lunedì 5 novembre 2007

XII Concorso Nazionale SaturARTE 2007. Inaugurazione Sabato 10 novembre. SATURA Palazzo Stella Genova

COMUNICATO STAMPA


sabato 10 novembre 2007 ore 17:00

palazzo stella - inaugurazione

 

< SATURARTE 2007 >

XII° Concorso Nazionale d'Arte Contemporanea

abbinato al 8° Premio Saturarte

 

a cura di Mario Napoli

aperta fino al 23 novembre 2007

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

 

Genova, SATURA Associazione Culturale

 

 

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova, Consiglio di Circoscrizione Centro Est, s'inaugura, nella sede dell'Associazione Culturale  Satura   (Piazza Stella   5/1),  sabato 10 novembre alle  ore  17:00,  SatuARTE 2007, XII° Concorso Nazionale d'Arte Contemporanea. Abbinato all'ottavo Premio Saturarte. A cura di Mario Napoli.

  La realizzazione di un'iniziativa promozionale nel campo delle arti figurative, costituisce un'impresa che, in Liguria non meno che nel resto del Paese, è oltremodo complessa, per le condizioni in cui si trova ad operare chi si propone di portarla a compimento.

Le manifestazioni artistiche che si prefiggono eventi programmati nel tempo, richiedono una non comune capacità di elaborazione progettuale ad ampio respiro, ricerca e acquisizione di risorse finanziarie pubbliche, azioni di fiancheggiamento, momenti di confronto e di selezione rigorosa e d'impegno professionale per chi li attua, ma soprattutto un atto di fiducia, proiettato nella dimensione di quella che un grande maestro dell'architettura, Ernesto Rogers chiamava '"utopia della realtà

 un quadro futuribile fatto di possibilità oggettive di crescita che, allo stato attuale delle cose, appare particolarmente difficile da configurare per molte personalità all'inizio del loro percorso artistico.

La rassegna d'arte contemporanea Saturarte, sviluppatasi all'interno di un programma di manifestazioni culturali e artistiche, attuato con tenacia e professionalità dal Presidente Mario Napoli, compie quest'anno il dodicesimo anno di età.

L'onda lunga di"Genova Capitale Europea della Cultura 2004", che ha attraversato la storia di questa iniziativa, è stata recepita dall'Associazione Culturale Satura come impulso alla crescita e allo sviluppo di un'attività che ormai appartiene, con pieno diritto al panorama culturale della Città.

Il numero dei partecipanti ha fatto registrare una crescita significativa, anche rispetto a quella riscontrata nell'edizione precedente, e fornisce una concreta base per l'analisi degli indirizzi espressivi di chi intraprende in questo momento il proprio iter creativo.

 Il numero delle opere ci consente di osservare, con buona approssimazione statistica, come,  accanto al persistere di un'espressività originata da un back ground storico e culturale di formule fondamentalmente tradizionali, si vada sviluppando un ricorso sempre più frequente alla commistione dei linguaggi e delle tecniche multimediali con un incremento di forme di contaminazione con il mondo dello spettacolo,

Questa osservazione offre il pretesto per compiere un excursus sulle valenze sociologiche dell'iniziativa, e i suoi rapporti con quella che Guy Debord identifica come "la società dello spettacolo, in cui"Il concetto di spettacolo unifica e spiega una gran diversità di fenomeni apparenti. Le loro diversità e i loro contrasti sono le apparenze di quest' apparenza organizzata socialmente, che deve essere riconosciuta nella sua verità generale".

Tenendo per un momento in considerazione questa analisi, si può senz'altro affermare che l'iniziativa di cui parliamo, vista nell'orizzonte culturale di riferimento delle altre manifestazioni di Satura, costituisce una reazione dialetticamente organizzata al manifestarsi del fenomeno.

Nel caso specifico, infatti, se ci troviamo di fronte ad una salutare forma di spettacolarizzazione e d'assimilazione delle strategie dei mass media da parte del mondo culturale, questo fenomeno rende possibile un' evoluzione culturale libera dalle pastoie del consumismo e dalle ingerenze economiche e politiche che oggi la irretiscono, permettendo un evolvere autonomo di esperienze vitali e di risorse intellettuali e creative che normalmente sono soffocate da un ambiente costruito asfitticamente su considerazioni di mercato e speculative,

