giovedì 26 novembre 2009

Aumento decessi per smog a Milano, le proposte dell'Italia dei Diritti

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COMUNICATO STAMPA


Aumento decessi per smog a Milano, le proposte dell'Italia dei Diritti

Ad analizzare le pericolose conseguenze Alberto Maria Vedova e Manlio Caporale, rispettivamente responsabili per l'Ambiente e per la Sanità del movimento


Milano, 26 novembre 2009 - "Lo studio non mi sorprende affatto, pur considerando i numeri e le tragiche statistiche che inevitabilmente tendono a salire". Questo il commento di Alberto Maria Vedova, responsabile per l'Ambiente dell'Italia dei Diritti, su quanto emerso dallo studio del 'Progetto EpiAir', coordinato da France¬sco Forastiere, che lancia l'allarme sulle conseguenze mortali dei tre maggiori fattori inquinanti - polveri sottili, biossido d'azoto e ozono - che solo a Milano provocherebbero l'aumento dell'8,8 per cento dei bambini ricoverati e l'incremento del rischio di morte per la popolazione. Prosegue l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro che spiega: "Sono stati più volte provati gli effetti nocivi delle polveri sottili sulla salute dell'uomo e sull'ambiente ma nulla è stato fatto. È sconcertante pensare che nessuno prenda dei provvedimenti seri in merito o che si diano soltanto degli inutili contentini come ad esempio l'Ecopass che, oltre a non diminuire lo smog nella città, non è servito neanche a ridurre il parco macchine. Il problema - incalza Vedova - resta soprattutto perché le amministrazioni non fanno nulla per migliorare la mobilità urbana, come aumentare il trasporto pubblico su ferro o investire in tecnologie sostenibili. Rinunciare all'automobile diventa una scelta sempre più difficile, nonostante i vantaggi che si avrebbero per la salute e per il portafogli. Il cittadino, invece, continua ad utilizzare il mezzo proprio pur soffrendo dei numerosi disagi derivanti dalle ore di traffico, dallo smog e dai costi elevati. L'uso razionale dell'energia e il trasferimento tecnologico di metodologie e sistemi innovativi ad alta efficienza energetico ambientale nei settori industriale, civile-terziario e trasporti sarà la sfida del futuro per il nostro Paese, che dovrà cominciare a mettersi al passo con gli altri. A soltanto dieci giorni dall'inizio dei negoziati dell'Onu sui cambiamenti climatici - chiosa polemico Vedova - mi chiedo che figura farà l'Italia, rappresentata ancora da Silvio Berlusconi e dalle sue politiche energetiche basate su nucleare e termovalorizzatori". Gli fa eco il responsabile per la Sanità dell'Italia dei Diritti Manlio Caporale che, premendo sulle pericolose conseguenze per la salute, aggiunge: "Purtroppo i dati sono reali, al di là delle percentuali, l'inquinamento fa registrare un aumento della mortalità derivante dalle varie patologie ad esso connesse nonché un notevole incremento di malattie respiratorie come asma, rischio di tumori e allergie. Il vero problema è che non c'è una vera prevenzione perché la si considera solo come una spesa. Chi ragiona così però non tiene conto dei ben più elevati oneri sociali che rappresentano i malati per lo Stato: un paziente costa almeno dieci volte di più di quanto si spenderebbe per la difesa dell'ambiente. Certo, i vantaggi si notano dopo anni, ma deve entrare nella logica dei politici che la prevenzione è un investimento e non un costo. Occorre però una politica mirata: a partire da norme e pene severissime per le industrie che avvelenano l'aria e piani funzionali per la mobilità nelle grandi città atti a ridurre in maniera significativa l'inquinamento derivante dall'uso eccessivo delle automobili. E' necessario dare priorità agli interessi dei cittadini e non a quelli delle aziende".


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