giovedì 6 dicembre 2007

Biennale di Shenzhen-Hong Kong

 
 

Shenzhen-Hong Kong, 06-12-2007

Enzo Eusebi e Masbedo: Arte e Architettura

Biennale di Shenzhen-Hong Kong

Questa è la seconda edizione della Biennale di Architettura ed Urbanistica, ma è la prima che coinvolge le città di Shenzhen e Hong Kong.
Il curatore di questa edizione è Qingyun Ma, direttore di MADA s.p.a.m. e decano della Scuola di Architettura all'Università della California del Sud, affiancato da YuUang
Liu, Charlie Koolhaas e Peter Zellner.
The City of Expiration and Regeneration è il tema sviluppato in 6 sottosezioni o "Follies" che hanno come soggetto il cibo, la moda, lo svago, i finanziamenti, il futuro e la legislazione.
Soluzioni e ipotesi progettuali legate alle mutazioni urbane presentate come proposte per ridare vitalità alla città, sollecitate anche dai dibattiti critici e dalle conferenze che si svolgeranno durante tutta la durata della manifetazione.
Enzo Eusebi e Nothing Studio sono stati chiamati dai curatori per rappresentare l'Italia alla Biennale di Shenzhen-Hong Kong del 2007 con un progetto di recupero urbano sull' area della Magliana a Roma, dal titolo "Accumulazione".
Una proposta di intervento dentro e fuori un territorio intestiziale trascurato e depresso ma attivamente pericoloso.
Enzo Eusebi e Nothing Studio hanno sperimentato nuove strategie di approccio alla città ed al paesaggio urbano, progettando un complesso "impacchettato" con una sorta di membrana a rete, sotto la quale sono ospitate le strutture architettoniche: autosilos, centro commerciale, hotel, direzionale. Natura e artificio si dissolvono in una "urbantettura" liberata dalle formule di urbanizzazione e dai pregiudizi di architettura.
Accumulazione è il titolo del progetto perché come nelle opere di Arman, vuole essere testimonianza di un territorio caratterizzato e condizionato dalla quantità, dall'accumulo, dalla ripetizione in serie, dallo scarto e quindi vogliamo puntare sull'estetica del quantitativo, sull'espressività del molteplice, inteso come addizione di masse edili prefabbricate.
Ma come correggerle dal punto di vista estetico se non attraverso una sorta di membrana, impacchettamento che non ne disperdesse l'idea di unità complessiva. Come risolverla se non attraverso l'omogeneità dei materiali utilizzati o il colore uniforme delle superfici.


Per evidenziare l'esigenza di uno sguardo critico nella lettura dei percorsi progettuali che guidano l'architettura contemporanea
Enzo Eusebi e Nothing Studio, in collaborazione con Marco Noire Contemporary Art, hanno invitato i Masbedo( Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni), gruppo internazionale di video arte, a partecipare a questa manifestazione con un' opera originale realizzata per questa occasione .

Nel filmato dei Masbedo "AGRO, nella rete dell'agro.Lo sguardo di una città che piange", la città viene svelata in uno stato "trasognante e sfuocato" quasi risvegliata da un torpore che sale dalle nebbie in una misteriosa rivelazione dove spazio, tempo, identità assumono caratteri indefiniti.
Un taglio diverso che coglie nelle asprezze penetranti del vissuto quotidiano e riporta alla luce, pulita da considerazioni formali e ideologiche, il valore della terra, del territorio, e dell'uomo.
Lo scenario artificioso delle città occidentali indagato attraversato l'agro naturale che emerge disordinatamente sull'artefatto umano, creando stridore e disagi, riportando improvvisamente alla rivelazione delle origini, come dopo una tempesta silenziosa ma fragorosa, di pianto liberatorio. Spaventa l'acros che come Kaos o come come una lacrima mostra l'incapacità di sottostare a regole troppo rigide formalizzate dalle strutture fittizie. Cucire e scucire pezzi di storia, di memorie collettive adagiate sui vissuti personali, sempre in perenne contrasto e che giacciono come anime inquiete sotto la pelle rugosa dei corpi dell'architettura urbana delle nostre città.

Enzo Eusebi /Nothing Studio e i Masbedo sostengono che arte e architettura possono interagire ed operare insieme nella creazione di nuove opportunità di trasformazione dei territori e dell'habitat.
La ricostruzione dell' universo artefatto a partire da punti distinti di osservazione critica accelerara i processi rigenerativi delle città, riducendo i conflitti culturali e rendendo accessibile alle diversità umane gli spazi dell'architettura e della consapevolezza.



Fortunato D'Amico