L'iniziativa di Satura ci permette di osservare,con interesse ed obbiettività, quanto viene prodotto attorno a noi, e di far emergere quel poco o molto di positivo che il panorama artistico attuale, nonostante tutto, è in grado ancora di offrirci,contribuendo in modo sostanziale, se non esclusivo, a colmare un vuoto da troppo tempo presente nella realtà culturale della Liguria e in particolare di Genova, che attraverso questo evento acquisisce un'ulteriore valenza, utile per continuare ad essere città europea della cultura. (Gianluigi Gentile)

   

Questi gli artisti selezionali: Marco Abbamondi,  Costanza Accornero,  Paola Adornato,  Federica Alotto, Tommaso Arscone, Massimo Bardi, Franco Belsole, Marta Bernareggi, Raffaella Bisio, Emily Verla Bovino, Paolo Bruzzone, Virginia Cafiero, Michele Camusso, Emilio Candiloro, Franco Cappelli, Paola Carlini, Silvia Castaldo, Flavio Castellino, Cristina Cattaneo, Roberto Cavalli, Josephine Caviglia, Mario Ciattoni, Maurizio Cintioli, Stefano Cioffi, Antonella Cirrito, Meri Ciuchi, Anna Lucia Clausero, Matteo Corica, Roberto Costantini, Giuliano Crepaldi, Valentina Crivelli, Ester Crocetta, Annamaria Danese, Diego De Crescenzo, Consiglia De Michele, Andrea De Pascale, Angela Maria De Rosa, Maurizio De Santi, Alessandra De Vecchi, Chiara Del Vecchio, Anna Dennis, Sabrina Di Giacomo, Angela Di Sanza, Paolo Di Stefano, Cinzia Ditta, Pandora Faragona, Massimo Ferrando, Ferraris Carla, Gaetano Fiore, Francesca Floridi, Alfredo Galleri, Francesca Galleri, Cesare Garuti, Graziella Gemignani, Laura Ghilarducci, Luisa Giovagnoli, Claudia Gollini, Giuseppe Gonella, Federica Gonnelli, Enrico Grasso, Giuseppe Gromi, Roberto Ingrassia, Carlo Ivaldi, Toshiko Kitatani, Federico Lama, Grazia Lavia, Luciano Leopoldo, Maria Lepkowska, Rodolfo Lepre, Angela Valeria Lo Sardo, Sylvia Loew, Sebastiano Longaretti, Luciana Luotto, Federica Malagesi, Battista Manfredi, Alberto Marani, Alberto Mariani, Anna Marino, Monica Marioni, Pier Francesco Mastroberti, Salvatore Matina, Andrea Mattiello, Silvia Mauri, Elena Menga, Benedetta Modena, Dario Molinaro, Amandine Moretti, Dina Moretti Simona Muzzeddu, Ester Negretti, Riri Negri, Gabriella Nutarelli, Marina Olivieri, Paolo Ollano, Luca Onorato, Beatrice Palazzetti, Lorella Palemi, Lucia Palmeri, Manuela Paparo, Paola Pappalardo, Gabriella Pastorino, Massimiliano Pelletti, Antonio Pepe, Giuliano Petrolini Arcella, Nicolò Piana, Graziana Piantanida, Losan Luca Piatti, Diana Piccaluga, Cristiano Piccinelli, Armelle Pindon, Concetta Pisano, Carla Poggi, Giuseppe Pozzau, Roberta Prato, Vincenzo Maurizio Presenti, Davide Profilo, Giovanni Raimondi, Andrea Rampon, Giorgio Regnicoli, Roberto Ricci, Enrico Paolo Rossi, Raffaele Rossi, Roberto Rostin, Maria Cristina Rotunno, Antonio Russo, Alireza Sadvandi, Gianfranco Sanguineti, Pasquale Sanseverino, Elisabetta Scaglia, Tomas Scarpa, Valentina Scattolin, Laura Semeia, Vincenz Senoner Alessandra Serra, Elena Marcella Sichel, Giampiero Sicurella, Claudio Sireci, Gabriella Soldatini, Elisabetta Sonda, Luca Spelta, Marisa Supato, Claudio Tomasetti, Federica Traverso, Laura Trazzi, Giovanni Trimani, Veronica Usula, Maria Vittoria Vallaro, Renzo Verbigrazia, Floriana Vittani, Angelo Volpe, Silvia Weherenfennig, Lorenzo Zanetti Polzi, Marilena Zappalà, Aurora Zharra, Deborah Zucchetti.

