martedì 30 ottobre 2007

Comunicato stampa - Bracconaggio: dilaga in tutta Italia l'uso illecito dei richiami elettroacustici (venduti anche nelle armerie), con gravi danni alla fauna migratrice.

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Lega Abolizione Caccia
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30 ottobre 2007 – Comunicato stampa
 
BRACCONAGGIO: DILAGA IN TUTTA ITALIA L'IMPIEGO ILLECITO DEGLI IMPIANTI ELETTROACUSTICI PER ATTIRARE L'AVIFAUNA DA ABBATTERE.

La Lega Abolizione Caccia: "strumenti vietati per la caccia, il cui uso è penalmente sanzionato, 
ma paradossalmente in libera vendita"

 

 
   Dilaga in tutta Italia, dalla Lombardia a Lampedusa, la caccia di frodo agli uccelli migratori, abbattuti da appostamenti nei quali i bracconieri attirano le prede con l'ausilio di micro-registratori che riproducono il canto di specie cacciabili e protette, collegati a casse di amplificazione del suono; i micidiali strumenti sono particolarmente utilizzati in Provincia di Brescia, nel Delta del Po, in Campania, Puglia, Sicilia, veneto, nelle piccole isole tirreniche, in Toscana e in Calabria, ma diffusi anche nel resto d'Italia.
 
   Le Lega Abolizione Caccia ricorda che questa forma di bracconaggio è esplicitamente vietata dalla normativa statale sulla caccia, e che gli articoli 21 e 30 della legge 157/92 prevedono un ammenda di competenza del giudice penale sino ad un massimo di 1500 euro per l'utilizzo di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico durante l'attività venatoria.
   Recentemente la Corte di cassazione ha qualificato come reato anche il possesso di questi dispositivi sui luoghi di caccia, anche se momentaneamente non in funzione.
 
   Ma mai come nel 2007 vi sono stati da parte degli organi di vigilanza venatoria (Corpo Forestale, Polizie Provinciali, guardie venatorie volontarie delle associazioni ambientaliste) così tanti sequestri giudiziari di questi dispositivi (commercializzati con modelli sempre più sofisticati, ad es. muniti di radiocomando di accensione a distanza, o camuffati da cellulari, per sviare i possibili controlli negli appostamenti di caccia). Centinaia da due mesi a questa parte i sequestri di richiami elettoacustici assieme a migliaia di esemplari di piccoli uccelli protetti abbattuti.
 
    "Colpa dell'incongruenza dei divieti" - affermano alla LAC - "l'impiego di questi dispositivi è micidiale nell'attirare illegalmente le prede verso i capanni di caccia da dove vengono presi a fucilate in gran quantità ; il loro impiego è vietatissimo e comporta anche il sequestro delle armi e delle munizioni del cacciatore di frodo; ma nessuno si è mai premurato di vietarne anche il commercio".
 
   Cosicchè non è difficile vedere richiami elettroacustici muniti di micro-cassette coi richiami delle specie di interesse venatorio in libera vendita nelle vetrine di molte armerie, o addirittura acquistabili per posta. Colpa di un paio di ditte che operano in Italia, vere e proprie srl del bracconaggio, che da anni producono e mettono in vendita questi dispositivi (premurandosi di precisare nei propri cataloghi il divieto d'uso a scopo venatorio, ma al telefono prodighe di consigli su come eludere i controlli dei guardiacaccia).
 
  La LAC propone ai Ministeri competenti (Ambiente e Politiche Agricole in primis) di prodigarsi per introdurre il divieto di commercio dei richiami elettroacustici radiocomandati, a cominciare dalle armerie e dai cataloghi specializzati di accessori per l'atttività venatoria.
 

 

Lega Abolizione Caccia
Ufficio Stampa