i fronte a tali quesiti, molti cubani, senza conoscere il proprio interlocutore, si limitano a inarcuare le sopracciglia, qualcuno si alza e se ne va, altri gentilmente cambiano discorso. Non si sa mai che la risposta giunga ad orecchie con potere decisionale nel campo lavorativo... e se la risposta non dovesse piacere? Ciò equivarrebbe alla perdita del posto di lavoro. Ci si trova di fronte a un'autocensura sul proprio pensiero spesso mascherata da un "non so". Spesso si è costretti a mascherare la propria identità di giornalista per non ottenere dai cubani delle opinioni che ricalchino le posture dell'autorità. Continua ... Barbara Meo Evoli