 

 

 

Giuria del XII° Concorso Nazionale d'Arte Contemporanea SaturARTE 2007

 

 

 

Cinzia Compalati                   critico d'arte

Gianluigi Gentile                   critico d'arte

Ksenja Laghigna                  critico d'arte

Milena Mallamaci                  direttore artistico

Mario Pepe                           critico d'arte

Valentina Perasso                 critico d'arte

Mario Napoli                         presidente Associazione Satura

 

 

 

PREMI

 

Carla Poggi                           1° Premio Pittura

Cristiano Piccinelli                1° Premio Scultura

Franco Belsole                     1° Premio Fotografia

Alberto Mariani                     Premio Giuria

Paolo Bruzzone                    Premio Grafica

Mario Ciattoni                       Premio Giovani

Alberto Marani                       Premio Saturarte

Anna Ramenghi                     Premio al Maestro 

 

 

Marta Bernareggi                coppa Presidente Municipio 1 Centro Est

Roberto Cavalli                    coppa Sindaco di Genova

Virginia Cafiero                    coppa Associazione Culturale Satura          

Josephine Caviglia             premio Autorità Portuale di Genova

Maurizio Cintioli                  artista segnalato

Stefano Cioffi                       coppa Presidente Provincia di Genova

Meri Ciuchi                           premio Autorità Portuale di Genova

Matteo Corica                      artista segnalato

Roberto Costantini              premio Autorità Portuale di Genova

Valentina Crivelli                 targa Assessorato alla Cultura Regione Liguria

Andrea De Pascale              artista segnalato

Paolo Di Stefano                  targa Assessorato alla Cultura Provincia di Genova

Alfredo Galleri                      premio Autorità Portuale di Genova

Graziella Gemignani             coppa Associazione Culturale Satura

Giuseppe Gonella               premio Autorità Portuale di Genova

Federica Gonnelli                targa assessorato alla Cultura Comune di Genova

Roberto Ingrassia                artista segnalato

Silvia Loew                           premio Autorità Portuale di Genova

Dina Moretti                          targa Assessorato alla Cultura Municipio 1 Centro Est

Riri Negri                              targa Banca Carige

Gabriella Pastorino             targa Banca Carige

Massimiliano Pelletti           coppa Camera di Commercio Genova

Andrea Rampon                   artista segnalato

Roberto Ricci                       coppa Associazione Culturale Satura

Enrico Paolo Rossi              premio Autorità Portuale di Genova

Alireza Sadvandi                  coppa Presidente Regione Liguria

Vincenz Senoner                 premio Autorità Portuale di Genova

Maria Vittoria Vallaro           coppa Associazione Culturale Satura

 

 

 

Intervista ad Anna Ramenghi

 

 


Il mare arrivava a lambire i piedi del palazzo dove vive Anna Ramenghi a Pegli, a fianco dell'imponente "Mediterranee", come mi mostra in una stampa settecentesca. Il suo appartamento è una casa-studio dove le grandi stanze, distribuite a labirinto, hanno le pareti  cariche delle sue opere, che diffondono i segni della sua complessa personalità e  rivelano i punti chiave  del suo percorso intellettuale ed artistico. E' un prezioso serbatoio della memoria intriso di profumi e di colori dove Marcel Proust avrebbe soggiornato a suo agio per contemplare il mare e ammirare le rose dipinte da Anna.

" Ho apprezzato molto l'ultima installazione che ha fatto a Genova delle Stanze di Eros, quella su Orfeo e Euridice. Ho poi avuto modo di conoscere anche le precedenti e rendermi conto dell'ampio respiro e della complessità di tutta l'opera. Quale è stata l'ispirazione originale?"

Per rispondermi mi porta davanti ad  una copia della Venere allo Specchio di Velazquez.

"Ecco" mi dice con la consueta passione che caratterizza la sua conversazione "questo quadro, che mi fu commissionato nel 1987 per una sorta di mostra di falsi storici a Firenze, diventò la svolta fondamentale della mia pittura."

Passa le mani sul corpo mollemente adagiato di Venere.

" Lei non ha l'idea di quanto sia stato difficile trovare la tonalità della carne, di quante volte l'ho fatto e rifatto. Vede i tessuti presenti in vari punti della scena: copiarne le pieghe, i colori caldi  è stato la maniera migliore per mettermi in contatto con la grande pittura.  E' stata per me l'esperienza  decisiva che mi ha portato ad intuire nuovi percorsi e nuove possibilità formali. Sono nate così le  Stanze di Eros che mi hanno impegnata per circa dieci anni  in quattro episodi che ho allestito nei suggestivi spazi di Rosa Leonardi a Genova".

