sabato 12 settembre 2009

COMUNICATO STAMPA 13.09.2009 - ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA

ITALIA DA FAR WEST: PER UN PUGNO DI VOTI SI TACE SUI PRIMI
MORTI E FERITI PER ARMI DA CACCIA!

ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA


COMUNICATO STAMPA - 13 SETTEMBRE 2009

ITALIA DA FAR WEST: PER UN PUGNO DI VOTI SI TACE SUI PRIMI
MORTI E FERITI PER ARMI DA CACCIA!

13.09.2009

PREAPERTURE TRAGICHE: CRONACHE DI VITTIME ANNUNCIATE.
Le vittime delle armi da caccia come al solito sono
considerate vittime di serie B. Perchè non si deve sapere,
non si deve parlare! Eppure già con le preaperture, ovvero
pochi giorni destinati a cacciare alcune specie, siamo di
nuovo a registrare questa tragica conta di morti, feriti ma
anche abusi contro le persone da parte di chi detiene
un'arma da caccia.
Chi porta a conoscenza questi drammatici dati, dal mondo
venatorio è tacciato di fare allarmismo strumentale e
fazioso. Eppure i fatti di cronaca si susseguono
drammaticamente e non si possono confutare in quanto
accessibili da chiunque voglia cercare la verità dei fatti
dalla "cronaca nera".

"L'Associazione Vittime della Caccia continuerà
quotidiamente la sua attività di monitoraggio e
informerà l'opinione pubblica affinché finalmente si
possa prendere atto di questo assurdo e inconcepibile
fenomeno sporco di sangue, avallato da molti politici per un
pugno di voti" dichiara la presidente Daniela Casprini, che
aggiunge "proprio alla riapertura dei lavori in Senato per
la discussione del testo unificato DDL Orsi, sarà
opportuno che le forze politiche si rendano conto quanto
necessario sia invece osteggiare e bloccare qualsiasi
tentativo ulteriore di liberalizzazione della caccia e di
conferimento alle organizzazioni venatorie della gestione
dell'intero territorio nazionale".

Ma vediamo i fatti di cronaca già macchiati di rosso
sangue in queste pre-aperture:
- A Comiso, in Sicilia, già il primo giorno (3 settembre)
un cacciatore 37enne è stato ferito da un compagno di
battuta al torace e al viso;
- Sempre in Sicilia, a Butera (Caltanissetta) il 9 settembre
un cacciatore di soli 23 anni di Licata è morto per il
colpo di fucile alla gola sparato da un altro cacciatore;
- A Recoaro (Vicenza), in circostanze ancora da chiarire, un
44enne con la passione venatoria è stato trovato cadavere
in un bosco, ucciso da un colpo di fucile da caccia (notizia
del 6 settembre);
- A Sant'Antonio, in provincia di Ravenna, una scarica di
pallini di piombo investe in peno volto da distanza
ravvicinata una povera donna di 46 anni ferendola molto
gravemente (notizia del 7 settembre);
- Il 9 settembre, in provincia di Brindisi, un agricoltore
di 45 anni viene ucciso con due colpi d'arma da caccia
diretti al volto in circostanze ancora da appurare;
- Sempre il 9 settembre alle 8 di mattina, a Mirto (Cosenza)
un uomo di 32 anni, fermo ad un semaforo sulla statale 106
Jonica, viene colpito alla testa da un fucile da caccia: è
in coma.
Ma non solo, ancora una volta un minorenne paga per la
detenzione e un uso disinvolto delle armi da caccia: una
ragazzina di 16 anni di Spoleto è morta maneggiando il
fucile da caccia del padre in casa (notizia del 9
settembre).
Inoltre, come non ricordare Giuseppe Vitale, il povero
bambino di 12 anni colpito da un fulmine nelle campagne tra
Caltanissetta e Riesi (notizia del 10 settembre) condotto da
due adulti nelle battute di caccia di questa tragica
pre-apertura siciliana... Fatalità questa, certo. Ma con
quale animo si può pensare di condividere un'attività
tanto pericolosa con una creatura ancora inconsapevole dei
rischi cui va incontro, rischi già confermati dai fatti
degli anni precedenti?

A tal proposito, Daniela Casprini dichiara "Evidentemente si
vuole sottostimare la gravità di questo inarrestabile
stillicidio che ogni anno (vedasi i dati di morti e feriti
sul sito www.vittimedellacaccia.org) aggiunge sempre più
vittime e più in generale, dai fatti di cronaca che via
via emergono, conferma le tante altre situazioni in cui solo
per puro caso persone inermi non sono state colpite. Non di
meno, queste ultime, vittime di fatto della furia
prevaricatrice di chi detiene un'arma da caccia, arrogandosi
il potere di vita o di morte non solo sugli animali ma anche
sulle persone".

Purtroppo quanto si muove in regioni come Lombardia, Toscana
ed altre, aumenta rammarico e preoccupazione visto che i
contenuti normativi sia in termini di deroghe che in leggi
regionali ex novo hanno già accolto gli stravolgimenti e
le forzature contenute nel testo in discussione al Senato.
"Di certo, stante questa situazione, si moltiplicherà lo
sforzo delle Associazioni già impegnate a livello
istituzionale e consapevoli che ogni ulteriore forzatura dei
cacciatori accrescerà la ribellione dei cittadini stanchi
di subire la protervia e la minaccia di gente armata!"
conclude la presidente dell'Associazione Vittime della
Caccia.


Maurizio Giulianelli, Ufficio Stampa - Associazione Vittime
della Caccia
tel. 366 3682143
email: info@vittimedellacaccia.org -
ass.vittime.caccia@gmail.com
www.vittimedellacaccia.org