Comunicato stampa
I ritardi di pagamento italiani arrivano all'UE.
L'OIPA da Roma presenta il ricorso alla Commissione Europea.
Finalmente i lavori preparatori per la presentazione da parte di OIPA (Osservatorio su Imprese e Pubblica Amministrazione) del proprio ricorso redatto dal Avv. Prof. Antonino Galletti (Ufficio Legale OIPA) alla Commissione Europea sono giunti a termine. Nel documento sono segnalati i gravi ritardi di pagamento che tutt'oggi la Pubblica Amministrazione centrale e periferica accumula verso le imprese fornitrici. E' un fenomeno grave che mette in pericolo lo sviluppo ed i posti di lavoro, ma che per OIPA rappresenta anche una turbativa del libero mercato e della concorrenza. Nei mesi scorsi un'Interrogazione al Parlamento Europeo, presentata dall'On. Alfredo Antoniozzi, ha sollevato il caso ed il Commissario Verheugen aveva risposto che, se pur l'Italia aveva formalmente a livello normativo recepito le Direttive in merito, si poteva comunque profilare la necessità di una procedura di infrazione laddove fosse stato dimostrato che le Leggi e le Direttive non avessero di fatto trovato applicazione. Quindi OIPA ha promosso incontri e convegni in collaborazione con le Associazioni degli imprenditori (Confindustria, API Matera, API Siracusa, API Napoli, Federlazio, Unionservizi, Assistal, Aniem) per raccogliere adesioni e segnalazioni di situazioni contenziose particolarmente critiche e significative, a tal proposito lo staff OIPA ha effettuato monitoraggi a campione, partendo dalle Regioni più colpite.
" Abbiamo ormai centinaia di segnalazioni e di adesioni per il Ricorso – hanno dichiarato il Presidente OIPA Antonio Persici e la Vice Presidente Milène Sicca – e continueremo ancora a raccoglierne anche in seguito. Contiamo di costringere in questo modo il Governo Italiano e la Pubblica Amministrazione a mettere finalmente in campo provvedimenti che possano risolvere l'emergenza., anche attraverso la costituzione di un tavolo tecnico che identifichi le strategie per ridurre progressivamente i ritardi di pagamento. Se non si trova una soluzione urgente il fenomeno non potrà che peggiorare.."