Si dilunga con passione su preziosi dettagli che collegano i diversi episodi di Eros portandomi in giro per la casa e mostrandomi i dipinti chiave.  La sostanza di cui sono fatti i sogni si è materializzata sulle pareti, splende dai corpi senza volto di Psiche e Pandora, corpi di donne immerse nelle rose. Una lunghissima Venere ha ancora le braccia nelle acque da cui è sorta e dirige i piedi verso le rose, promesse dei doni d'amore. 

Tornando sulla terra, le chiedo se riconosce come decisivi per la sua carriera artistica incontri con noti personaggi della cultura genovese, per esempio con il critico Germano Beringheli

"Certamente " mi risponde con decisione "Beringheli mi ha seguita ed incoraggiata sin dal lontano 1959. Per primo aveva annotato il "sentimento intimista" e "la ricerca analogica di referenze interiori" delle mie prime opere. Devo anche molto al giornalista Mauro Bocci, a Sandro Ricaldone e più recentemente allo storico dell'arte Giorgio Di Genova che ha curato le Stanze di Eros."

"Da qualche critico ho avuto anche  giudizi negativi" mi dice mentre non riesco a staccare gli occhi dall'Incantesimo di Pandora dove le rose, il sesso e il corpo sono magicamente fusi. "mi hanno rimproverata di romanticismo, scambiando un atteggiamento vitale che è eterno con un'etichetta storicizzata." "Ma sono sempre andata avanti per la mia strada" aggiunge "fedele solo a me stessa".

" Certo che una posizione come la sua oggi deve costare molto cara dato l'enorme potere di persuasione dell'attuale sistema dell'arte."

" Lo so, ma amo essere libera da ogni condizionamento sia ideologico che mercantile. Ci tengo a precisare che non amo molto mettermi in mostra, detesto il presenzialimo di tanti artisti contemporanei. Inoltre penso che artisti come Roy Lichtenstein o Andy Warhol rappresentino soltanto il predominio economico del mercato statunitense e non abbiano niente a che fare con la tradizione artistica europea, tanto meno con la nostra sensibilità mediterranea."

            Davanti a me un Orfeo di due metri sta per girarsi ed il suo atto di amore dissolverà una pallida Euridice già circondata da petali effimeri come la sua breve riesumazione dall'Ade.

"L'amore trionfa sulla ragione" osservo. Mi risponde: "Giusto, il filo conduttore di molta mia ricerca sta nell'esplorare situazioni in cui è difficile resistere alla tentazione."

"Anche l'assenza è una componente fondamentale del mio discorso" e mi porta davanti al suo  Eros  del 1989 . Un'alcova appena abbandonata richiama alla memoria i protagonisti  dell'amplesso conservandone le tracce profumate. Una piuma bianca esce prepotentemente dalla penombra quasi a sottolineare che non si è trattato di un sogno.  Anche nella Recherche l'assenza assume connotati più vividi della presenza: l'improvvisa scomparsa di Albertine fa rinascere il desiderio, assopito fino a qualche attimo prima.

            "Come si è detto da più parti, le sue rose sono anche metafora di caducità e di corruzione della  carne" affermo mentre  in Psiche una folata di vento trasporta una rosa su un letto sfatto di fiori appassiti. L'insieme comunica una sensazione di abbandono e di morte.

"Abbiamo parlato tanto di contenuti, di metafore, dell'importanza del mito anche nella vita contemporanea, perchè ora non parliamo della forma con la quale ha ottenuto questi splendidi risultati espressivi."

"Parlerei di materia più che di forma. Materia che realizzo dipingendo con le mani. Guardi il segno su queste rose e questi corpi, non sono quelli del pennello."

Ascolto stupefatto la sua particolare tecnica di dipingere con le mani. "In effetti guardando le sue rose o gli splendidi incarnati color avorio dei corpi si ha effettivamente la sensazione di una materia che si esplica in forme difficili da ottenere con i pennelli. Ora mi spiego molte cose sull'effetto di compattezza delle immagini."

"E' il complesso lavoro delle mani che conferisce questo effetto. Inoltre il contatto fisico col supporto non mediato da strumenti, convoglia più direttamente  la sensibilità dell'artista sull'opera che sta nascendo. L'ho imparato dall'esercizio della scultura con Edoardo Alfieri  al Liceo".

L'intervista termina conversando piacevolmente di argomenti comuni, dal simbolismo pittorico di fine ottocento alla letteratura del novecento. Narciso mi indica l'uscita dalla sua officina di sogni mentre passo sotto all'amorino alato di Velazquez che non regge più lo specchio a Venere ma si è tramutato in Eros armato di frecce. (Mario Pepe).

 


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