Francesco Pietrarota Francesco Pietrarota Francesco Pietrarota Francesco Pietrarota
caro papà,
quante cose mi stanno succedendo..
quante volte mi sento senza scopi, solo, abbandonato (anche se so bene che non è così..),
vivo alla giornata travolto dagli impegni di lavoro. Tante persone, a cominciare dai Clienti, mi dimostrano attestati di stima, riconoscenza..
Ma non tutto è rosa e fiori: vivo per lavorare. Dalla mattina alla sera, se non fino alla notte.
E questa dedizione spesso non è vista (o compresa dai colleghi) o tanto meno percepita dai capi.
è dura, papà.
e poi sai quanto mi senta solo senza l'amore..
i momenti peggiori sono quando ritorno qui a casa. e resto solo.
la casa che hai visto solo per foto, la casa x la quale ho sentito le tue ultime parole di augurio.
ho 40 anni compituti ma mi sento così perso senza di te.
e così in colpa per non riuscire a dare il giusto supporto a mamma e.. "etto".
Anzi, come al solito, sono più io che ricevo..
Papà... la mia è una vita di sensi di colpa, nonostante l'impegno a cercare di fare sempre del mio meglio in tutto e con tutti.
Papà lasciami questa percezione della tua vicinanza.
Sento tutto il tuo affetto, le tue parole dagli amici che ho trovato qui. Come se mi avessi affidato a loro. Ma nonostante tutto la disperazione è sempre fortissima. Mese dopo mese.
Aiutami nel cercare di trovare un equilibrio e diventare un vero supporto per mamma.
Ora forse lo sai che tu non hai avuto nessuna colpa. Non ti sei mai trascurato, il destino o Dio, che inseguo da una vita, hanno deciso così.
Io non dimenticherò mai gli ultimi tuoi passi, le tue ultime soffiate nella macchinetta, il tuo sorriso rassicurante e i tuoi occhi vivi, nonostante sapessi...
Non dimenticherò mai quell'ultima domenica pomeriggio passata in clinica in cui sono crollato ed ho dormito accanto a te con un sonno che sembrava ristorarmi dalla stanchezza di anni.
Papà facciamo un'altra partita a calcio balilla?
Tu in porta, io in attacco..