giovedì 19 febbraio 2009

L'ANIMA E IL CERVELLO: I NUOVI CONFINI DELLE NEUROSCIENZE

L'ANIMA E IL CERVELLO: I NUOVI CONFINI DELLE NEUROSCIENZE

Siamo un
corpo e abbiamo un'anima o siamo un'anima e abbiamo un corpo?
Da
questo apparente gioco di parole derivano profonde differenze nelle
posizioni che prendiamo nei confronti della vita, della sofferenza,
della morte.
"Anima" è una parola molto evocativa, dotata di
molteplici sfumature. Di anima parlano teologi, filosofi, psicologi e,
forse, tutti almeno una volta nella vita!
Ma che cos'è l'"anima", se
così si può dire, per la scienza?
A questo argomento è dedicato il
nuovo libro di Eduard Punset, il più grande e apprezzato divulgatore
scientifico spagnolo, avvocato, economista, politico e scrittore
eclettico ed efficace, che ha voluto affrontare i dubbi che tutti noi
ci poniamo, se non altro implicitamente: c'è in noi una doppia essenza,
spirito e materia, oppure un'unica realtà, per quanto complessa ed
evoluta?
Per www.paginedilibri.com la psicologa dott.ssa Marisa
Nicolini ha intervistato Punset per approfondire alcuni dei temi più
scottanti trattati nel libro "L'ANIMA E' NEL CERVELLO. Radiografia
della macchina per pensare", edito da Tropea i Trofei (Milano).
Certo,
il cervello non è solo fatto di percezioni coscienti, depositate in
memoria nelle rispettive aree primarie, né si esaurisce con le attività
integrative e di pensiero rese possibili dalle aree secondarie.
L'
enorme, sorprendente, originale lavoro del cervello comprende anche
inaspettati atti di creatività, prese di decisioni che ci rendono
soggetti della nostra esperienza vitale, e non meri esecutori che
rispondono a stimoli linearmente determinati.
L'"anima" a cui si
riferisce Punset, l'anima trattata dalle neuroscienze, è appunto la
capacità di decidere e scegliere che, in un individuo integrato e sano,
è una funzione propria del cervello, di quella parte del cervello più
recente ed evoluta che è la porzione frontale.
Una grossa scoperta
della neuroscienze è l'aver permesso, infatti, di stabilire che l'
autodeterminazione è nella neocorteccia: nei lobi frontali, come
storicamente acquisito, e in quelli parietali, come recentemente
sostenuto in una ricerca anglosassone condotta insieme all'Università
di Chieti.
Libro – e intervista con l'autore – molto interessanti, da
consigliare a chi vuole approfondire, senza necessariamente sostenere
un esame di neurobiologia, il ruolo del pensiero cosciente e inconscio,
della percezione, delle emozioni, nella costruzione di quel fantastico
"labirinto" cerebrale (o, meglio, mentale) in cui, ancora
sorprendentemente, la maggior parte di noi riesce a ritrovarsi. Giorno
dopo giorno. E su livelli crescenti di consapevolezza. E' per
sperimentare tutto questo che commettiamo errori… e viviamo.