguiti diversi altri articoli di solidarietà agli anziani da parte di diverse associazioni, credo ingannate dal taglio fornito da articoli come il precedente. Fin qui sembrava che la questione si limitasse alla polemica necessaria a tenere a galla giornali fortemente legati all’ambito provinciale come Il secolo XIX e La Nazione.
Il paese intero, a volte confuso col comitato, cominciava però ad essere accusato di razzismo fine a sé stesso, fino a quando il Corriere della sera ha elevato le accuse a livello nazionale, dedicando parte della prima pagina (il 2 Dicembre del mese corrente) ad un articolo titolato “Tellaro, il paese che non vuole gli anziani”.
La notizia a quel punto era stata confezionata per avere rilevanza nazionale: un intero paese si scagliava contro una delle categorie più deboli dell’intera società. Questa è stata l’unica leva utilizzata per far rimbalzare il fatto su Internet, radio e televisione: parlare di noi come di un paese razzista è l’unico punto di vista che è stato preso in considerazione per rendere la notizia eclatante e spettacolare.
Nessuno dei signori giornalisti che lavorano nei media citati (escludendo ancora una volta la redazione del TG2) è entrato nel merito della questione che spinge l’intera cittadinanza di Tellaro a criticare, non la casa di riposo, ma la scelta di permettere che fosse collocata nel cuore del paese.
A questo punto proviamo ancora una volta a porre la domanda che ancora non siamo riusciti a porre, perchè inascoltati o volutamente ignorati.
Quale futuro ci sarà per noi e per il nostro paese?

Un Tellarese


Michele Cabano
Monia Tellarini
Valentina Bacci
Francesca Battistelli
Stefano Battistelli
Francesco Cavallo
Paolo Fiore
Federico Varese
Matteo Varese
Alessio Morelli
Manjola Stakaj
Lia Azzarini
Riccardo Azzarini
Melissa Farrell
Alessandra Serpe

Francesca Battistelli (fsbatti@libero.it - 349.7621210)