mercoledì 7 gennaio 2009

GUERRA IN LUOGO DI PACE

Milano, 7 gennaio 2009. L'atmosfera della festa a poco è valsa di fronte all'acuirsi delle tensioni tra israeliani e palestinesi. E quello nella Striscia di Gaza non è il solo scontro in corso.
Sono 42 i conflitti bellici in corso nel mondo a tutt'oggi: scoppiano per motivi etnici, religiosi, culturali, economici o per il controllo delle risorse naturali. Il conflitto più lungo tuttora in corso si combatte da 58 anni. Le 42 guerre in corso hanno fatto finora 7 milioni e 700 mila vittime, per una media a conflitto pari a quasi 185 mila vittime.
Emerge da un'elaborazione C.O.I.R.A.G. su dati Global Security e Peace Reporter.
Perché esistono conflitti violenti che non si risolvono? La guerra nasce come soluzione ad un malessere iniziale diffuso e generalizzato all'interno di una comunità di appartenenza; il conflitto, cercato e voluto come forza purificatrice di una sofferenza interna al proprio gruppo, anziché risolvere il disagio, finisce con l'acuirlo.
La posta in gioco allora, non si riduce alle finalità politiche, ma in questioni che hanno un significato affettivo primario: il territorio da ottenere e difendere, come simbolo di affetti originari.
Appare con chiarezza la grande similarità dei due contendenti sia nelle finalità affettive sia nei metodi utilizzati per raggiungere tale finalità, metodi che si riveleranno per di più fallimentari.

É questo uno dei grandi temi al centro delle tavole rotonde previste al 17mo Congresso Internazionale Gruppi in Tempo di Conflitti che si terrà a Roma dal 24 al 29 agosto 2009.
Renato de Polo, Lord John Alderdice, Roby Friedman e Silvia Anfilocchi presenteranno le loro riflessioni e discuteranno sul tema Violenza e conflitti che non si risolvono. Perché?".
Lo spunto di discussione sarà dato dal film Munich di Steven Spielberg che offre un esempio chiaro di come la violenza ottiene il risultato opposto a quello che si propone.
L'opera di Spielberg, centrata sul tema scottante del conflitto israelo-palestinese, ha lo scopo di presentare una ricostruzione personalizzata a partire da fatti storici che consentono di formulare un'ipotesi sull'origine dei conflitti e sugli effetti della violenza.
Il film permette una riflessione sui significati affettivi che guidano la mente e l'azione dei combattenti su un campo di battaglia dove i gruppi armati si muovono prevalentemente nell'ombra.
Nelle sessioni plenarie e nei gruppi di lavoro dei 4 giorni di congresso, esperti ed ospiti di livello internazionale affronteranno le grandi questioni globali che hanno una diretta influenza sui singoli individui e sulle società, analizzandone le istanze sociali e culturali e i loro effetti sulla vita di tutti i giorni.