mercoledì 13 febbraio 2008

CASE ENASARCO: VENDITA DIRETTA AGLI INQUILINI CON LA MASSIMA TRASPARENZA

Il Sai, Sindacato Autonomo Inquilini, aderente alla, Cisal, a seguito di un recente incontro tenutosi presso la Fondazione Enasarco, ha avuto conferma dell'avvio del progetto di vendita del patrimonio immobiliare. Il Consiglio di Amministrazione, infatti, ha già notificato ai Ministeri Vigilanti la volontà di riavviare la procedura della dismissione che riguarderebbe tutti gli immmobili. Gli inquilini dell'Enasarco non possono dimenticare il tentativo di dismissione in blocco che già la precedente gestione, guidata dal Presidente Donato Porreca - poi inquisito dalla Magistratura, insieme a Billè e Ricucci - voleva effettuare attraverso il ricorso a società di gestione e fondi immobiliari. Allora, il SAI CISAL denunciò tale tentativo e fu il solo ad opporsi con fermezza a questo progetto, con una straordinaria mobilitazione sindacale che fu determinante per azzerare definitivamente quell'iniziativa.

Il SAI CISAL, a seguito delle novità emerse, sta convocando assemblee in tutti i quartieri di Roma, dove sorgono edifici di proprietà della Fondazione, per accertare le situazioni esistenti nei vari stabili, valutare la situazione del patrimonio e definire insieme ai diretti interessati una piattaforma da sottoporre quanto prima alla Fondazione.
Sergio Balestrini, coordinatore nazionale del Comparto Enti Privati e Privatizzati del SAI CISAL, parlando ad alcune centinaia di conduttori, nel popolare quartiere di Cinecittà ha ribadito che è necessario, prima che l'Enasarco definisca le modalità della vendita delle circa 18.000 unità locative, che le associazioni degli inquilini si confrontino con la proprietà per concordare modi e tempi dell'intera operazione, la quale inciderà sul futuro di migliaia di famiglie. Balestrini ha invitato a non abbassare la guardia, ma a vigilare affinchè la vendita avvenga in modo diretto tra l'Enasarco e gli inquilini, con valutazioni e modalità simili a quelle già adottate dagli istituti previdenziali pubblici (Inps, Inpdap ecc…). Vendita nella quale sarebbe dovuta rientrare anche l'Enasarco se, nelle lunghe more, non fosse intervenuta la privatizzazione dell'Ente previdenziale.
Oltre ai prezzi di vendita, è importante che venga salvaguardata la posizione di chi non ha la possibilità di acquistare. Bisognerà individuare i soggetti che dovranno concedere i mutui (fino a copertura globale della spesa) a interessi convenienti che - vista l'enormità della cifra complessiva da erogare - dovranno essere scelti con procedure corrette e trasparenti (gare ad evidenza pubblica) o indicate dagli stessi inquilini.
Non va inoltre dimenticato che gli Enti locali - Comune in prima linea – non potranno sottrarsi al confronto su un tema di così grande impatto sociale che coinvolge una notevole fetta di popolazione nella città di Roma, dove è concentrata la maggior parte degli immobili Enasarco. Sia alla Regione Lazio che al Comune di Roma, alcuni Consiglieri, appartenenti a diversi schieramenti politici, hanno già presentato Ordini del Giorno e Mozioni per invitare Giunta, Sindaco e Assessorati ad attivarsi affinché sia aperto un tavolo di confronto tra la Fondazione Enasarco, il Delegato del Sindaco all'emergenza abitativa e la Commissione consiliare Casa per fare in modo che il previsto piano di dismissione immobiliare definisca le opportune metodologie di vendita, un equo meccanismo di definizione dei prezzi, forme di sostegno per l'accesso ai mutui e le necessarie tutele per coloro che non potranno accedere all'acquisto.


SAI – CISAL
Sindacato Autonomo Inquilini
Coordinamento Nazionale Comparto Enti Privati e Privatizzati
Via Giulio Cesare, 21 - 00192 Roma
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