lunedì 30 novembre 2009

L'ennesimo appello per l'amianto di Oricola, Carsoli e dintorni


LA PREMESSA:

esposti e denunce, ispezioni ed analisi, ordinanze e ingiunzioni, sequestri
e processi… ma ad oggi e da decine d'anni l'amianto e tutti gli altri
rifiuti pericolosi giacciono sul territorio e si diffondono nell'aria di
Oricola, Carsoli e dintorni, dove essi, tuttora ed in ogni momento, di ogni
giorno, incombono, gravi, pericolosi, terribili, cancerogeni.

- Si tratta di un capannone. ex fornace Corvaia in località Golfarolo,
Comune di Oricola (AQ). di oltre 10000 mq di estensione; la struttura,
abbandonata, fatiscente e prossima al crollo, è caratterizzata dalla
presenza di enormi quantitativi di amianto in matrice friabile ed altri
rifiuti pericolosi per la salute pubblica e l'ambiente;

- ispezioni ed esami effettuati dalle competenti Agenzia per l'ambiente e
ASL ne hanno accertato e certificato il pericolo per la popolazione;

- il 30 Novembre 2006 il Comune di Oricola intima al proprietario del sito
di provvedere alla messa in sicurezza dell'immobile e dei materiali
pericolosi; l'ingiunzione rimane disattesa;
- con l'Ordinanza del 13 Settembre 2007 l'Amministrazione di Oricola ordina
alla proprietà di rimuovere i materiali contenenti amianto e di provvedere
alla bonifica del territorio secondo le leggi vigenti;

- si registrano ed apprezzano intanto numerose esortazioni e moniti, per
interventi di messa in sicurezza, da parte di: Dipartimento della Protezione
Civile di Roma, Prefettura dell'Aquila, Regione Abruzzo e Amministrazione
Provinciale dell'Aquila;
- con l'Ordinanza del 13 Marzo 2008 l'Amministrazione di Oricola rinnova
quanto previsto dall'omonima precedente disposizione;
- le Ordinanze sindacali vengono trasmesse alla Procura della Repubblica per
l'accertamento di eventuali responsabilità penali;
- il 26 Marzo 2008 la struttura dell'ex fornace e la relativa area di
pertinenza sono poste sotto sequestro penale da parte di GdF e NOE su
mandato del sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano;
- constatata l'inottemperanza alle predette Ordinanze, l'Amministrazione
Comunale, in presenza di accertati elementi di pericolosità, provvede, in
via sostitutiva e d'urgenza, alla realizzazione di una recinzione in rete
metallica dell'intera area;
- a seguito del decreto di citazione in giudizio del proprietario nel
procedimento penale da parte della Procura della Repubblica, il Comune di
Oricola si costituisce parte civile nel processo contro la parte
inottemperante;
- il Comune di Oricola dichiara che, nel caso fosse chiamato ad esercitare
poteri sostitutivi in ordine a quanto disposto nelle citate Ordinanze,
provvederà a destinare i fondi necessari alle opere di rimozione,
smaltimento e bonifica, secondo preventivi di spesa già acquisiti,
iscrivendone l'importo nel bilancio di previsione 2009;
- il 31 Ottobre del 2008 si tiene, presso il Tribunale di Avezzano, la prima
udienza;

- a settembre 2009 il Comune vince la causa, il processo si conclude con la
condanna, per inquinamento ambientale, del proprietario del sito ad un anno
e due mesi di reclusione, al pagamento di settemila euro, al risarcimento di
ventitremila euro spesi per la recinzione; al proprietario viene altresì
intimato di bonificare l'area in parola che, intanto, è stata confiscata.

E' sempre più urgente e indifferibile un intervento risolutivo, nel rispetto
della sentenza emessa, delle Ordinanze Sindacali, delle leggi vigenti ed in
particolare del Decreto Legislativo 152/2006 in materia di rifiuti
pericolosi.

L'intervento, già e più volte sollecitato dalla Protezione Civile, dalla
Regione Abruzzo, dalla Provincia e dalla Prefettura di L'Aquila è quello di
una corretta, integrale e definitiva rimozione delle sostanze pericolose e
della bonifica del territorio.

Si fa perciò ancora e nuovamente appello a tutte le Istituzioni affinchè
diano concretezza alle disposizioni previste e portino a soluzione una
vicenda gravissima e intollerabile di salute pubblica violata e di diritti
ambientali calpestati.

LA CONCLUSIONE:

esposti e denunce, ispezioni ed analisi, ordinanze e ingiunzioni, sequestri
e processi… ma ad oggi e da decine d'anni l'amianto e tutti gli altri
rifiuti pericolosi giacciono sul territorio e si diffondono nell'aria di
Oricola, Carsoli e dintorni, dove essi, tuttora ed in ogni momento, di ogni
giorno, incombono, gravi, pericolosi, terribili, cancerogeni.

Cordialmente

Virgilio Conti