mercoledì 27 maggio 2009

COMUNICATO STAMPA-ATI - Claudio Mangini

COMUNICATO STAMPA 27.05.2009

ATI - ANIMAL TRAINER ITALIA - Claudio Mangini


LA BUROCRAZIA CONDANNA IGOR

Tanti, troppi vincoli imprigionano Igor, il cane morsicatore di Treviso rinchiuso nel canile sanitario della USL 9. Forse il cane rimarrà prigioniero a vita o potrebbe essere condannato a morte, paradossalmente, pur essendo stato richiesto dal dr.Claudio Mangini, etologo e comportamentista cinofilo che si era offerto di riscattarlo salvandogli la vita.
La proprietaria del cane non ne ha mai autorizzato la soppressione aspettando un'opportunità che è arrivata allo scadere del tempo utile con l'offerta dell'etologo, professionista esperto e capace di addestrare anche i veri lupi.

Cosa è successo? Perché a fronte di un'apertura del Servizio Veterinario di Treviso non si è arrivati a portare a compimento, secondo gli accordi già definiti, questo caso che sta riscuotendo tanta attenzione da parte di sempre più persone sensibili che hanno a cuore il destino di Igor?

A tal proposito, Mangini dichiara: "Ho acquisito la documentazione dalla proprietaria riguardante l'anamnesi etologica e il percorso di addestramento fatto in precedenza dal cane, l'ho studiato e, alla luce della mia esperienza su molti casi simili risolti, ho individuato quali possano essere le cause caratteriali ed esterne che hanno generato la devianza comportamentale di Igor. Alla luce di questo mi sono sentito sicuro al 100% di poterlo recuperare. Vi sono delle norme che vanno seguite e io ho percorso l'iter che mi è stato richiesto dalla USL9 di Treviso che detiene il cane".

Le norme di riferimento sono il Regolamento di Polizia Veterinaria n.320 del lontano 1954 e la recente ordinanza del sottosegretario on. Martini del 3 marzo 2009, quest'ultima stabilisce alcuni accorgimenti necessari in caso di cani aggressivi, sia in materia di prevenzione che di detenzione. A tal proposito Mangini dichiara: "Ovviamente mi sono reso disponibile a seguire questo iter, ho già affrontato diverse spese (solo l'assicurazione ha un costo elevato), con la proprietaria abbiamo preparato un accordo di cessione di proprietà sollevandola da ogni responsabilità ed assumendola io in prima persona, lo stesso vale nei confronti dei Veterinari della Asl. Inoltre, sono disposto a rendere pubblico il percorso di recupero da intraprendere con Igor attraverso una ripresa video collegata ad internet e disponibile a chi ne fosse interessato, oltre all'ospitalità presso le mie strutture e il mantenimento a vita di Igor. Come comportamentista addestratore so con quali tempi e modi intervenire su Igor: è necessario all'inizio che il cane prenda confidenza con l'ambiente che lo ospita e gradualmente la sua fiducia accrescerà, rendendolo disponibile e aperto alla sua nuova educazione basata su metodi di comprovata efficacia ma comunque personalizzati in modo specifico sulla sua caratterialità. E' vero che la mia professione di Animal Trainer anche per il cinema mi impegna molto tempo, ma so benissimo come intercalare i tempi del recupero di Igor e sono decisamente tempi medio-lunghi che mi permettono di gestire tranquillamente le mie attività, come del resto ho sempre fatto." conclude Mangini.

Quali sono gli ostacoli allora? Non potrebbe essere che ancora in Italia non si sia affrontato il problema "cani morsicatori" con una visione "olistica" , che unisca le dovute cautele con la necessità di garantire comunque la vita a quello che viene definito il migliore amico dell'uomo anche se presenta delle problematiche? A fronte della disponibilità e della competenza del dr. Mangini, possibile che la burocrazia e un'applicazione delle norme interpretate in maniera univoca e forse troppo rigida debbano condannare Igor? Non sarebbe forse più stimolante sperimentare percorsi improntati al rispetto della vita attraverso l'applicazione di metodi non coercitivi e comunque finora non abbastanza battuti?

In merito, l'etologo risponde: "Mi rendo conto che i veterinari delle Asl sono strettamente legati ai protocolli imposti da norme specifiche e rispetto seriamente il loro lavoro che, probabilmente, non offre spazi interpretativi delle stesse. I veterinari delle ASL applicano le norme, è il loro lavoro. Il mio auspicio è che Igor, caso emblematico, possa far riflettere anche il sottosegretario Martini sull'opportunità di sviluppare piani e programmi di recupero e riabilitazione caratteriale del "cane difficile", superando gli attuali rigidi schemi e le farraginose burocrazie, e non solo: sarebbe infatti altamente propizio e stimolante anche lavorare ad una modalità operativa atta a ricreare una dinamica tra "morsicati e morsicatori", al fine di superare il trauma di colui che è stato aggredito... per non farne un fobico a vita e ristabilire così il giusto rapporto tra uomo e cane", conclude Mangini.

Daniela Casprini, Ufficio Stampa ATI, Roma.
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