sabato 14 novembre 2009

La Masseria Galeone apre le porte all'Ambasciatore dell'Oman

L'AMBASCIATORE DELL'OMAN SALUTA MARTINA CON UN ARRIVEDERCI 

Si è conclusa nella mattinata di mercoledì  11 novembre 2009 la visita dell'Ambasciatore del Sultanato dell'Oman, Said Nasser Al-Harty, ospite da lunedì 9 della Basilica di San Martino 

      Con l'incontro alla Masseria Galeone con il Corpo Forestale dello Stato si è conclusa mercoledì 11 novembre 2009 la visita a Martina Franca dell'Ambasciatore del Sultanato dell'Oman, Said Nasser Al-Harty, ospite dalla Basilica di San Martino. Un incontro fortemente voluto Da Don Franco Semeraro e che è stato reso possibile grazie a tre componenti degli Amici della Collegiata: il Presidente Franco Marangi, Giovanni Simeone e Giovanni Carrieri.

        Una breve fermata all'azienda tessile Nardelli, per poi dirigersi alla Masseria Galeone, sede del Corpo Forestale dello Stato dove vengono allevati più di 210 esemplari di cavallo murgese.

      Qui l'Ambasciatore Said Nasser Al-Harty, assieme al vescovo Pagano - prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano – giunto a Martina Franca per i festeggiamenti del Santo Patrono, hanno potuto ammirare i risultati del duro lavoro che da anni il Corpo Forestale porta avanti nella tutela del nostro patrimonio naturale e faunistico. Proprio in questa oasi, incastonata nella campagna tra Martina Franca e Noci, gli uomini della Forestale hanno messo a segno – come ha spiegato il vice questore aggiunto del Corpo della Forestale Pio Raffaele Manicone - un obiettivo unico in Italia, addestrando questi magnifici cavalli autoctoni con il metodo della cosiddetta "doma dolce". Il centro è stato istituito nel 2002, ma i risultati sono già notevoli. «La sperimentazione del metodo della "doma dolce" - spiega il comandante all'Ambasciatore e ai presenti - ha portato a importanti risultati: il cavallo salta senza testiera, né morso, né redini; sa stare tranquillo fra la gente. Un risultato reso possibile dal fatto che lavoriamo con cavalli nati, allevati, selezionati e addestrati nell'ambito della nostra struttura, dove è stata realizzata l'intera filiera. Per noi - dice il Comandante - è un partner più che un cavallo

      L'Ambasciatore Said Nasser Al-Harty ha continuato la scoperta del complesso, visitando i box affacciati su una corte, grandi, puliti, arieggiati, la zona lavaggio e infine la selleria, dove ancora si respira il profumo intenso del cuoio.

      Una visita, quella al maneggio, che ha molto colpito Sua Eccellenza, che ha ricordato come nella società del Sultanato dell'Oman il cavallo rivesta tuttora un ruolo fondamentale: è il numero di cavalli a decretare ancora oggi il livello sociale di una famiglia e sempre solo a questo animale gli omaniti riservano un omaggio funebre e una sepoltura simile a quella degli umani.

     Un amore comune, quindi, quello per i cavalli che sancisce ulteriormente il legame tra il Sultanato dell'Oman e la città di Martina Franca: l'ambasciatore ha infatti auspicato che oltre a legami di carattere economico, tra le due realtà si creino rapporti proficui da un punto di vista umanitario e sociale.

Estremamente positivo quindi il giudizio sulla città dell'ambasciatore Said Nasser Al-Harty che non conosceva Martina Franca e ne è stato colpito non solo per la bellezza, ma anche sorpreso dalla ricchezza dei panorami, dall'accoglienza calorosa e dalla fervida vita culturale e musicale della cittadina. L'unico rammarico espresso dall'ambasciatore è stato quello di non aver conosciuto prima Martina, perdendo così l'occasione di far conoscere la cittadina barocca al Sultano dell'Oman, in visita l'anno passato alla città di Bari.

Il Sultano, che definisce la musica "il cibo dell'anima" – come riportato dall'Ambasciatore – avrebbe, infatti, apprezzato l'intensa attività di promozione in ambito musicale in cui si adoperano molte realtà martinesi, prime fra tutte la Fondazione Paolo Grassi e la Ditta Marangi Strumenti Musicali.